Al Policlinico di Bari eseguito trapianto di rene da donatore vivente “senza trasfusioni”

Entrambi testimoni di Geova, la moglie di 35 anni ha scelto di donare un rene al marito di 49 anni, in grave insufficienza renale

martedì 18 marzo 2025 10.47
Da una parte la necessità di un trapianto di rene e dall'altra il rispetto di una scelta religiosa che il Policlinico di Bari si è impegnato a garantire, eseguendo un trapianto da donatore vivente senza l'utilizzo di trasfusioni di sangue.
L'intervento è stato eseguito dal prof. Pasquale Ditonno, direttore dell'unità operativa di urologia e trapianto rene del Policlinico di Bari. In sala operatoria una coppia di coniugi, entrambi testimoni di Geova attivamente impegnati nella loro comunità religiosa. La moglie di 35 anni ha scelto di donare un rene al marito di 49 anni, in grave insufficienza renale.

"Abbiamo maturato un'esperienza importante al Policlinico di Bari nell'esecuzione di trapianti di rene da donatore vivente, in questo caso però non potevamo commettere errori e far ricorso a trasfusioni nel rispetto delle volontà dei pazienti", spiega il prof. Ditonno.
La donazione è avvenuta prima che il paziente iniziasse il percorso di dialisi, riducendo così i rischi di complicanze e l'attesa di un organo compatibile, che può arrivare anche a tre anni.

"Il decorso postoperatorio è stato regolare, l'intervento è stato eseguito a fine 2024 e né la donatrice né il ricevente hanno sviluppato complicanze", ha aggiunto il prof. Giuseppe Lucarelli, dell'equipe di chirurgia urologica che ha eseguito il trapianto.
"Tutte le scelte di donazione da vivente sono importanti e il Centro regionale trapianti le sottopone, come previsto, alla valutazione di una commissione 'terza'. In questo caso la scelta religiosa ci ha messo davanti a una sfida importante. I coniugi nonostante il rischio intrinseco legato alla loro decisione, hanno affrontato l'intero percorso con una straordinaria determinazione, certi della scelta di affidarsi al Policlinico di Bari e con il supporto della loro comunità religiosa che li ha sostenuti in ogni fase del percorso", aggiunge il prof. Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro regionale trapianti.

"Il successo dell'intervento conferma ancora una volta l'elevata specializzazione del Policlinico di Bari nell'attività trapiantologica, la complessità organizzativa di questi interventi richiede un'attenzione costante da parte di tutta l'equipe per garantire standard elevati di sicurezza nella gestione dei pazienti", conclude il direttore generale dell'azienda ospedaliero universitaria barese, Antonio Sanguedolce.