Triggiano, spesa gratis per le donne dei boss. Quattro arresti
Scoperti 14 furti per un valore di 5.000 Euro. Tra le accuse anche estorsione e rapina aggravata
martedì 2 ottobre 2018
11.34
Si recavano in un supermercato di Triggiano portando con loro grosse e capienti borse dove infilavano generi di prima necessità e casalinghi, presentandosi alla cassa per pagare solo una minima parte dei prodotti con cui uscivano quotidianamente dall'esercizio commerciale. Le manette dei Carabinieri di Triggiano sono scattate ai polsi di S.C., 37enne pluripregiudicato, sua moglie la 34enne U.T., D.D. 33enne pluripregiudicato e la ventottenne F.G., ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di estorsione, rapina e furto aggravato. Le ordinanze di custodia cautelare (tre in carcere e una ai domiciliari) sono state emesse dal GIP del Tribunale di Bari, su proposta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato e diretto tutte le indagini.
Gli accertamenti, iniziati nell'autunno del 2017 e conclusi lo scorso aprile, sono scattati in seguito alla segnalazione del direttore di un supermarket, che, a conclusione di un'attività d'inventario, aveva constatato consistenti ammanchi di merce. Immediatamentie i militari hanno accertato che tali ammanchi erano dovuti a numerosissimi furti commessi da due donne del luogo che giornalmente, facendo la spesa, rubavano consistenti quantitativi di generi di prima necessità e casalinghi, occultandoli in capienti borse e pagando alle casse solo pochi alimenti.
Un ulteriore approfondimento investigativo ha provato, inoltre, che i dipendenti del market evitavano di controllare le donne per paura di ritorsioni e violenze, in quanto S.C. era un noto pluripregiudicato locale e D.D. era a protezione di F.G., il cui marito era in carcere.
Le verifiche condotte dagli inquirenti hanno rilevato che nel luglio 2015, il precedente direttore commerciale, dopo aver controllato le signore e averle trovate in possesso di articoli occultati nelle borse, era minacciato e malmenato all'interno dello stesso esercizio commerciale, dal S.C. e D.D., omettendo in seguito, per timore, di denunciare l'accaduto.
L'indagine ha permesso di attribuire alle due donne complessivamente 14 furti di generi alimentari commessi nel periodo settembre 2017 - gennaio 2018, per un ammanco di merce dal controvalore complessivo di circa 5.000 euro.
Gli accertamenti, iniziati nell'autunno del 2017 e conclusi lo scorso aprile, sono scattati in seguito alla segnalazione del direttore di un supermarket, che, a conclusione di un'attività d'inventario, aveva constatato consistenti ammanchi di merce. Immediatamentie i militari hanno accertato che tali ammanchi erano dovuti a numerosissimi furti commessi da due donne del luogo che giornalmente, facendo la spesa, rubavano consistenti quantitativi di generi di prima necessità e casalinghi, occultandoli in capienti borse e pagando alle casse solo pochi alimenti.
Un ulteriore approfondimento investigativo ha provato, inoltre, che i dipendenti del market evitavano di controllare le donne per paura di ritorsioni e violenze, in quanto S.C. era un noto pluripregiudicato locale e D.D. era a protezione di F.G., il cui marito era in carcere.
Le verifiche condotte dagli inquirenti hanno rilevato che nel luglio 2015, il precedente direttore commerciale, dopo aver controllato le signore e averle trovate in possesso di articoli occultati nelle borse, era minacciato e malmenato all'interno dello stesso esercizio commerciale, dal S.C. e D.D., omettendo in seguito, per timore, di denunciare l'accaduto.
L'indagine ha permesso di attribuire alle due donne complessivamente 14 furti di generi alimentari commessi nel periodo settembre 2017 - gennaio 2018, per un ammanco di merce dal controvalore complessivo di circa 5.000 euro.