A Bari la manifestazione delle Camere Penali italiane: «Continua problema edilizia giudiziaria»

Le toghe si riuniscono per protestare contro il decreto prescrizione, ma si riaccende il riflettore sugli edifici del tribunale

mercoledì 19 dicembre 2018 13.46
Si sono riunite ieri a Bari le Camere Penali italiane per un convegno/manifestazione che esprime il dissenso delle toghe nei confronti del guardasigilli Bonafede e del decreto legge sulla prescrizione ancora non in vigore. L'occasione, però, è buona per riaccendere un faro sulla critica situazione dell'edilizia giudiziaria barese: l'inagibilità del palazzo di via Nazariantz ha comportato la dislocazione degli uffici giudiziari cittadini in ben 9 plessi diversi. E sebbene siano iniziate le procedure di trasloco nel palazzo di via Dioguardi, ex Telecom, non si tratta di certo di operazioni che andranno definendosi in tempi brevi.

«Il problema dell'edilizia giudiziaria a Bari - ha detto il presidente dell'ordine degli avvocati Puglia Giovanni Stefanì al TGR - non è legato solo agli uffici penali. Anche il palazzo di piazza De Nicola sta manifestando le sue gravi criticità che fra poco rischiano di diventare problemi irrisolvibili».

La scelta della giunta dell'Unione Italiana Camere Penali di tenere a Bari, presso l'aula magna dell'Università, la manifestazione di protesta contro le mosse del nuovo governo in materia giudiziaria serve anche a mostrare la vicinanza dei colleghi italiani ad avvocati, magistrati e personale baresi per la situazione surreale della giustizia in città. «Non riuscire a risolvere questi problemi basilari - continua Gian Domenico Caiazza, intercettato dalla Rai - lascia una città dell'importanza di Bari alla deriva. Questo dimostra che bisognerebbe concentrarsi sulla soluzione dei veri problemi». «Siamo vicini ai colleghi di Bari - conclude ai microfoni del TGR Alcide Maritati, segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati - in attesa di buone notizie. Il ministero non ha inteso dare seguito ai nostri suggerimenti nella prima fase dell'emergenza, comportando questi ritardi che erano assolutamente prevedibili».