A Bari la firma di un protocollo sui percorsi di cittadinanza nelle carceri minorili
L'accordo è stato siglato dal presidente della Camera Fico e dai ministri Bonafede e Fioramonti
martedì 22 ottobre 2019
14.06
L'istituto penitenziario minorile di Bari prima tappa di un ciclo d'incontri nelle carceri fra giovani detenuti e scuole all'insegna della cittadinanza attiva. Il protocollo d'intesa è stato firmato questa mattina nel carcere per minorenni di Bari dal presidente della Camera Roberto Fico, dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e dal ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti.
«Un percorso di crescita dove i valori costituzionali e il ruolo della democrazia trovano la propria centralità - spiega Fioramonti. Un percorso possibile solo grazie ai colleghi degli uffici scolastici regionali, ai dirigenti scolastici e ai docenti che ogni giorno lavorano a una vera e propria rivoluzione fra i banchi delle nostre scuole. Abbiamo il dovere di portare la presenza della Stato e degli operatori della scuola dove c'è una difficoltà. E abbiamo il dovere di sostenere i ragazzi che hanno avuto delle difficoltà, che hanno commesso dei crimini. Soltanto se forniamo le condizioni e gli strumenti per il riscatto dei nostri giovani, senza esclusioni, soltanto se attraverso la scuola aiutiamo a colmare i divari insostenibili e inaccettabili di una società profondamente ingiusta, rispettiamo gli elementi principali della nostra Costituzione e della democrazia partecipativa».
«Un percorso di crescita dove i valori costituzionali e il ruolo della democrazia trovano la propria centralità - spiega Fioramonti. Un percorso possibile solo grazie ai colleghi degli uffici scolastici regionali, ai dirigenti scolastici e ai docenti che ogni giorno lavorano a una vera e propria rivoluzione fra i banchi delle nostre scuole. Abbiamo il dovere di portare la presenza della Stato e degli operatori della scuola dove c'è una difficoltà. E abbiamo il dovere di sostenere i ragazzi che hanno avuto delle difficoltà, che hanno commesso dei crimini. Soltanto se forniamo le condizioni e gli strumenti per il riscatto dei nostri giovani, senza esclusioni, soltanto se attraverso la scuola aiutiamo a colmare i divari insostenibili e inaccettabili di una società profondamente ingiusta, rispettiamo gli elementi principali della nostra Costituzione e della democrazia partecipativa».