Affitto sempre più alto a Bari, canone medio di 700 euro
I dati presenti in un report di Uil, la nostra città tra le prime dieci in Italia
venerdì 25 ottobre 2024
10.55
Bari è tra le prime dieci città d'Italia in cui si pagano gli affitti più alti, con una canone di locazione medio pari a 700 euro. È quanto emerge da un'analisi congiunta della Uil Servizio lavoro, coesione e territorio e Uniat, sui dati dell'Agenzia delle entrate.
Stando al report, siamo lontani dalle cifre di città come Milano, Roma o Bolzano (nel capoluogo lombardo si arriva a quasi 2.000 euro), ma anche da altre città del sud dove i prezzi sono minori come Potenza, Campobasso e Palermo (nella città siciliana la media è 490 euro).
Un problema quello del caro affitti che incide pesantemente sulla vita delle famiglie, come sottolineato dai dati che ci dicono che a Bari queste cifre vanno ad incidere per un 23,3% sul reddito delle famiglie. Da considerare inoltre che si tratta di cifre molto più alte della media nazionale (pari a 531 euro) che costringono i pugliesi a vivere sulla soglia della povertà. Una condizione che riguarda nel 24,5% locatari con un'età fino ai 30 anni, nel 44,4% locatari tra i 31 e i 50 anni; nel 22,9% locatari tra i 51 e i 70 anni; l'8,1% oltre i 70 anni di età.
«Il diritto alla casa è un diritto insopprimibile, ma che nei fatti viene compresso sempre più - sottolinea Gianni Ricci di Uil Puglia -. Per questo chiediamo al Governo che ci si muova in due direzioni, la prima punta sull'incremento delle risorse per il fondo e la seconda su un aumento degli stipendi che possa permettere alle lavoratrici e ai lavoratori italiani di sostenere il canone di affitto mantenendo un tenore di vita sufficiente a garantire il benessere per sé e per la propria famiglia».
Stando al report, siamo lontani dalle cifre di città come Milano, Roma o Bolzano (nel capoluogo lombardo si arriva a quasi 2.000 euro), ma anche da altre città del sud dove i prezzi sono minori come Potenza, Campobasso e Palermo (nella città siciliana la media è 490 euro).
Un problema quello del caro affitti che incide pesantemente sulla vita delle famiglie, come sottolineato dai dati che ci dicono che a Bari queste cifre vanno ad incidere per un 23,3% sul reddito delle famiglie. Da considerare inoltre che si tratta di cifre molto più alte della media nazionale (pari a 531 euro) che costringono i pugliesi a vivere sulla soglia della povertà. Una condizione che riguarda nel 24,5% locatari con un'età fino ai 30 anni, nel 44,4% locatari tra i 31 e i 50 anni; nel 22,9% locatari tra i 51 e i 70 anni; l'8,1% oltre i 70 anni di età.
«Il diritto alla casa è un diritto insopprimibile, ma che nei fatti viene compresso sempre più - sottolinea Gianni Ricci di Uil Puglia -. Per questo chiediamo al Governo che ci si muova in due direzioni, la prima punta sull'incremento delle risorse per il fondo e la seconda su un aumento degli stipendi che possa permettere alle lavoratrici e ai lavoratori italiani di sostenere il canone di affitto mantenendo un tenore di vita sufficiente a garantire il benessere per sé e per la propria famiglia».