Aggressione al Di Venere, «Regione Puglia accanto alla Asl si costituirà parte civile»

La nota di Emiliano, Piemontese e Fruscio. Solidarietà alla dottoressa aggredita

giovedì 23 gennaio 2025 14.06
"La violenza non è mai accettabile, ma diventa ancor più ingiustificabile quando esplode all'interno di un ospedale, contro medici e operatori impegnati a salvare vite e curare persone. La nostra vicinanza va alla dottoressa colpita ieri nel pronto soccorso del Di Venere. Una vicinanza personale e istituzionale di tutta la Regione Puglia, che si costituirà parte civile accanto alla Asl nel processo contro gli autori di questa aggressione".

Così il presidente della Regione Michele Emiliano e il vice presidente con delega alla SanitàRaffaele Piemontese hanno commentato l'ultimo episodio di violenza ai danni di un'operatrice sanitaria.

Questa volta è accaduto al pronto soccorso dell'Ospedale di Venere, dove, nel pomeriggio di ieri, intorno alle 18, una dottoressa è stata colpita con un pugno in pieno viso dalla sorella di un paziente da poco trattato per una ernia inguinale, dopo avere fatto accesso al triage con un codice verde.

L'aggressione è avvenuta nel lasso di tempo in cui il medico, che aveva già fatto una manovra per far rientrare l'ernia e quindi stabilizzare il paziente, aveva richiesto una consulenza chirurgica per farlo accedere in tempi brevi ad una successiva visita e valutare l'eventuale intervento, evitando così al paziente stesso di tornare in ospedale per fare la prenotazione della prestazione. La donna, successivamente arrestata, ha fatto irruzione nell'ambulatorio in cui si stavano effettuando le visite e ha colpito il medico.

Nell'esprimere solidarietà alla dipendente, il direttore generale facente funzioni della ASLLugi Fruscio condanna quanto accaduto: "Questo è un caso ancora più grave – ha detto– perché la dottoressa ha provato a fare anche qualcosa in più a tutela del paziente e della sua salute, e di contro si è beccata una aggressione immotivata e insensata".

La dottoressa ha riportato un trauma facciale, con una prognosi di otto giorni. La ASL procederà come da prassi a garantire il supporto legale previsto.