Aggressione sul bus, botta e risposta Lega-Pd. Sasso: «Fuori chi porta guerra». Lacarra: «Compito di Salvini»
Un episodio di cronaca diventa terreno di scontro politico fra i due partiti
mercoledì 16 gennaio 2019
16.34
Questa mattina la notizia di un 34enne di origine liberiana autore dell'aggressione ai danni di un cittadino afghano a bordo di un bus di linea in servizio a Bari, in via di Maratona. Un episodio di cronaca che ha scatenato un vero e proprio scambio di accuse fra opposte fazioni politiche.
La Lega, all'opposizione in consiglio comunale ma al governo a Roma, parla per bocca dell'onorevole Rossano Sasso, deputato barese del carroccio. «Le nostre strade, i nostri mezzi pubblici, le nostre città sono teatro di scorribande criminali da parte di clandestini e finti profughi - incalza Sasso. L' episodio odierno è solo l'ultimo di una lunga serie che vede un irregolare sguainare un' ascia e tentare di ammazzare. Solo grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri è stato evitato il peggio. Ricordo come solo poche settimane fa grazie a Salvini siano arrivati 30 carabinieri in più a Bari, la città è costantemente all'attenzione del Ministro dell'Interno. Purtroppo continuiamo a pagare per gli errori e le scelte del passato, quelle che hanno visto il Pd ed il sindaco di Bari Antonio Decaro sempre in prima fila per accogliere immigrati. Stiamo lavorando sodo per ripristinare legalità e per frenare l'invasione clandestina, e dal 26 Maggio con il sindaco leghista Fabio Romito faremo capire meglio come Bari non gradisce i finti profughi, che non fuggono da nessuna guerra ma che la guerra ce la portano a casa nostra, con un' ascia in mano, su un bus cittadino. Chiederò a Matteo Salvini un ulteriore sforzo per difendere Bari da queste violenze».
Non si è fatta attendere la risposta del Pd, forza di governo a Bari ma all'opposizione in Parlamento. Marco Lacarra, deputato barese dei democratici, risponde sottolineando la mancata espulsione del 34enne liberiano nonostante fosse stato raggiunto da specifico provvedimento in passato. «Ciò che è accaduto oggi su un autobus di Bari - scrive Lacarra - merita la nostra attenzione e una ferma risposta da parte delle istituzioni, esattamente come tutti gli episodi di violenza e di microcriminalità che purtroppo si verificano in ogni parte d'Italia. Quello che però non è più accettabile, dopo quasi un anno di governo, è il gioco dello scaricabarile in cui la Lega Nord si è tristemente specializzata - continua Lacarra. La persona che oggi ha commesso l'aggressione nel bus aveva già ricevuto un provvedimento di espulsione. L'espulsione è una procedura che compete al ministero dell'Interno, cioè al leader del suo partito. Se una persona che dev'essere espulsa commette reati, la colpa è del suo leader e di certo non del sindaco di Bari, quindi la prossima volta l'onorevole Sasso faccia ciò per cui è stato eletto: un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno, o quantomeno un messaggino che gli ricordi l'esistenza di Bari sulla mappa geografica. Questo sempre ammesso che Salvini, stranamente silente davanti alle otto bombe scoppiate in un mese in Campania, ultima delle quali ha colpito la nota pizzeria Sorbillo di Napoli, abbia voglia di lavorare e non di farsi continua pubblicità su Facebook».
La Lega, all'opposizione in consiglio comunale ma al governo a Roma, parla per bocca dell'onorevole Rossano Sasso, deputato barese del carroccio. «Le nostre strade, i nostri mezzi pubblici, le nostre città sono teatro di scorribande criminali da parte di clandestini e finti profughi - incalza Sasso. L' episodio odierno è solo l'ultimo di una lunga serie che vede un irregolare sguainare un' ascia e tentare di ammazzare. Solo grazie all'intervento tempestivo dei carabinieri è stato evitato il peggio. Ricordo come solo poche settimane fa grazie a Salvini siano arrivati 30 carabinieri in più a Bari, la città è costantemente all'attenzione del Ministro dell'Interno. Purtroppo continuiamo a pagare per gli errori e le scelte del passato, quelle che hanno visto il Pd ed il sindaco di Bari Antonio Decaro sempre in prima fila per accogliere immigrati. Stiamo lavorando sodo per ripristinare legalità e per frenare l'invasione clandestina, e dal 26 Maggio con il sindaco leghista Fabio Romito faremo capire meglio come Bari non gradisce i finti profughi, che non fuggono da nessuna guerra ma che la guerra ce la portano a casa nostra, con un' ascia in mano, su un bus cittadino. Chiederò a Matteo Salvini un ulteriore sforzo per difendere Bari da queste violenze».
Non si è fatta attendere la risposta del Pd, forza di governo a Bari ma all'opposizione in Parlamento. Marco Lacarra, deputato barese dei democratici, risponde sottolineando la mancata espulsione del 34enne liberiano nonostante fosse stato raggiunto da specifico provvedimento in passato. «Ciò che è accaduto oggi su un autobus di Bari - scrive Lacarra - merita la nostra attenzione e una ferma risposta da parte delle istituzioni, esattamente come tutti gli episodi di violenza e di microcriminalità che purtroppo si verificano in ogni parte d'Italia. Quello che però non è più accettabile, dopo quasi un anno di governo, è il gioco dello scaricabarile in cui la Lega Nord si è tristemente specializzata - continua Lacarra. La persona che oggi ha commesso l'aggressione nel bus aveva già ricevuto un provvedimento di espulsione. L'espulsione è una procedura che compete al ministero dell'Interno, cioè al leader del suo partito. Se una persona che dev'essere espulsa commette reati, la colpa è del suo leader e di certo non del sindaco di Bari, quindi la prossima volta l'onorevole Sasso faccia ciò per cui è stato eletto: un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno, o quantomeno un messaggino che gli ricordi l'esistenza di Bari sulla mappa geografica. Questo sempre ammesso che Salvini, stranamente silente davanti alle otto bombe scoppiate in un mese in Campania, ultima delle quali ha colpito la nota pizzeria Sorbillo di Napoli, abbia voglia di lavorare e non di farsi continua pubblicità su Facebook».