Affido familiare, il progetto del Comune di Bari presentato a Milano
L'assessora Bottalico ha partecipato al convegno conclusivo di “Ohana, in famiglia nessuno è solo”
domenica 18 dicembre 2022
Giovedì l'assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico è intervenuta al convegno conclusivo del progetto "Ohana, in famiglia nessuno è solo", finanziato con il Fondo asilo, migrazione e integrazione del Ministero dell'Interno e condotto dal CNCA in collaborazione con 21 partner presenti in 7 regioni (Sicilia, Puglia, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte) e 11 province (Catania, Palermo, Bari, Roma, Pordenone, Venezia, Padova, Verona, Milano, Pavia, Torino).
È stata l'occasione per presentare l'esperienza di Famiglie senza confini, il dispositivo di affido familiare in favore dei minorenni migranti avviata dal 2018 nel Comune di Bari e riconosciuta ormai buona prassi nazionale.
«Siamo molto contenti che il nostro progetto continui a rappresentare un modello di intervento efficace - commenta Francesca Bottalico -, perché si tratta di un percorso che tutela e protegge i minori stranieri soli costretti a lasciare la propria terra offrendo loro la possibilità di vivere in un contesto familiare con degli adulti in grado di prendersi cura della loro crescita nell'ottica di una relazione di reciprocità. Forti dell'esperienza delle famiglie affidatarie e del percorso affrontato dai minori già coinvolti, proseguiremo in questa sfida sociale, culturale ed educativa con lo stesso impegno e la stessa tenacia».
È stata l'occasione per presentare l'esperienza di Famiglie senza confini, il dispositivo di affido familiare in favore dei minorenni migranti avviata dal 2018 nel Comune di Bari e riconosciuta ormai buona prassi nazionale.
«Siamo molto contenti che il nostro progetto continui a rappresentare un modello di intervento efficace - commenta Francesca Bottalico -, perché si tratta di un percorso che tutela e protegge i minori stranieri soli costretti a lasciare la propria terra offrendo loro la possibilità di vivere in un contesto familiare con degli adulti in grado di prendersi cura della loro crescita nell'ottica di una relazione di reciprocità. Forti dell'esperienza delle famiglie affidatarie e del percorso affrontato dai minori già coinvolti, proseguiremo in questa sfida sociale, culturale ed educativa con lo stesso impegno e la stessa tenacia».