Aggrediti a Palese perché di Bitonto. Decaro:"Bullismo". Abbaticchio: "Vi aspetto davanti alla giustizia"
Il sindaco di Bari ha chiamato il padre del 15enne per conoscere le sue condizioni di salute. Amareggiato il primo cittadino dell' altra città
mercoledì 12 giugno 2019
16.39
"Ho chiamato il papà, per assicurarmi della salute del ragazzo, e il sindaco di Bitonto per rimarcare l'amicizia tra le nostre due comunità" così il sindaco di Bari Antonio Decaro sulla brutale aggressione ieri pomeriggio in spiaggia a Palese, ai danni di un 15enne colpevole, pare, di essere di Bitonto.
"Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città - prosegue Decaro - azioni di questo tipo danneggiano il nome di Bari lo calpestano, lo infangano. Bari è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l'orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso".
Poi Decaro conclude: "Sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile".
Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio: "In occasione di una competizione sportiva tra squadre delle proprie Città, i vari sindaci vollero ribadire che non esiste competizione, odio, razzismo o divisione tra le terre che rappresentano. Soprattutto se parliamo della Città metropolitana di Bari. Soprattutto se parliamo di Bari e Bitonto. Soprattutto ora, in questo momento politico e storico. Ne parlo oggi perche' è stato massacrato di botte un nostro concittadino da un branco a Palese, che potrebbe essere nato in qualunque parte del Mondo. La "scusa" dell'attacco di turno è che la vittima predestinata è Bitontina. Ma sia chiaro che il branco avrebbe potuto trovare altre centomila scuse, pur di scatenarsi.
Restera' alla storia solo la sua povertà d'animo, la sua rabbia, la sua vigliaccheria. Quattro contro uno. Ma quello rimasto a terra è quello che non ha bisogno né di scuse né di violenza. Aspetta solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti".
"Non è con la violenza che si difende il buon nome della propria città - prosegue Decaro - azioni di questo tipo danneggiano il nome di Bari lo calpestano, lo infangano. Bari è una città che accoglie e che abbraccia, senza chiedere passaporti o certificati di residenza. E quello che avete fatto non ha a che fare né con l'orgoglio né con il senso di appartenenza. Quello che avete fatto ha solo un nome: bullismo. Il passatempo squallido dei vigliacchi, di quelli che sanno fare i duri contro un ragazzino inerme ma se la fanno sotto davanti a qualcuno due taglie più grosso".
Poi Decaro conclude: "Sarete individuati e pagherete per quello che avete fatto. Nel frattempo, spero che i vostri genitori pensino ai loro errori, prima ancora che ai vostri. E sappiano rimediare più in fretta possibile".
Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio: "In occasione di una competizione sportiva tra squadre delle proprie Città, i vari sindaci vollero ribadire che non esiste competizione, odio, razzismo o divisione tra le terre che rappresentano. Soprattutto se parliamo della Città metropolitana di Bari. Soprattutto se parliamo di Bari e Bitonto. Soprattutto ora, in questo momento politico e storico. Ne parlo oggi perche' è stato massacrato di botte un nostro concittadino da un branco a Palese, che potrebbe essere nato in qualunque parte del Mondo. La "scusa" dell'attacco di turno è che la vittima predestinata è Bitontina. Ma sia chiaro che il branco avrebbe potuto trovare altre centomila scuse, pur di scatenarsi.
Restera' alla storia solo la sua povertà d'animo, la sua rabbia, la sua vigliaccheria. Quattro contro uno. Ma quello rimasto a terra è quello che non ha bisogno né di scuse né di violenza. Aspetta solo di rivedervi difronte alla Giustizia delle autorità competenti".