Al Policlinico nasce la Breast Care Unit per le donne con tumore al seno
Un percorso assistenziale e multidisciplinare che prende in carico la donna con questa malattia sin dal primo momento.
domenica 13 maggio 2018
9.02
«La Puglia sta facendo un lavoro importante per costruire la Rete regionale delle Breast unit, dopo l'avvio della ROP, la Rete oncologica pugliese. Ringrazio tutto il gruppo che ha portato avanti questo lavoro così complesso e ben fatto ottenendo indubbiamente risultati apprezzabili. Stiamo infatti parlando di un sensibile miglioramento della efficienza e delle prestazioni di tutto il sistema che presidia le nostre pazienti con riferimento alle patologie oncologiche mammarie. Con l'avvio ufficiale della Breast Unit del Policlinico di Bari, riusciamo anche a riequilibrare un sistema che troppo spesso ha dimenticato il concetto di medicina di genere».
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano presentando questa mattina al Policlinico di Bari, la struttura della Breast Care Unit, un percorso assistenziale e multidisciplinare che prende in carico la donna con tumore al seno, sin dal primo momento. «Con la rete delle Breast Unit noi vorremmo evitare - ha continuato Emiliano - che in singoli ospedali vengano trattate le pazienti in maniera estemporanea e differente. Ci sono ancora purtroppo alcuni ospedali che fanno ad esempio 10 mastectomie all'anno. Bene tutto questo non potrà più accadere. Tra le disposizioni che daremo tra breve, ci sarà quella di concentrare tutti gli interventi nella Rete delle Breast unit proprio per evitare la chirurgia improvvisata. Questo non è più possibile, oggi esiste una rete bene organizzata che prende in cura tutte le donne con grande attenzione».
Uno dei tratti principali della politica sanitaria del presidente Emiliano in questi anni è stato quello della umanizzazione delle cure. «Quando parliamo di umanizzazione delle cure - ha detto il Presidente - è evidente che parliamo di qualcosa che si dedica specificatamente al singolo paziente che abbiamo di fronte e ai suoi diritti. Non solo. In passato, forse per abitudine o per atteggiamento mentale o per sciatteria, troppo spesso sono state dimenticate quelle piccole attenzioni che costruiscono invece la percezione di far parte di una comunità che attraverso il sistema sanitario si prende cura dei cittadini e delle cittadine, che quando si sentono sostenuti nel momento di maggior bisogno, si sentono accolti dalle istituzioni».
«Questo per me è un momento di enorme sostegno - ha concluso Emiliano - ogni volta che si riesce a mandare in equilibrio un sistema, si crea un effetto generale sul sistema stesso. Rendendolo più equo e più sicuro, si genera un senso di affidabilità. La fiducia del cittadino nei confronti della struttura che si prende cura di lui, vi assicuro che costituisce, per noi che abbiamo il compito di amministrare, un ritorno meraviglioso».
Il Policlinico di Bari può vantare un centro di senologia multidisciplinare, Breast Care Unit, altamente tecnologico grazie a nuovi macchinari super precisi e fortemente orientato al supporto umano per il valore aggiunto che rappresenta tutto il team di specialisti (sono 13 le unità che la compongono) che garantisce un alto livello di specializzazione delle cure dalla fase di screening alla gestione della riabilitazione psico-funzionale. Questo modello rende la qualità delle prestazioni e della vita delle pazienti al di sopra della media di una malata oncologica. Per le pazienti pugliesi si tratta di una nuova opportunità di cura e assistenza che permette alla donna di affrontare il tumore al seno con la sicurezza di essere seguita da una équipe di specialisti dedicati, con le terapie più innovative e secondo i più alti standard europei, e curata nell'ambito dei cosiddetti Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA). Professionisti altamente qualificati, tecnologia diagnostica avanzata, la particolare attenzione alla costruzione di percorsi dedicati per l'accoglienza della paziente nonché per la gestione delle pazienti orientati alla continuità, alla integrazione con il coinvolgimento dei medici di famiglia, alla completezza della presa in carico (step fortemente voluti dalla direzione strategica) fanno della Breast Care Unit del Policlinico un'articolazione specialistica a livello territoriale già pronta a dialogare e giocare un ruolo di primo piano nel Breast Unit Network della "nascente" Rete Oncologica Pugliese "R.O.P.".
La Breast Care Unit del più grande polo ospedaliero pugliese, coordinata dalla professoressa Carmela Giardina, dirigente medico di Anatomia Patologica, abbraccia ben 13 unità operative Universitarie e Ospedaliere con le relative équipe (Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione II, Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Ginecologia e Ostetricia II, Genetica Medica, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina Nucleare, Oncologia Medica, Psicologia e Neuropsicologia clinica, Radiodiagnostica, Radiodiagnostica ad indirizzo Senologico, Radioterapia), più i rappresentati di associazioni di volontariato che affiancano e supportano le donne nel post intervento. Durante tutto il percorso assistenziale viene assicurata una 'copertura' super specialistica e umana dal team multidisciplinare anche con percorsi specifici: per esempio alle pazienti giovani in età fertile è assicurato un counseling per crioconservazione dei gameti mentre in caso di pazienti ad "alto rischio" per tumori eredo-familiari (sia mammari che ovarici) è assicurato un counseling genetico. È presente la figura della case manager, l'infermiera di Senologia che accoglie e accompagna la donna durante tutto l'iter che inizia dall'Unità Operativa di Radiologia ad Indirizzo Senologico (padiglione Balestrazzi, piano interrato) partendo dalla diagnosi alla cura, alla riabilitazione andando incontro ad ogni sua richiesta, domanda, dubbio e garantendo così una maggiore serenità e tranquillità in un momento particolare della vita. Le "stanze rosa" sono ambienti in cui la paziente ha la possibilità di incontrare più specialisti in modo da poter meglio comprendere il percorso terapeutico nelle sue fasi: in quella chirurgica (incontro con chirurgo, chirurgo plastico, psicoterapeuta), e in quella postchirurgica (incontro con oncologo medico e oncologo radioterapista). Le pazienti inoltre nel loro percorso e in rapporto alle loro esigenze saranno seguite da medici fisiatri, fisioterapisti e da un gruppo di psicooncologi.
Nell'ammodernamento delle tecnologie a disposizione delle pazienti, i medici della Breast Care Unit possono contare sull'ammodernamento di un macchinario per l'analisi del linfonodo sentinella con metodo OSNA (One Step Nucleic acid Amplification), già presente a Bari dal 2012 (il vecchio RD201) ora sostituito con il più efficiente RD210. Il polo medico barese sarà il primo ospedale pubblico in Italia ad utilizzarlo. I vantaggi della nuova tecnologia della UO Anatomia Patologica sono: più rapidità nei risultati, possibilità di valutare contemporaneamente un numero più elevato di campioni in circa 30 minuti formulando una risposta definitiva durante l'intervento chirurgico. L'importanza del metodo si misura nella migliore qualità del trattamento, in quanto la paziente viene sottoposta ad unico intervento chirurgico, ottimizza i costi e l'organizzazione della struttura, migliora l'impatto psicologico sui pazienti e riduce i tempi della lista d'attesa anche per altri pazienti afferenti alla struttura. Presto saranno a disposizione dell'Unità Operativa di Radiodiagnostica ad indirizzo Senologico quattro mammografi con tomosintesi con workstation per la refertazione medica con possibilità di eseguire biopsie mammarie tomoguidate - tomobiopsy, software CAD specifico per l'identificazione di lesioni sospette e per il calcolo della densità mammaria e tre ecografi di fascia alta per la diagnosi precoce del carcinoma mammario. E' anche di prossima acquisizione un nuovo sistema di biopsia mammaria con risonanza magnetica nucleare guidato. Queste nuove acquisizioni si aggiungeranno alla biopsia stereotassica (il cosiddetto Mammotome, una agobiopsia completamente controllata dal computer che consente un prelievo multiplo di tessuto mammario) e ad esami di risonanza magnetica della mammella per i quali attualmente i tempi di attesa sono inferiori a 15 giorni. Il centro multidisciplinare barese può contare inoltre su un macchinario nuovo ad elevata precisione tecnologica, il 'Monnalisa Touch' (presente in Ginecologia ed Ostetricia II) per il trattamento dei sintomi della vaginite atrofica (possono insorgere nelle pazienti che effettuano terapie ormonali per il tumore mammario), il primo ad essere presente in Puglia e in una struttura pubblica (è in uso in alcuni noti centri italiani oncologici: Ospedale San Raffaele di Milano, IEO Istituto Europeo Oncologico, Gemelli Roma). Lo strumento viene utilizzato per migliorare lo stato della mucosa vaginale attraverso procedure mini-invasive laser-assistite. Nel reparto di Radioterapia, altro punto di innovazione all'interno del team multidisciplinare perché vanta una struttura moderna, dotata di tecnologie informatizzate, tridimensionali, sono attive 14 stazioni computerizzate organizzate mediante la più avanzata rete di gestione di radioterapia disponibile (Mosaiq), due acceleratori lineari 'gemelli', top di gamma, entrambi dotati di sistema Cone Beam CT, cioè di una vera e propria Tac a bordo e la tecnologia con 'Big Bore', la nuova TAC dotata di un anello centrale di grande diametro che consente di sistemare i pazienti in qualunque posizione su appositi sistemi di immobilizzazione e di controllare il movimento legato al respiro sincronizzando il trattamento radiante ad esso. Sono utilizzate tecniche speciali come il VMAT (Volumetric Modulated Arc Therapy), una sofisticata tecnica radioterapica molto precisa ed accurata efficace sul tumore e non invasiva sui tessuti sani
Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano presentando questa mattina al Policlinico di Bari, la struttura della Breast Care Unit, un percorso assistenziale e multidisciplinare che prende in carico la donna con tumore al seno, sin dal primo momento. «Con la rete delle Breast Unit noi vorremmo evitare - ha continuato Emiliano - che in singoli ospedali vengano trattate le pazienti in maniera estemporanea e differente. Ci sono ancora purtroppo alcuni ospedali che fanno ad esempio 10 mastectomie all'anno. Bene tutto questo non potrà più accadere. Tra le disposizioni che daremo tra breve, ci sarà quella di concentrare tutti gli interventi nella Rete delle Breast unit proprio per evitare la chirurgia improvvisata. Questo non è più possibile, oggi esiste una rete bene organizzata che prende in cura tutte le donne con grande attenzione».
Uno dei tratti principali della politica sanitaria del presidente Emiliano in questi anni è stato quello della umanizzazione delle cure. «Quando parliamo di umanizzazione delle cure - ha detto il Presidente - è evidente che parliamo di qualcosa che si dedica specificatamente al singolo paziente che abbiamo di fronte e ai suoi diritti. Non solo. In passato, forse per abitudine o per atteggiamento mentale o per sciatteria, troppo spesso sono state dimenticate quelle piccole attenzioni che costruiscono invece la percezione di far parte di una comunità che attraverso il sistema sanitario si prende cura dei cittadini e delle cittadine, che quando si sentono sostenuti nel momento di maggior bisogno, si sentono accolti dalle istituzioni».
«Questo per me è un momento di enorme sostegno - ha concluso Emiliano - ogni volta che si riesce a mandare in equilibrio un sistema, si crea un effetto generale sul sistema stesso. Rendendolo più equo e più sicuro, si genera un senso di affidabilità. La fiducia del cittadino nei confronti della struttura che si prende cura di lui, vi assicuro che costituisce, per noi che abbiamo il compito di amministrare, un ritorno meraviglioso».
Il Policlinico di Bari può vantare un centro di senologia multidisciplinare, Breast Care Unit, altamente tecnologico grazie a nuovi macchinari super precisi e fortemente orientato al supporto umano per il valore aggiunto che rappresenta tutto il team di specialisti (sono 13 le unità che la compongono) che garantisce un alto livello di specializzazione delle cure dalla fase di screening alla gestione della riabilitazione psico-funzionale. Questo modello rende la qualità delle prestazioni e della vita delle pazienti al di sopra della media di una malata oncologica. Per le pazienti pugliesi si tratta di una nuova opportunità di cura e assistenza che permette alla donna di affrontare il tumore al seno con la sicurezza di essere seguita da una équipe di specialisti dedicati, con le terapie più innovative e secondo i più alti standard europei, e curata nell'ambito dei cosiddetti Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA). Professionisti altamente qualificati, tecnologia diagnostica avanzata, la particolare attenzione alla costruzione di percorsi dedicati per l'accoglienza della paziente nonché per la gestione delle pazienti orientati alla continuità, alla integrazione con il coinvolgimento dei medici di famiglia, alla completezza della presa in carico (step fortemente voluti dalla direzione strategica) fanno della Breast Care Unit del Policlinico un'articolazione specialistica a livello territoriale già pronta a dialogare e giocare un ruolo di primo piano nel Breast Unit Network della "nascente" Rete Oncologica Pugliese "R.O.P.".
La Breast Care Unit del più grande polo ospedaliero pugliese, coordinata dalla professoressa Carmela Giardina, dirigente medico di Anatomia Patologica, abbraccia ben 13 unità operative Universitarie e Ospedaliere con le relative équipe (Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione II, Chirurgia Generale, Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, Ginecologia e Ostetricia II, Genetica Medica, Medicina Fisica e Riabilitazione, Medicina Nucleare, Oncologia Medica, Psicologia e Neuropsicologia clinica, Radiodiagnostica, Radiodiagnostica ad indirizzo Senologico, Radioterapia), più i rappresentati di associazioni di volontariato che affiancano e supportano le donne nel post intervento. Durante tutto il percorso assistenziale viene assicurata una 'copertura' super specialistica e umana dal team multidisciplinare anche con percorsi specifici: per esempio alle pazienti giovani in età fertile è assicurato un counseling per crioconservazione dei gameti mentre in caso di pazienti ad "alto rischio" per tumori eredo-familiari (sia mammari che ovarici) è assicurato un counseling genetico. È presente la figura della case manager, l'infermiera di Senologia che accoglie e accompagna la donna durante tutto l'iter che inizia dall'Unità Operativa di Radiologia ad Indirizzo Senologico (padiglione Balestrazzi, piano interrato) partendo dalla diagnosi alla cura, alla riabilitazione andando incontro ad ogni sua richiesta, domanda, dubbio e garantendo così una maggiore serenità e tranquillità in un momento particolare della vita. Le "stanze rosa" sono ambienti in cui la paziente ha la possibilità di incontrare più specialisti in modo da poter meglio comprendere il percorso terapeutico nelle sue fasi: in quella chirurgica (incontro con chirurgo, chirurgo plastico, psicoterapeuta), e in quella postchirurgica (incontro con oncologo medico e oncologo radioterapista). Le pazienti inoltre nel loro percorso e in rapporto alle loro esigenze saranno seguite da medici fisiatri, fisioterapisti e da un gruppo di psicooncologi.
Nell'ammodernamento delle tecnologie a disposizione delle pazienti, i medici della Breast Care Unit possono contare sull'ammodernamento di un macchinario per l'analisi del linfonodo sentinella con metodo OSNA (One Step Nucleic acid Amplification), già presente a Bari dal 2012 (il vecchio RD201) ora sostituito con il più efficiente RD210. Il polo medico barese sarà il primo ospedale pubblico in Italia ad utilizzarlo. I vantaggi della nuova tecnologia della UO Anatomia Patologica sono: più rapidità nei risultati, possibilità di valutare contemporaneamente un numero più elevato di campioni in circa 30 minuti formulando una risposta definitiva durante l'intervento chirurgico. L'importanza del metodo si misura nella migliore qualità del trattamento, in quanto la paziente viene sottoposta ad unico intervento chirurgico, ottimizza i costi e l'organizzazione della struttura, migliora l'impatto psicologico sui pazienti e riduce i tempi della lista d'attesa anche per altri pazienti afferenti alla struttura. Presto saranno a disposizione dell'Unità Operativa di Radiodiagnostica ad indirizzo Senologico quattro mammografi con tomosintesi con workstation per la refertazione medica con possibilità di eseguire biopsie mammarie tomoguidate - tomobiopsy, software CAD specifico per l'identificazione di lesioni sospette e per il calcolo della densità mammaria e tre ecografi di fascia alta per la diagnosi precoce del carcinoma mammario. E' anche di prossima acquisizione un nuovo sistema di biopsia mammaria con risonanza magnetica nucleare guidato. Queste nuove acquisizioni si aggiungeranno alla biopsia stereotassica (il cosiddetto Mammotome, una agobiopsia completamente controllata dal computer che consente un prelievo multiplo di tessuto mammario) e ad esami di risonanza magnetica della mammella per i quali attualmente i tempi di attesa sono inferiori a 15 giorni. Il centro multidisciplinare barese può contare inoltre su un macchinario nuovo ad elevata precisione tecnologica, il 'Monnalisa Touch' (presente in Ginecologia ed Ostetricia II) per il trattamento dei sintomi della vaginite atrofica (possono insorgere nelle pazienti che effettuano terapie ormonali per il tumore mammario), il primo ad essere presente in Puglia e in una struttura pubblica (è in uso in alcuni noti centri italiani oncologici: Ospedale San Raffaele di Milano, IEO Istituto Europeo Oncologico, Gemelli Roma). Lo strumento viene utilizzato per migliorare lo stato della mucosa vaginale attraverso procedure mini-invasive laser-assistite. Nel reparto di Radioterapia, altro punto di innovazione all'interno del team multidisciplinare perché vanta una struttura moderna, dotata di tecnologie informatizzate, tridimensionali, sono attive 14 stazioni computerizzate organizzate mediante la più avanzata rete di gestione di radioterapia disponibile (Mosaiq), due acceleratori lineari 'gemelli', top di gamma, entrambi dotati di sistema Cone Beam CT, cioè di una vera e propria Tac a bordo e la tecnologia con 'Big Bore', la nuova TAC dotata di un anello centrale di grande diametro che consente di sistemare i pazienti in qualunque posizione su appositi sistemi di immobilizzazione e di controllare il movimento legato al respiro sincronizzando il trattamento radiante ad esso. Sono utilizzate tecniche speciali come il VMAT (Volumetric Modulated Arc Therapy), una sofisticata tecnica radioterapica molto precisa ed accurata efficace sul tumore e non invasiva sui tessuti sani