Agguato a San Girolamo dopo una lite fuori al Demodè, tre arresti
Gli arrestati, in auto, avrebbero inseguito la vettura con gli altri tre ragazzi. L’allarme di un poliziotto testimone da un balcone
venerdì 16 febbraio 2024
23.36
Tre baresi di 20, 26 e 28 anni (Massimiliano Biasi, Michele Portoghese e Michele D'Addabbo) sono stati arrestati dalla Polizia di Stato, su misura del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Giuseppe Montemurro, perché ritenuti autori dell'agguato compiuto lo scorso 21 gennaio nel quartiere San Girolamo.
Meno di un mese fa una lite in discoteca, al Demodé di Modugno, per la ragazza di un altro, ha scatenato un'aggressione e, in risposta, un inseguimento in auto e una sparatoria con nove colpi di pistola che furono esplosi da un'auto ad un'altra senza provocare feriti. Quella notte, dopo le ore 03.00, il gruppo si trovava nella discoteca con numerosi coetanei. A un certo punto, Biasi avrebbe «importunato» la ragazza di un altro ragazzo, che avrebbe reagito aggredendolo fisicamente.
«Fra me e quel ragazzo c'è stata solo una colluttazione al bagno. Io non mi sono fatto niente. Lui si è fatto male in faccia, aveva il sangue al volto, è durata cinque minuti. Due cazzotti gli ho tirato», ha detto l'altro agli inquirenti. I fatti non sono finiti lì. I tre, infatti, a bordo di una Fiat 500X nera, avrebbero inseguito, superato e tagliato la strada ad un'altra Fiat 500X, bianca, sulla quale c'erano i tre ragazzi con i quali il gruppo aveva avuto un litigio poco prima, nei paraggi della discoteca.
L'inseguimento sarebbe durato per un po', poi l'auto nera avrebbe superato e tagliato la strada a quella bianca, costringendola a fermarsi in strada San Girolamo. A quel punto, per gli inquirenti, D'Addabbo e Portoghese sarebbero scesi dall'auto con due pistole in pugno e le avrebbero puntate contro i tre occupanti dell'altra auto, mentre Biasi avrebbe aperto la portiera cercando di far scendere uno di questi che, durante la lite precedente, avrebbe colpito Biasi con due pugni al volto.
L'auto però sarebbe ripartita e, a quel punto, Portoghese e D'Addabbo avrebbero sparato nove colpi di pistola ad altezza d'uomo, colpendo la maniglia posteriore della 500X bianca. Ad accorgersi di tutto è stato un sovrintendente capo della Polizia di Stato, che ha chiamato i colleghi e presentato una dettagliata relazione su quanto accaduto (con tanto di numeri di targa dei due veicoli coinvolti), permettendo agli agenti di individuare e trarre in arresto i responsabili in pochi giorni.
Biasi, Portoghese e D'Addabbo, dopo un'indagine lampo della Squadra Mobile del primo dirigente Filippo Portoghese, sono stati arrestati per il tentato omicidio e la detenzione illegale di arma, aggravati dal metodo mafioso, e condotti nel carcere di Bari. I tre, sottoposti all'interrogatorio di garanzia, sono rimasti in silenzio.
Meno di un mese fa una lite in discoteca, al Demodé di Modugno, per la ragazza di un altro, ha scatenato un'aggressione e, in risposta, un inseguimento in auto e una sparatoria con nove colpi di pistola che furono esplosi da un'auto ad un'altra senza provocare feriti. Quella notte, dopo le ore 03.00, il gruppo si trovava nella discoteca con numerosi coetanei. A un certo punto, Biasi avrebbe «importunato» la ragazza di un altro ragazzo, che avrebbe reagito aggredendolo fisicamente.
«Fra me e quel ragazzo c'è stata solo una colluttazione al bagno. Io non mi sono fatto niente. Lui si è fatto male in faccia, aveva il sangue al volto, è durata cinque minuti. Due cazzotti gli ho tirato», ha detto l'altro agli inquirenti. I fatti non sono finiti lì. I tre, infatti, a bordo di una Fiat 500X nera, avrebbero inseguito, superato e tagliato la strada ad un'altra Fiat 500X, bianca, sulla quale c'erano i tre ragazzi con i quali il gruppo aveva avuto un litigio poco prima, nei paraggi della discoteca.
L'inseguimento sarebbe durato per un po', poi l'auto nera avrebbe superato e tagliato la strada a quella bianca, costringendola a fermarsi in strada San Girolamo. A quel punto, per gli inquirenti, D'Addabbo e Portoghese sarebbero scesi dall'auto con due pistole in pugno e le avrebbero puntate contro i tre occupanti dell'altra auto, mentre Biasi avrebbe aperto la portiera cercando di far scendere uno di questi che, durante la lite precedente, avrebbe colpito Biasi con due pugni al volto.
L'auto però sarebbe ripartita e, a quel punto, Portoghese e D'Addabbo avrebbero sparato nove colpi di pistola ad altezza d'uomo, colpendo la maniglia posteriore della 500X bianca. Ad accorgersi di tutto è stato un sovrintendente capo della Polizia di Stato, che ha chiamato i colleghi e presentato una dettagliata relazione su quanto accaduto (con tanto di numeri di targa dei due veicoli coinvolti), permettendo agli agenti di individuare e trarre in arresto i responsabili in pochi giorni.
Biasi, Portoghese e D'Addabbo, dopo un'indagine lampo della Squadra Mobile del primo dirigente Filippo Portoghese, sono stati arrestati per il tentato omicidio e la detenzione illegale di arma, aggravati dal metodo mafioso, e condotti nel carcere di Bari. I tre, sottoposti all'interrogatorio di garanzia, sono rimasti in silenzio.