Abusi edilizi e cibo non tracciabile: agriturismi della Murgia al setaccio. Pioggia di sanzioni
Sequestrati 500 chili di prodotti alimentari e multe per circa 100.000 Euro
lunedì 17 dicembre 2018
10.49
Maxi operazione dei Carabinieri Forestali del Reparto Parco Nazionale Alta Murgia di Altamura, che hanno portato a termine una specifica campagna di controlli che ha interessato l'intero settore agrituristico murgiano durata ben otto mesi.
Le verifiche hanno interessato il possesso dei titoli abilitativi all'esercizio dell'attività, che è bene ricordare, ha carattere di specificità con iscrizione in un albo dedicato e con vincoli tassativi legati appunto al territorio come quello di vendere e somministrare prodotti coltivati nell'azienda stessa o provenienti da aziende limitrofe. Sotto sequestro sono finiti alcuni immobili abusivi, oltre alle merci provenienti da furto o prive di tracciabilità per un totale di oltre 500 kg di prodotti da forno e formaggi. Congiuntamente al personale ASL, chiusa ad Andria, inoltre, una struttura agrituristica per carenze igienico sanitarie. Sotto il profilo amministrativo, a vario titolo sono state elevati 77 verbali amministrativi per circa 100 mila euro di sanzioni.
Sotto controllo è stata posta l'idoneità sanitaria dei locali di somministrazione, vendita e ristorazione, il rispetto dei posti di ricettività assegnati e le autorizzazioni edilizie e di conformità urbanistica e paesaggistica. Particolare attenzione è stata rivolta dai militari forestali alla normativa nazionale ed europea sulla qualità e tracciabilità di prodotti e derrate alimentari, verificando provenienza, etichettatura, scadenza e modalità di conservazione del cibo.
I militari hanno pertanto riscontrato alcune irregolarità di rilevanza penale e per questo hanno proceduto a deferire alla Magistratura sei soggetti per i reati di abusi edilizi, di frode nell'esercizio del commercio, furto di acqua pubblica, preparazione e somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione e ricettazione di merce rubata come pure del più generico reato di inosservanza delle disposizioni impartite dall'Autorità.
L'attività posta in essere ha voluto garantire legalità e tutela del consumatore, salvaguardando un indotto che rappresenta un valore aggiunto sul territorio cardine di un'economia sostenibile e che tranne sporadici casi, prontamente sanzionati, è risultato sano muovendosi positivamente nei margini della legalità.
Le verifiche hanno interessato il possesso dei titoli abilitativi all'esercizio dell'attività, che è bene ricordare, ha carattere di specificità con iscrizione in un albo dedicato e con vincoli tassativi legati appunto al territorio come quello di vendere e somministrare prodotti coltivati nell'azienda stessa o provenienti da aziende limitrofe. Sotto sequestro sono finiti alcuni immobili abusivi, oltre alle merci provenienti da furto o prive di tracciabilità per un totale di oltre 500 kg di prodotti da forno e formaggi. Congiuntamente al personale ASL, chiusa ad Andria, inoltre, una struttura agrituristica per carenze igienico sanitarie. Sotto il profilo amministrativo, a vario titolo sono state elevati 77 verbali amministrativi per circa 100 mila euro di sanzioni.
Sotto controllo è stata posta l'idoneità sanitaria dei locali di somministrazione, vendita e ristorazione, il rispetto dei posti di ricettività assegnati e le autorizzazioni edilizie e di conformità urbanistica e paesaggistica. Particolare attenzione è stata rivolta dai militari forestali alla normativa nazionale ed europea sulla qualità e tracciabilità di prodotti e derrate alimentari, verificando provenienza, etichettatura, scadenza e modalità di conservazione del cibo.
I militari hanno pertanto riscontrato alcune irregolarità di rilevanza penale e per questo hanno proceduto a deferire alla Magistratura sei soggetti per i reati di abusi edilizi, di frode nell'esercizio del commercio, furto di acqua pubblica, preparazione e somministrazione di alimenti in cattivo stato di conservazione e ricettazione di merce rubata come pure del più generico reato di inosservanza delle disposizioni impartite dall'Autorità.
L'attività posta in essere ha voluto garantire legalità e tutela del consumatore, salvaguardando un indotto che rappresenta un valore aggiunto sul territorio cardine di un'economia sostenibile e che tranne sporadici casi, prontamente sanzionati, è risultato sano muovendosi positivamente nei margini della legalità.