Addio Fibronit, a metà luglio demoliti tutti i capannoni
La ex fabbrica della morte diventerà una grande area a verde, il "Parco della Rinascita"
giovedì 31 maggio 2018
16.54
La fabbrica della morte sta per sparire completamente dalla città di Bari. Terminata la demolizione dell'edificio F, a breve partirà l'ultima delle cinque fasi demolitive previste che porterà allo smantellamento degli edifici G, H e I. E allora la Fibronit sarà davvero solo un ricordo, dato che su quella stessa area che ha visto morire tante, troppe persone di lavoro, sorgerà il "Parco della Rinascita". Una enorme area verde che finirà per essere la più grande della città.
A metà luglio terminerà l'ultima fase di demolizione, quella più complessa insieme a quella già effettuata del torrino. L'area dei capannoni abbattuti è stata bonificata e già ora non crea più problemi, e ci si può tranquillamente camminare, come fatto oggi dal sindaco Antonio Decaro, presente sul cantiere per un sopralluogo.
«Non mi sembra vero di essere a questo punto - dichiara Decaro - ero qui per la prima demolizione e vorrei esserci per l'ultima perché sarà un momento simbolico. Qui sono morte tante persone, anche nei quartieri vicini (Japigia e Madonnella), a causa dell'amianto e del mesotelioma pleurico causato dal respirare le fibre di amianto. Fibre che ora sono appiccicate alle strutture rimanenti grazie alla vernice blu, e con la demolizione questa fabbrica non farà più paura».
«Demoliti gli ultimi capannoni - sottolinea l'ingegnere a capo dei lavori - rimangono da completare gli isolamenti superficiali dei terreni - il suolo verrà isolato in modo da garantire la sicurezza dell'area. La parte a sud è già isolata e bonifica, completata con la posa di un metro di terreno superficiale»
«Sopra il terreno bonificato potremo poi costruire il "Parco della Rinascita" - sottolinea il sindaco - il cui progetto è stato ed è condiviso con i cittadini e l'associazione che da anni si occupa della Fibronit, ci vorranno 10 milioni di euro e abbiamo già scritto alla Regione al riguardo per chiedere un finanziamento volendo iniziare un lotto quanto prima. L'area a verde diventerà il parco più esteso della città anche se alcune zone, definite zone rosse, potranno essere solo attraversate con dei ponti, non potendo essere calpestate».
A metà luglio terminerà l'ultima fase di demolizione, quella più complessa insieme a quella già effettuata del torrino. L'area dei capannoni abbattuti è stata bonificata e già ora non crea più problemi, e ci si può tranquillamente camminare, come fatto oggi dal sindaco Antonio Decaro, presente sul cantiere per un sopralluogo.
«Non mi sembra vero di essere a questo punto - dichiara Decaro - ero qui per la prima demolizione e vorrei esserci per l'ultima perché sarà un momento simbolico. Qui sono morte tante persone, anche nei quartieri vicini (Japigia e Madonnella), a causa dell'amianto e del mesotelioma pleurico causato dal respirare le fibre di amianto. Fibre che ora sono appiccicate alle strutture rimanenti grazie alla vernice blu, e con la demolizione questa fabbrica non farà più paura».
«Demoliti gli ultimi capannoni - sottolinea l'ingegnere a capo dei lavori - rimangono da completare gli isolamenti superficiali dei terreni - il suolo verrà isolato in modo da garantire la sicurezza dell'area. La parte a sud è già isolata e bonifica, completata con la posa di un metro di terreno superficiale»
«Sopra il terreno bonificato potremo poi costruire il "Parco della Rinascita" - sottolinea il sindaco - il cui progetto è stato ed è condiviso con i cittadini e l'associazione che da anni si occupa della Fibronit, ci vorranno 10 milioni di euro e abbiamo già scritto alla Regione al riguardo per chiedere un finanziamento volendo iniziare un lotto quanto prima. L'area a verde diventerà il parco più esteso della città anche se alcune zone, definite zone rosse, potranno essere solo attraversate con dei ponti, non potendo essere calpestate».