Al Bif&st 2018 la storia del cinema italiano. Ultimo giorno con Bertolucci, Storaro e Tornatore

Al Petruzzelli si celebrano le versioni restaurate di "Ultimo Tango a Parigi" e "Nuovo Cinema Paradiso"

domenica 29 aprile 2018 14.55
A cura di Guerino Amoruso
Si è conclusa sabato l'edizione 2018 del Bari International Film Festival. Un festival reso grande grazie alla partecipazione intensa dei cittadini nelle sale e alle masterclass, degli studenti ai laboratori e incontri con le grandi personalità del cinema del passato e del momento che si sono confrontate con il pubblico molto presente alla manifestazione. Dal 21 al 28 aprile a Bari tante sorprese, anteprime internazionali e restauro di pellicole che hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi momenti importanti del nostro cinema italiano.

Grande successo per Giuseppe Tornatore con la versione restaurata di "Nuovo Cinema Paradiso" a cui è stato dedicato anche una mostra ''30 anni di Nuovo Cinema Paradiso''. Nel 1988 il film veniva presentato proprio a Bari nell'ambito dell'Europa Cinema Film Festival sempre organizzato da Felice Laudadio. Giuseppe Tornatore nell'88 diceva di ''Nuovo Cinema Paradiso'' che era un grido di dolente amarezza sulla fruizione del grande schermo, un modo di vedere e di vivere il cinema che è finito del tutto. È ancora così dopo 30 anni o si può dare un aggiornamento? Tornatore: «Si, si può dare l'aggiornamento. All'epoca avevamo la sensazione che il mondo delle sale cinematografiche stesse avviandosi veramente ad una fine inappellabile poi le cose in qualche maniera hanno avuto una trasformazione, nel senso che il Multiplex ha rimesso in discussione tutto per cui da un lato oggi la sala cinematografica tradizionale non esiste quasi più e questo ci dispiace molto, però la sala cinematografica esiste. Il Multiplex è un'istituzione importantissima e anche se non si è mai finito di parlare della crisi della sala cinematografica e credo che non si finirà mai, io penso che nonostante la sala cinematografica non è più, e sarà sempre meno, l'asse centrale nella rapporto tra il film e il pubblico, tuttavia non scomparirà mai. Ci sarà sempre gente che amerà vedere il film al cinema come ce ne sarà tanta che amerà vederlo direttamente sul display, sul computer, sul quadrante dell'orologio o in qualunque altro posto. La tecnologia irradierà i film».

L'ultimo giorno del Bif&st ha regalato agli spettatori diversi incontri con Bernardo Bertolucci, «Uno dei più importanti registi e sceneggiatore di tutti i tempi - dice Laudadio - uno degli autori italiani più conosciuti e amati di tutto il mondo vincitore di nove premi oscar con il film ''L'ultimo Imperatore''». Bertolucci riceve il premio "Federico Fellini Platinum award for Cinematic excellence" consegnato proprio da Giuseppe Tornatore. Dopo gli interventi ed i ringraziamenti istituzionali del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del Sindaco Antonio Decaro e del Presidente del Bifest Margarethe von Trotta, nel corso della serata è stato presentato l'ultimo film in anteprima internazionale proiettato per l'ultima sera al Petruzzelli e che uscirà nelle sale dal 21 maggio in tutta Italia con oltre 120 copie in edizione originale della versione restaurata di ''Ultimo Tango a Parigi'' del 1972 di Bernardo Bertolucci che più volte il pubblico ha ringraziato nei diversi incontri della giornata con lunghi applausi e Standing Ovation. «La Storia del Cinema Italiano è qui a Bari» dice Felice Laudadio perché con Giuseppe Tornatore e Bernardo Bertolucci sul Palco del Petruzzelli è stato premiato anche Vittorio Storaro, creatore della fotografia, della composizione della luce e delle ombre.

Storaro ha ristampato e restaurato per la Cineteca Nazionale Italiana Ultimo Tango a Parigi, ecco cosa ci racconta: «È un film ancora molto forte perché tocca dei concetti fondamentali sulla vita dell'essere umano rispetto alla società e rispetto al mondo che ci circonda. Questa è la storia di un essere umano ferito e non rispettato che si ribella a suo modo. Un film che è bene che i giovani vedano perché al di fuori dello scandalo che suscitò negli anni 70, oggi gli stessi argomenti sono visti in modo diverso in quanto il senso comune del pudore cambia nei periodi storici. Un film che si può guardare in un modo molto più preciso e analitico rispetto alla vita umana e a quelli che all'epoca sembravano soltanto delle scene un pochino hard. Se guardiamo ad oggi, siamo in aprile 2018 e se osserviamo quello che succede nel nostro campo, diciamo di chi ci guida politicamente, scopriamo che ancora certe condizioni sono bloccate nel tempo, ma questo è parte dell'evoluzione. Certe cose possono a volte essere superate in un modo rapido o in un modo armonioso e altre hanno bisogno di tempo perché si riesca a capire come si può avanzare sullo stato civile e sullo stato della società, sul rispetto per le persone che non vanno prese soltanto con degli annunci quasi pubblicitari delle promesse che si fanno, ma poi dopo non si mantengono. E questo è stato il caso delle nostre pre elezioni che ancora sono ferme. È stato promesso di tutto quando forse dovevano essere fatte delle promesse che avevano un senso realistico con la società, onesto. Su questo tono e su questo fattore probabilmente siamo rimasti a 20 anni fa» .

Un festival dunque che di anno in anno diventa sempre più grande, in questi otto giorni, registi, attori, attrici e produttori hanno presentato i loro film, circa 300 gli appuntamenti della manifestazione che nel 2019 sulla proposta di Felice Laudadio in conferenza stampa, alla presenza di Michele Emiliano e del sindaco Decaro, si svolgerà in tutti i teatri di Bari e come nelle favole anche nei castelli della nostra terra per valorizzare ulteriormente territorio ma anche per una maggiore fruizione del nostro cinema.

bifest
bifest
bifest
bifest
bifest
bifest
bifest
bifet