Accusato di violenza sessuale sulla dottoressa, il Tribunale di Bari lo assolve: «Denuncia in ritardo»
I fatti contestati a un 52enne di Acquaviva risalgono al 2017, e sono relativi a presunte molestie in una guardia medica
mercoledì 9 ottobre 2019
11.50
Il gup del Tribunale di Bari ha assolto Maurizio Zecca, 52enne di Acquaviva delle Fonti, accusato di violenza sessuale su una dottoressa in una guardia medica della provincia di Bari. La decisione del Tribunale arriva perché la denuncia da parte della presunta vittima era arrivata in ritardo, oltre i sei mesi dal fatto previsti dalla legge allora in vigore (il nuovo "Codice rosso" estende il periodo a un anno).
I fatti contestati a Zecca risalgono al 2017. Il caso era già stato valutato dal Tribunale del Riesame di Bari, che aveva sottoposto Zecca agli arresti domiciliari solo per il reato di stalking; la Procura di Bari impugnò la decisione e ottenne dalla Cassazione l'annullamento del provvedimento di scarcerazione e il rinvio della valutazione relativa al caso. La palla passò così di nuovo al Riesame, che decise per l'obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento alla vittima per il reato di stalking, facendo così cadere l'accusa di violenza sessuale.
Per l'accusa di stalking Zecca è stato condannato a sei mesi di carcere, in attesa che si pronunci la Corte d'Appello. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe tormentato la dottoressa con minacce di morte e telefonate notturne, tanto che la vittima fu costretta a chiedere tre cambi di sedi lavorative in pochi mesi.
I fatti contestati a Zecca risalgono al 2017. Il caso era già stato valutato dal Tribunale del Riesame di Bari, che aveva sottoposto Zecca agli arresti domiciliari solo per il reato di stalking; la Procura di Bari impugnò la decisione e ottenne dalla Cassazione l'annullamento del provvedimento di scarcerazione e il rinvio della valutazione relativa al caso. La palla passò così di nuovo al Riesame, che decise per l'obbligo di dimora e il divieto di avvicinamento alla vittima per il reato di stalking, facendo così cadere l'accusa di violenza sessuale.
Per l'accusa di stalking Zecca è stato condannato a sei mesi di carcere, in attesa che si pronunci la Corte d'Appello. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe tormentato la dottoressa con minacce di morte e telefonate notturne, tanto che la vittima fu costretta a chiedere tre cambi di sedi lavorative in pochi mesi.