20enne «violentato dal branco», ma non è vero: indagato per simulazione di reato
Le immagini di videosorveglianza hanno smentito le sue dichiarazioni. Non ha chiarito il movente
sabato 26 ottobre 2024
10.52
Ha dichiarato di essere stato vittima di uno stupro da un gruppo di giovani nel quartiere Santo Spirito di Bari, ma dagli esami non è stato riscontrato alcun segno di violenza e i filmati di videosorveglianza non hanno suffragato la sua versione dei fatti. Per questo un 20enne nigeriano è ora accusato di simulazione di reato.
L'episodio risale alla notte tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre: la presunta vittima, in Italia da poco più di due anni, trovata da un pescatore tra i frangiflutti con le mani legate con degli indumenti e una gamba incastrata tra gli scogli, è stata soccorsa nei pressi del molo del Riviera Yatch Club dai Vigili del Fuoco e dal 118 e trasportata al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo. È stato attivato il «binario rosa», il protocollo medico previsto nelle ipotesi di riferita violenza sessuale.
Peccato che in questo caso, le indagini, partite da lui, abbiano portato sempre a lui. Dagli esami svolti, infatti, non sono emersi segni di violenza. E non solo: «Le risultanze investigative ottenute attraverso la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona - hanno detto in una nota gli inquirenti della Questura - hanno di fatto smentito le dichiarazioni del 20enne, che sosteneva di essere stato aggredito, violentato, legato e scaraventato sui frangiflutti».
«In ragione della falsità delle dichiarazioni rese dal ragazzo che, nei giorni scorsi, hanno sconcertato la popolazione barese - è scritto ancora nella nota stampa -, la Procura della Repubblica ha richiesto l'archiviazione del procedimento per violenza sessuale e, contestualmente, indagato il 20enne per simulazione di reato».
L'episodio risale alla notte tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre: la presunta vittima, in Italia da poco più di due anni, trovata da un pescatore tra i frangiflutti con le mani legate con degli indumenti e una gamba incastrata tra gli scogli, è stata soccorsa nei pressi del molo del Riviera Yatch Club dai Vigili del Fuoco e dal 118 e trasportata al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo. È stato attivato il «binario rosa», il protocollo medico previsto nelle ipotesi di riferita violenza sessuale.
Peccato che in questo caso, le indagini, partite da lui, abbiano portato sempre a lui. Dagli esami svolti, infatti, non sono emersi segni di violenza. E non solo: «Le risultanze investigative ottenute attraverso la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona - hanno detto in una nota gli inquirenti della Questura - hanno di fatto smentito le dichiarazioni del 20enne, che sosteneva di essere stato aggredito, violentato, legato e scaraventato sui frangiflutti».
«In ragione della falsità delle dichiarazioni rese dal ragazzo che, nei giorni scorsi, hanno sconcertato la popolazione barese - è scritto ancora nella nota stampa -, la Procura della Repubblica ha richiesto l'archiviazione del procedimento per violenza sessuale e, contestualmente, indagato il 20enne per simulazione di reato».