A Bari monsignor Satriano incontra l'ambasciatore ucraino: "San Nicola ponte che unisce due civiltà"
Durante l'incontro focus anche sul futuro della pace all'indomani dell'elezione di Trump. Yurash: "La pace deve essere giusta"
giovedì 7 novembre 2024
14.56
L'arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, ha incontrato questa mattina, nella sede dell'episcopio dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto, l'ambasciatore d'Ucraina presso la Santa sede, Andrij Yurash per una visita di cortesia.
L'ambasciatore infatti ha fatto tappa a Bari, per la prima volta, per fare visita ai rifugiati ucraini accolti in città ma ben presto, oltre ai ringraziamenti rivolti alla città per averli accolti, il focus si è spostato sul futuro della guerra in Ucraina all'indomani dell'elezione di Donald Trump.
L'ambasciatore non sembra preoccupato per l'elezione del nuovo presidente degli U.S.A perché ritiene che quest'ultimo possa continuare a sostenere l'Ucraina anche se attraverso la "durezza" della sua politica.
Yurash poi ha commentato anche la proposta di alcuni partiti italiani di cessare il supporto delle armi a Kiev dando una risposta ben precisa: "L'invio delle armi è fondamentale per l'esercito", sottolineando anche come Kiev difenda la libertà non solo del suo popolo ma anche delle altre città e che l'esercito in questo momento sia impegnato contro i totalitarismi.
Sul tema della pace si è espresso anche l'arcivescovo: "L'obiettivo della Chiesa – sottolinea Satriano – è quello di creare percorsi umanitari e di pace. La verità è che questa guerra può terminare solo se si rispetta la dignità di tutti. Noi ci auguriamo che questo piccolo tassello possa essere fruttuoso all'interno di un percorso più grande che la chiesa sta portando avanti insieme all'Ucraina e alla Russia".
Altro tema affrontato il sodalizio tra Bari e Leopoli reso sempre più forte dalla presenza di un culto in comune: quello di San Nicola.
"Anche noi festeggiamo San Nicola con due celebrazioni – conclude Yurash – la prima a maggio e la seconda a dicembre. Siamo legati alla città di Bari non solo per il santo ma anche per la forte presenza dei nostri rifugiati che da voi sono stati accolti".
Prima dell'incontro a porte chiuse si è tenuto lo scambio dei regali. Un libro sulla storia della cattedrale barese e un bassorilievo sacro in dono da Bari. Una spilletta della santa sede, un piatto in legno dipinto a mano, un libro su una mostra di ceramica e una "bottiglia di spirito ucraino" da parte dell'ambasciatore che, dopo l'incontro di stamattina, annuncia la volontà di fare nuovamente tappa a Bari.
L'ambasciatore infatti ha fatto tappa a Bari, per la prima volta, per fare visita ai rifugiati ucraini accolti in città ma ben presto, oltre ai ringraziamenti rivolti alla città per averli accolti, il focus si è spostato sul futuro della guerra in Ucraina all'indomani dell'elezione di Donald Trump.
L'ambasciatore non sembra preoccupato per l'elezione del nuovo presidente degli U.S.A perché ritiene che quest'ultimo possa continuare a sostenere l'Ucraina anche se attraverso la "durezza" della sua politica.
Yurash poi ha commentato anche la proposta di alcuni partiti italiani di cessare il supporto delle armi a Kiev dando una risposta ben precisa: "L'invio delle armi è fondamentale per l'esercito", sottolineando anche come Kiev difenda la libertà non solo del suo popolo ma anche delle altre città e che l'esercito in questo momento sia impegnato contro i totalitarismi.
Sul tema della pace si è espresso anche l'arcivescovo: "L'obiettivo della Chiesa – sottolinea Satriano – è quello di creare percorsi umanitari e di pace. La verità è che questa guerra può terminare solo se si rispetta la dignità di tutti. Noi ci auguriamo che questo piccolo tassello possa essere fruttuoso all'interno di un percorso più grande che la chiesa sta portando avanti insieme all'Ucraina e alla Russia".
Altro tema affrontato il sodalizio tra Bari e Leopoli reso sempre più forte dalla presenza di un culto in comune: quello di San Nicola.
"Anche noi festeggiamo San Nicola con due celebrazioni – conclude Yurash – la prima a maggio e la seconda a dicembre. Siamo legati alla città di Bari non solo per il santo ma anche per la forte presenza dei nostri rifugiati che da voi sono stati accolti".
Prima dell'incontro a porte chiuse si è tenuto lo scambio dei regali. Un libro sulla storia della cattedrale barese e un bassorilievo sacro in dono da Bari. Una spilletta della santa sede, un piatto in legno dipinto a mano, un libro su una mostra di ceramica e una "bottiglia di spirito ucraino" da parte dell'ambasciatore che, dopo l'incontro di stamattina, annuncia la volontà di fare nuovamente tappa a Bari.