Accuse sessiste a Irma Melini in aula Dalfino, assolto Colella
L'ex consigliera: «Dispiace constatare che un innocente sia stato sotto processo e che la persona che mi ha offeso abbia mentito davanti al giudice»
martedì 3 marzo 2020
19.23
«Rispetto le decisioni del giudice, così come rispetto gli esiti delle indagini preliminari. Dispiace constatare che un innocente sia stato sotto processo e ancor più che la persona (a tutt'oggi ignota) che mi ha pubblicamente offeso non ha avuto ancora il coraggio di ammetterlo, ma ha addirittura mentito davanti al giudice».
Con queste parole l'ex consigliera comunale Irma Melini commenta la sentenza del processo per le offese sessiste a lei rivolte in Aula Dalfino durante una seduta del consiglio comunale circa due anni fa. Il giudice monocratico del tribunale di Bari, Antonietta Guerra, ha assolto infatti l'ex consigliere pentastellato Francesco Colella per: «Non aver commesso il fatto». Le motivazioni della sentenza si avranno tra 90 giorni, ma Colella ha già fatto sapere attraverso il suo legale che presenterà denuncia alla Procura affinché si arrivi a stabilire l'autore del gesto.
«Tutti i consiglieri comunali che hanno partecipato quel giorno alla votazione - aggiunge Melini - sono stati chiamati a rendere l'ufficio pubblico della testimonianza, e hanno negato di essere stati gli autori della grave offesa. Turba ancor più la dignità di cittadina sapere che molti di essi rivestono ancora importanti incarichi pubblici e hanno ricevuto la fiducia dei cittadini baresi».
«Il colpevole non ha avuto il coraggio di ammettere il proprio errore - conclude - e nessuno dei testimoni ha offerto un contributo alla rivelazione della verità».
Con queste parole l'ex consigliera comunale Irma Melini commenta la sentenza del processo per le offese sessiste a lei rivolte in Aula Dalfino durante una seduta del consiglio comunale circa due anni fa. Il giudice monocratico del tribunale di Bari, Antonietta Guerra, ha assolto infatti l'ex consigliere pentastellato Francesco Colella per: «Non aver commesso il fatto». Le motivazioni della sentenza si avranno tra 90 giorni, ma Colella ha già fatto sapere attraverso il suo legale che presenterà denuncia alla Procura affinché si arrivi a stabilire l'autore del gesto.
«Tutti i consiglieri comunali che hanno partecipato quel giorno alla votazione - aggiunge Melini - sono stati chiamati a rendere l'ufficio pubblico della testimonianza, e hanno negato di essere stati gli autori della grave offesa. Turba ancor più la dignità di cittadina sapere che molti di essi rivestono ancora importanti incarichi pubblici e hanno ricevuto la fiducia dei cittadini baresi».
«Il colpevole non ha avuto il coraggio di ammettere il proprio errore - conclude - e nessuno dei testimoni ha offerto un contributo alla rivelazione della verità».