29 anni fa la strage di Capaci, Capone: «Ricordare è un dovere e un diritto»
Anche il Consiglio Regionale espone oggi un drappo bianco come simbolo di legalità
domenica 23 maggio 2021
10.37
Anche il Consiglio regionale della Puglia, su proposta della Presidente Loredana Capone, domenica 23 maggio, in occasione del ventinovesimo anniversario dalla strage di Capaci, aderisce all'invito di Maria Falcone, fatto proprio dalla Conferenza dei presidenti dei Parlamenti regionali, di esporre sulla facciata della sede consiliare un drappo bianco come simbolo di legalità.
«Ricordare è un dovere e un diritto - ha detto la Presidente - perché la mafia è un nemico silenzioso ed è sempre dietro l'angolo, pronta ad approfittare delle fragilità umane. Noi tutti dobbiamo tenere sempre accesi i riflettori sulle organizzazioni criminali di stampo mafioso, sulla loro capacità di insinuarsi nei tessuti della società, sulla capacità di lucrare a vantaggio proprio e a danno della collettività. È una sfida che non possiamo considerare secondaria rispetto all'emergenza che stiamo affrontando. Perché dove c'è mafia c'è malaffare, dove c'è malaffare c'è prevaricazione, e dove c'è prevaricazione ci sono privilegi, soprusi e violenze. Sono convinta che questo Consiglio regionale debba farsi promotore sempre più attivo della legalità, e non solo per garantire la trasparenza degli atti e dei procedimenti amministrativi, ma per essere vicino alle comunità pugliesi giorno dopo giorno, bisogno dopo bisogno, per offrire loro tutti gli strumenti per difendersi. Per questo siamo già a lavoro per istituire una Commissione permanente in materia di legalità e di contrasto ai fenomeni mafiosi. Domenica sarà una giornata importante per la Puglia e l'Italia tutta, per affermare con ancora più forza l'impegno alla lotta alle mafie e il rifiuto di ogni forma di criminalità organizzata, secondo l'esempio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, morti nella strage di Capaci il 23 Maggio 1992».
«Ricordare è un dovere e un diritto - ha detto la Presidente - perché la mafia è un nemico silenzioso ed è sempre dietro l'angolo, pronta ad approfittare delle fragilità umane. Noi tutti dobbiamo tenere sempre accesi i riflettori sulle organizzazioni criminali di stampo mafioso, sulla loro capacità di insinuarsi nei tessuti della società, sulla capacità di lucrare a vantaggio proprio e a danno della collettività. È una sfida che non possiamo considerare secondaria rispetto all'emergenza che stiamo affrontando. Perché dove c'è mafia c'è malaffare, dove c'è malaffare c'è prevaricazione, e dove c'è prevaricazione ci sono privilegi, soprusi e violenze. Sono convinta che questo Consiglio regionale debba farsi promotore sempre più attivo della legalità, e non solo per garantire la trasparenza degli atti e dei procedimenti amministrativi, ma per essere vicino alle comunità pugliesi giorno dopo giorno, bisogno dopo bisogno, per offrire loro tutti gli strumenti per difendersi. Per questo siamo già a lavoro per istituire una Commissione permanente in materia di legalità e di contrasto ai fenomeni mafiosi. Domenica sarà una giornata importante per la Puglia e l'Italia tutta, per affermare con ancora più forza l'impegno alla lotta alle mafie e il rifiuto di ogni forma di criminalità organizzata, secondo l'esempio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, morti nella strage di Capaci il 23 Maggio 1992».