A Bari la protesta degli avvocati: «Richiamare attenzione sulla paralisi della giustizia»
In 300 stamattina alla manifestazione in piazza Prefettura: «Nei tribunali baresi si celebra meno del 30 percento dei processi»
martedì 23 giugno 2020
14.53
Circa 300 avvocati hanno manifestato questa mattina a Bari, in piazza Prefettura. La protesta, organizzata dall'Ordine degli avvocati di Bari insieme all'Organismo congressuale forense e con l'adesione degli Ordini dei distretti di Trani e Foggia, ha inteso denunciare la paralisi della giustizia, «Dettata da una bulimia normativa e regolamentare che ha prodotto centinaia di prassi diverse, rendendo incomprensibile l'esercizio delle attività giudiziarie e impossibile una reale ed effettiva ripresa», affermano dall'Ordine degli avvocati Bari.
«Cosicché oggi – ricorda Giovanni Stefanì, presidente degli avvocati baresi - a distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta a inizio marzo e a circa un mese dalla presunta riapertura dei tribunali, nelle aule delle giustizia barese si celebrano pochissimi giudizi, meno del 30%, con i diritti di cittadini e imprese in attesa, ostaggio di scelte inadeguate oltre che della deprecabile situazione in cui versa la nostra edilizia giudiziaria. In questo periodo, oltre al danno inferto dalla pandemia alla macchina della giustizia, il nostro territorio registra la beffa dell'arresto dell'iter per la realizzazione del nuovo polo giudiziario. Siamo consapevoli che dal 20 gennaio, quando al Ministero della Giustizia si tenne l'incontro per avviare concretamente le relative attività, le priorità siano cambiate; tuttavia, è necessario rimboccarsi le maniche e lavorare ancora più duramente per dare quanto prima al foro barese dei luoghi degni per celebrare la giustizia».
«Cosicché oggi – ricorda Giovanni Stefanì, presidente degli avvocati baresi - a distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta a inizio marzo e a circa un mese dalla presunta riapertura dei tribunali, nelle aule delle giustizia barese si celebrano pochissimi giudizi, meno del 30%, con i diritti di cittadini e imprese in attesa, ostaggio di scelte inadeguate oltre che della deprecabile situazione in cui versa la nostra edilizia giudiziaria. In questo periodo, oltre al danno inferto dalla pandemia alla macchina della giustizia, il nostro territorio registra la beffa dell'arresto dell'iter per la realizzazione del nuovo polo giudiziario. Siamo consapevoli che dal 20 gennaio, quando al Ministero della Giustizia si tenne l'incontro per avviare concretamente le relative attività, le priorità siano cambiate; tuttavia, è necessario rimboccarsi le maniche e lavorare ancora più duramente per dare quanto prima al foro barese dei luoghi degni per celebrare la giustizia».