Aggressione razzista a parco Rossani, condannato a otto anni 20enne
I fatti risalgono al 2022. La vittima, 24enne senegalese, perse un occhio
giovedì 14 settembre 2023
16.27
È stato condannato a otto anni di reclusione Alessio Blasi, il 20enne riconosciuto responsabile di aver aggredito con calci e pugni un 24enne senegalese nel parco Rossani di Bari il 5 aprile 2022.
Il collegio, presieduto dal giudice Ambrogio Marrone, ha riconosciuto le aggravanti dell'odio razziale e dell'aver commesso il fatto in presenza di minori, ma ha anche attribuito le attenuanti generiche in favore dell'imputato.
Nel corso dell'ultima udienza, svoltasi a maggio, la pm Isabella Ginefra aveva chiesto la condanna a sette anni di reclusione. I giudici hanno anche disposto il risarcimento dei danni in favore della vittima, che verranno meglio quantificati in sede civile.
Come riporta l'agenzia Ansa, il 20enne Blasi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, colpì la vittima con un "violento pugno all'arcata dell'occhio sinistro" provocandogli "lo scoppio del bulbo oculare" e la perdita permanente di un occhio, per poi continuarlo a colpire "con pugni e calci nonostante la vittima fosse ormai caduta a terra".
L'aggressione partì dopo che la vittima aveva chiesto spiegazioni a Blasi per uno sguardo di troppo: il 20enne, secondo quanto ricostruito dalle indagini, in risposta lo minacciò, gli rivolse insulti razzisti e lo aggredì.
L'aggressione partì dopo che la vittima aveva chiesto spiegazioni a Blasi per uno sguardo di troppo: il 20enne, secondo quanto ricostruito dalle indagini, in risposta lo minacciò, gli rivolse insulti razzisti e lo aggredì.
Il collegio, presieduto dal giudice Ambrogio Marrone, ha riconosciuto le aggravanti dell'odio razziale e dell'aver commesso il fatto in presenza di minori, ma ha anche attribuito le attenuanti generiche in favore dell'imputato.
Nel corso dell'ultima udienza, svoltasi a maggio, la pm Isabella Ginefra aveva chiesto la condanna a sette anni di reclusione. I giudici hanno anche disposto il risarcimento dei danni in favore della vittima, che verranno meglio quantificati in sede civile.