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A Bari la giunta del CONI, Malagò: «Tagli al calcio inferiori alle previsioni»
Il presidente del CONI: «Sport di squadra in crisi? Mai vinti così tanti mondiali»
Bari - martedì 28 novembre 2017
15.13
A Bari una storica prima volta: stamattina, infatti, nelle stanze del Palazzo della Città Metropolitana di Bari si è riunita la giunta del CONI, l'organo esecutivo dello sport italiano, che ha fatto per la prima volta tappa in Puglia, alla presenza del presidente Giovanni Malagò.
Un motivo di ulteriore orgoglio per il Tacco dello Stivale e per il suo capoluogo, che ha ospitato la prima riunione della giunta Comitato Olimpico Nazionale Italiano dopo la disastrosa estromissione dell'Italia dai Mondiali di calcio. «Grazie al presidente Malagò – dice il presidente della Città Metropolitana Decaro, intervenuto a margine dei lavori in giunta - per aver scelto Bari come sede della giunta del CONI. Impossibile non notare la similitudine con quello che facciamo noi con la giunta territoriale, ovvero portare la pubblica amministrazione nei singoli territori. È stato un onore aver ospitato l'organo esecutivo dello sport azzurro nella casa dei comuni, il luogo della nostra democrazia. Qui tutti i sindaci della ex provincia hanno scelto di salire su un unico campanile per guardare lontano. Spero che con lo stesso spirito la giunta del CONI abbia fatto le scelte giuste. Ho già ringraziato a nome dell'ANCI Malagò per il credito sportivo a beneficio degli 8.000 comuni italiani per realizzare impianti sportivi nelle periferie a rischio sociale», conclude il sindaco dei sindaci.
Sulla stessa lunghezza d'onda l'intervento di Giovanni Malagò in conferenza stampa, che spiega: «La mia è stata un'idea piuttosto banale. L'obiettivo era fare delle giunte che andassero il più possibile a dire in giro per l'Italia che lo sport c'è. In genere leghiamo questo a qualche altra cosa tipo eccellenze locali. Ecco perché la visita di ieri a Mesagne presso la palestra New Martial di Roberto Baglivo, tecnico di Carlo Molfetta (unico medagliato pugliese vivente in discipline individuali alle olimpiadi, NdR): in un paese di 30.000 persone è incredibile come quasi tutti parlino con competenza e coinvolgimento di taekwondo. Stamattina sono stato a visitare il CUS Bari, e non posso far altro che complimentarmi per una struttura e un'organizzazione così esemplari».
Un discorso, quindi, che si inserisce in un quadro più ampio e complesso di integrazione tra sport e politiche educative: «Quando ci inventammo la formula del Liceo Sportivo con il Ministero Istruzione fu una scommessa: adesso ci sono province in cui ce n'è già più d'uno – continua Malagò. In questo momento in cui le scuole non hanno grosse richieste d'iscrizione visto il calo demografico, è un risultato incredibile. Ci sono un sacco di ragazzi e di ragazze che con questa formula studiano e praticano il loro sport: sono sempre tra i primi della classe, hanno maggior senso della disciplina e conoscono meglio il sacrificio».
Sul tavolo, però, la portata principale restano i lavori della giunta e, soprattutto, le decisioni in materia di sovvenzionamenti alle varie federazioni sportive, FIGC su tutte, lì dove sul podio dei segni più in materia di contributi CONI rispetto al 2017 si piazzano Federciclismo (5.461.240 Euro), Fedrginnastica (3.838.212 Euro) e Federbocce (1.233.239). «Partiamo da un presupposto – spiega Malagò: il calcio avrebbe dovuto avere una contribuzione molto inferiore quest'anno, ma il taglio è stato decisamente meno significativo rispetto alle previsioni, riducendo la contribuzione solo del 7,8% (per un finanziamento da 30.422.066 Euro totali, NdR). Questo per evitare di essere oggetto di eventuali strumentazioni. Ci è sembrato giusto dare un segnale di rispetto. Per tutte le federazioni parliamo di cifre contenute, mantenendo il livello di contribuzione dell'anno scorso. Lega Serie A? Trovo giusto che si prendano tempo fino all'11 dicembre: devono provare fino all'ultimo a dare delle risposte, a mettere dei nomi nel posto giusto. Non do giudizi sui nomi: loro devono esprimerli e devono votarli. Io con molte delle persone nel calcio ho un bel dialogo e un buon rapporto. In questi giorni c'è una dialettica che fa parte del gioco delle parti, ma non sono né dispiaciuto né preoccupato: se si trovano delle soluzioni alternative al commissariamento sono il primo a felicitarmene. Testo convinto, comunque, che non si risolvano i problemi del calcio sostituendo una persona con un'altra».
Il rammarico per la mancata qualificazione ai mondiali di calcio, comunque, resta ancora grande, come sottolinea Malagò: «Ho subito detto che non ci si rendeva conto della gravità dell'insuccesso sportivo. Ognuno di noi ha vissuto, a seconda dell'età, esperienze di vita legate alla nazionale di calcio ai mondiali. Stavolta due generazioni di giovani italiani non potranno vivere questo tipo di esperienza durante il periodo delle vacanze estive. Anche nel 2022 – posto che ci si qualifichi – non si avrà un'estate mondiale visto che quei campionati si giocheranno in inverno. Quei momenti li rivivremo, se va bene, nel 2026», dice con rammarico il numero uno dello sport azzurro che, però, respinge al mittente le insinuazioni su una crisi estesa a tutti gli sport di squadra.
«Sebbene non sia arrivata nessuna medaglia negli sport di squadra – ribatte Malagò – la situazione è tutt'altro che critica: agli europei di calcio siamo arrivati ai quarti, lo stesso nella pallacanestro, nella pallavolo e nella pallanuoto (che ha partecipato al mondiale) maschile e femminile. Negli sport di squadra vanno considerate anche discipline come la scherma e canottaggio, o la ginnastica ritmica che ha addirittura vinto il mondiale di disciplina e l'arco, altra disciplina iridata. Se arrivi ai quarti sei a un millimetro dalla medaglia e a un millimetro dal baratro: noi siamo un paese che fa tutto, forse troppo: gestiamo 385 sport e nessun altro al mondo lo fa. Noi non abbandoniamo nessuno e cerchiamo di mettere tutti nelle condizioni di essere competitivi. Non è, comunque, mai successo nella nostra storia di aver vinto così tanti mondiali come nell'ultimo periodo: il CIO dice che si misura la forza sportiva di un paese con il numero di atleti piazzati nei primi otto in ogni composizione. A questo si aggiunge anche la nazionale di curling che ha strappato il pass per le prossime Olimpiadi invernali. E, dico di più, le prospettive di qualificazione a Pyeongchang 2018 sono superiori anche a quelle verificatesi per Sochi 2014», conclude Malagò.
Un motivo di ulteriore orgoglio per il Tacco dello Stivale e per il suo capoluogo, che ha ospitato la prima riunione della giunta Comitato Olimpico Nazionale Italiano dopo la disastrosa estromissione dell'Italia dai Mondiali di calcio. «Grazie al presidente Malagò – dice il presidente della Città Metropolitana Decaro, intervenuto a margine dei lavori in giunta - per aver scelto Bari come sede della giunta del CONI. Impossibile non notare la similitudine con quello che facciamo noi con la giunta territoriale, ovvero portare la pubblica amministrazione nei singoli territori. È stato un onore aver ospitato l'organo esecutivo dello sport azzurro nella casa dei comuni, il luogo della nostra democrazia. Qui tutti i sindaci della ex provincia hanno scelto di salire su un unico campanile per guardare lontano. Spero che con lo stesso spirito la giunta del CONI abbia fatto le scelte giuste. Ho già ringraziato a nome dell'ANCI Malagò per il credito sportivo a beneficio degli 8.000 comuni italiani per realizzare impianti sportivi nelle periferie a rischio sociale», conclude il sindaco dei sindaci.
Sulla stessa lunghezza d'onda l'intervento di Giovanni Malagò in conferenza stampa, che spiega: «La mia è stata un'idea piuttosto banale. L'obiettivo era fare delle giunte che andassero il più possibile a dire in giro per l'Italia che lo sport c'è. In genere leghiamo questo a qualche altra cosa tipo eccellenze locali. Ecco perché la visita di ieri a Mesagne presso la palestra New Martial di Roberto Baglivo, tecnico di Carlo Molfetta (unico medagliato pugliese vivente in discipline individuali alle olimpiadi, NdR): in un paese di 30.000 persone è incredibile come quasi tutti parlino con competenza e coinvolgimento di taekwondo. Stamattina sono stato a visitare il CUS Bari, e non posso far altro che complimentarmi per una struttura e un'organizzazione così esemplari».
Un discorso, quindi, che si inserisce in un quadro più ampio e complesso di integrazione tra sport e politiche educative: «Quando ci inventammo la formula del Liceo Sportivo con il Ministero Istruzione fu una scommessa: adesso ci sono province in cui ce n'è già più d'uno – continua Malagò. In questo momento in cui le scuole non hanno grosse richieste d'iscrizione visto il calo demografico, è un risultato incredibile. Ci sono un sacco di ragazzi e di ragazze che con questa formula studiano e praticano il loro sport: sono sempre tra i primi della classe, hanno maggior senso della disciplina e conoscono meglio il sacrificio».
Sul tavolo, però, la portata principale restano i lavori della giunta e, soprattutto, le decisioni in materia di sovvenzionamenti alle varie federazioni sportive, FIGC su tutte, lì dove sul podio dei segni più in materia di contributi CONI rispetto al 2017 si piazzano Federciclismo (5.461.240 Euro), Fedrginnastica (3.838.212 Euro) e Federbocce (1.233.239). «Partiamo da un presupposto – spiega Malagò: il calcio avrebbe dovuto avere una contribuzione molto inferiore quest'anno, ma il taglio è stato decisamente meno significativo rispetto alle previsioni, riducendo la contribuzione solo del 7,8% (per un finanziamento da 30.422.066 Euro totali, NdR). Questo per evitare di essere oggetto di eventuali strumentazioni. Ci è sembrato giusto dare un segnale di rispetto. Per tutte le federazioni parliamo di cifre contenute, mantenendo il livello di contribuzione dell'anno scorso. Lega Serie A? Trovo giusto che si prendano tempo fino all'11 dicembre: devono provare fino all'ultimo a dare delle risposte, a mettere dei nomi nel posto giusto. Non do giudizi sui nomi: loro devono esprimerli e devono votarli. Io con molte delle persone nel calcio ho un bel dialogo e un buon rapporto. In questi giorni c'è una dialettica che fa parte del gioco delle parti, ma non sono né dispiaciuto né preoccupato: se si trovano delle soluzioni alternative al commissariamento sono il primo a felicitarmene. Testo convinto, comunque, che non si risolvano i problemi del calcio sostituendo una persona con un'altra».
Il rammarico per la mancata qualificazione ai mondiali di calcio, comunque, resta ancora grande, come sottolinea Malagò: «Ho subito detto che non ci si rendeva conto della gravità dell'insuccesso sportivo. Ognuno di noi ha vissuto, a seconda dell'età, esperienze di vita legate alla nazionale di calcio ai mondiali. Stavolta due generazioni di giovani italiani non potranno vivere questo tipo di esperienza durante il periodo delle vacanze estive. Anche nel 2022 – posto che ci si qualifichi – non si avrà un'estate mondiale visto che quei campionati si giocheranno in inverno. Quei momenti li rivivremo, se va bene, nel 2026», dice con rammarico il numero uno dello sport azzurro che, però, respinge al mittente le insinuazioni su una crisi estesa a tutti gli sport di squadra.
«Sebbene non sia arrivata nessuna medaglia negli sport di squadra – ribatte Malagò – la situazione è tutt'altro che critica: agli europei di calcio siamo arrivati ai quarti, lo stesso nella pallacanestro, nella pallavolo e nella pallanuoto (che ha partecipato al mondiale) maschile e femminile. Negli sport di squadra vanno considerate anche discipline come la scherma e canottaggio, o la ginnastica ritmica che ha addirittura vinto il mondiale di disciplina e l'arco, altra disciplina iridata. Se arrivi ai quarti sei a un millimetro dalla medaglia e a un millimetro dal baratro: noi siamo un paese che fa tutto, forse troppo: gestiamo 385 sport e nessun altro al mondo lo fa. Noi non abbandoniamo nessuno e cerchiamo di mettere tutti nelle condizioni di essere competitivi. Non è, comunque, mai successo nella nostra storia di aver vinto così tanti mondiali come nell'ultimo periodo: il CIO dice che si misura la forza sportiva di un paese con il numero di atleti piazzati nei primi otto in ogni composizione. A questo si aggiunge anche la nazionale di curling che ha strappato il pass per le prossime Olimpiadi invernali. E, dico di più, le prospettive di qualificazione a Pyeongchang 2018 sono superiori anche a quelle verificatesi per Sochi 2014», conclude Malagò.