Accessi separati in base al codice d'urgenza, inaugurato il nuovo pronto soccorso del Policlinico
Emiliano: «Struttura d'eccellenza a livello nazionale. Cambiare la sanità in 4 anni non è facile, ma ce la stiamo mettendo tutta»
martedì 1 ottobre 2019
10.50
Entra finalmente a regime il nuovo pronto soccorso del Policlinico di Bari. Questa mattina l'inaugurazione ufficiale del presidio di prima accoglienza del nosocomio barese, che porta con sé diverse novità "metodologiche" nella gestione dell'emergenza/urgenza. Il rinnovato pronto soccorso del Policlinico, infatti, potrà contare su due varchi d'accesso distinti e separati in base al grado di urgenza del paziente, così da evitare sovraffollamento e attese estenuanti per gli utenti. Una sala d'attesa, inoltre, dotata di impianto di areazione e connessione internet wi-fi per un maggiore grado di comfort a beneficio di chi ne usufruisce.
«La sanità pugliese è stata risanata e riorganizzata - dice il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Era difficile per i cittadini percepire il lavoro fatto, compresa l'assunzione di 5mila persone che hanno compensato i tanti pensionamenti. Un saldo positivo di circa 500 dipendenti in più rispetto a quattro anni fa. Ora inizia un nuovo lavoro sulla percezione: i pronto soccorso di Lecce, Foggia, Brindisi e Bari saranno profondamente cambiati e il modello di accoglienza sarà uguale per tutti. Ci siamo resi conto che la percezione negativa del sistema derivava dalle difficoltà di accoglienza soprattutto per chi accompagna i pazienti: attese estenuanti, informazioni difficili da reperire, ansia. Il pronto soccorso del Policlinico di Bari è uno dei migliori d'Italia, ma dobbiamo iniziare a caricarci di tutto ciò che è connesso all'arrivo del paziente. Non di può trascurare il congiunto e soprattutto l'importanza di un ambiente civile. Cambiare tutto in soli 4 anni non è facile ma ce la stiamo mettendo tutta, con l'aiuto del personale sanitario pugliese. A parità di abitanti abbiamo 15mila unità in meno rispetto all'Emilia Romagna; c'è bisogno che io sappia cosa succede perché così è più facile per me intervenire. Vorrei distinguere i tanti che si comportano bene dai pochissimi che si comportano male».
Sulla questione, annunciata dal governo romano, del mancato taglio al fondo sanitario nazionale, Emiliano aggiunge: «Tenere fermo il fondo sanitario nazionale significa tagliare decine di milioni di euro alla Puglia e 2 miliardi all'Italia. Per l'incremento dei costi del personale il fondo sanitario nazionale solo alla Puglia dovrebbe dare cento milioni in più. Noi dobbiamo, con i nostri, soldi tappare il buco che deriva dall'aumento degli stipendi, fermi da troppi anni. Dire che non si taglia il fondo sanitario equivale a dire che lo si è tagliato; questo il messaggio che mando al ministro Speranza».
Soddisfatto anche il commento del direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore: «Questo ospedale cambia prospettiva e riparte dai percorsi di accoglienza al paziente. Scommettiamo su un modello di accoglienza diverso, che sperimenta la comunicazione come occasione per minimizzare i motivi di contrasto con gli utenti. Una superficie di 2mila metri quadrati, con due percorsi distinti fra pazienti che hanno la reale necessità di essere accolti in emergenza/urgenza, distinto dagli altri servizi. Un accesso in pronto soccorso costa 300 euro, noi spendiamo mediamente 17 milioni l'anno per questo presidio. Le nostre risorse devono essere al servizio dei cittadini; i professionisti da oggi hanno a disposizione una struttura totalmente rinnovata e innovativa nel panorama nazionale. Dobbiamo lavorare per consentire ai cittadini di avere ciò di cui hanno bisogno senza la necessità di arrivare al pronto soccorso».
«Meno attesa, più efficienza non solo per la città di Bari, ma anche per tutta la regione e per la sanità pugliese», ha concluso il sindaco di Bari Antonio Decaro.
«La sanità pugliese è stata risanata e riorganizzata - dice il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Era difficile per i cittadini percepire il lavoro fatto, compresa l'assunzione di 5mila persone che hanno compensato i tanti pensionamenti. Un saldo positivo di circa 500 dipendenti in più rispetto a quattro anni fa. Ora inizia un nuovo lavoro sulla percezione: i pronto soccorso di Lecce, Foggia, Brindisi e Bari saranno profondamente cambiati e il modello di accoglienza sarà uguale per tutti. Ci siamo resi conto che la percezione negativa del sistema derivava dalle difficoltà di accoglienza soprattutto per chi accompagna i pazienti: attese estenuanti, informazioni difficili da reperire, ansia. Il pronto soccorso del Policlinico di Bari è uno dei migliori d'Italia, ma dobbiamo iniziare a caricarci di tutto ciò che è connesso all'arrivo del paziente. Non di può trascurare il congiunto e soprattutto l'importanza di un ambiente civile. Cambiare tutto in soli 4 anni non è facile ma ce la stiamo mettendo tutta, con l'aiuto del personale sanitario pugliese. A parità di abitanti abbiamo 15mila unità in meno rispetto all'Emilia Romagna; c'è bisogno che io sappia cosa succede perché così è più facile per me intervenire. Vorrei distinguere i tanti che si comportano bene dai pochissimi che si comportano male».
Sulla questione, annunciata dal governo romano, del mancato taglio al fondo sanitario nazionale, Emiliano aggiunge: «Tenere fermo il fondo sanitario nazionale significa tagliare decine di milioni di euro alla Puglia e 2 miliardi all'Italia. Per l'incremento dei costi del personale il fondo sanitario nazionale solo alla Puglia dovrebbe dare cento milioni in più. Noi dobbiamo, con i nostri, soldi tappare il buco che deriva dall'aumento degli stipendi, fermi da troppi anni. Dire che non si taglia il fondo sanitario equivale a dire che lo si è tagliato; questo il messaggio che mando al ministro Speranza».
Soddisfatto anche il commento del direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore: «Questo ospedale cambia prospettiva e riparte dai percorsi di accoglienza al paziente. Scommettiamo su un modello di accoglienza diverso, che sperimenta la comunicazione come occasione per minimizzare i motivi di contrasto con gli utenti. Una superficie di 2mila metri quadrati, con due percorsi distinti fra pazienti che hanno la reale necessità di essere accolti in emergenza/urgenza, distinto dagli altri servizi. Un accesso in pronto soccorso costa 300 euro, noi spendiamo mediamente 17 milioni l'anno per questo presidio. Le nostre risorse devono essere al servizio dei cittadini; i professionisti da oggi hanno a disposizione una struttura totalmente rinnovata e innovativa nel panorama nazionale. Dobbiamo lavorare per consentire ai cittadini di avere ciò di cui hanno bisogno senza la necessità di arrivare al pronto soccorso».
«Meno attesa, più efficienza non solo per la città di Bari, ma anche per tutta la regione e per la sanità pugliese», ha concluso il sindaco di Bari Antonio Decaro.