Al via “70100 Emozioni”, progetto per giovani a rischio esclusione e con disabilità
Un'iniziativa finanziata dall'assessorato comunale al Welfare
martedì 22 novembre 2022
Partirà oggi, martedì 22 novembre, "70100 Emozioni", il progetto finalizzato all'attivazione di nuovi percorsi educativi in contesti informali, rivolto ai giovani a rischio devianza ed esclusione sociale, con disabilità e bisogni speciali.
Si tratta di un nuovo progetto territoriale finanziato dall'assessorato al Welfare nell'ambito del programma cittadino per il contrasto alle povertà educative e gestito dalla cooperativa sociale San Giovanni di Dio grazie all'impegno di educatori e psicologi di strada che opereranno nelle piazze, nei parchi pubblici, nei giardini e nelle aree più periferiche della città.
Destinatari del progetto, che terminerà nella sua prima fase ad aprile del prossimo anno con una frequenza delle attività tra uno e tre giorni settimanali, sono bambini e ragazzi dai 10 ai 21 anni, in linea con il target individuato dal progetto di educativa di strada, e dagli 8 ai 25 anni con disabilità e spettro autistico, anche alla luce del successo registrato dalle attività realizzate a bordo della Bari Social Boat, con un'attenzione particolare nei confronti di minori a rischio devianza, isolamento, dipendenza, di esclusione sociale e di discriminazione.
«Questo progetto si inserisce pienamente nella nostra strategia di promozione delle pari opportunità e di contrasto alle povertà educative - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico -. 70100 Emozioni, affiancandosi al lavoro dell'educativa di strada, si svilupperà specialmente per strada e nei luoghi di aggregazione informali, dove spesso si incrociano ragazzi e ragazze a rischio di esclusione sociale che difficilmente chiedono un supporto in quanto fuoriusciti dai percorsi educativi convenzionali o dal circuito scolastico. Il progetto, inoltre, è rivolto ai giovani con disabilità e con bisogni speciali che tendono purtroppo a chiudersi in casa, offrendo loro diverse opportunità di incontro e relazione con i loro coetanei. L'equipe professionale darà a tutti la possibilità di poter contare su punti di riferimento educativi adeguati, anche attraverso l'organizzazione di esperienze solidali, di volontariato e cittadinanza attiva. L'idea è di coinvolgerli attivamente in percorsi di vita alternativi, rispetto al contesto socio-culturale d'origine, patendo da un lavoro intenso sull'emotività, sulla conoscenza di sé e sui propri bisogni, in un momento storico in cui bambini e ragazzi tendono a isolarsi e ad autoescludersi. Nei momenti dedicati all'ascolto dei ragazzi, infatti, emerge spesso una difficoltà comune ad affrontare momenti e vissuti fallimentari, a rielaborare dolori o forme di discriminazione che richiedono spazi e percorsi adeguati, un confronto con i loro pari e con figure adulte sane».
L'equipe specialistica lavorerà, quindi, prevalentemente sulle emozioni, le relazioni e l'affettività dei ragazzi e sul contrasto agli stereotipi di genere attraverso strumenti e linguaggi artistici, sportivi e musicali, attività laboratoriali, gruppi di parola e ascolto, per fornire ai partecipanti "competenze" emotive e strumenti nuovi per riconoscere e interpretare le loro emozioni e, di conseguenza, i comportamenti. In modo più specifico, il lavoro sull'intelligenza emotiva sarà incentrato sullo sviluppo dell'autoconsapevolezza, dell'autocontrollo e dell'empatia, favorendo il processo di socializzazione tramite l'incontro con l'altro e lo sviluppo della capacità di dialogo.
Oltre all'organizzazione di attività ludiche, di socializzazione e di laboratori multimediali e sulle emozioni, il progetto offrirà ai beneficiari dei percorsi di scrittura creativa, di disegno artistico e di street soccer grazie alla presenza di un rapper, di un disegnatore e di un esperto di calcio freestyle tra gli educatori.
Saranno, inoltre, sviluppate forme di cittadinanza attiva e di solidarietà attraverso l'organizzazione di momenti solidali rivolti a bambini e persone anziane: ogni azione sarà gestita dagli educatori e gli animatori sociali della cooperativa sociale San Giovanni di Dio che guideranno i partecipanti alla scoperta delle emozioni e alla costruzione del pensiero critico su di esse.
Si tratta di un nuovo progetto territoriale finanziato dall'assessorato al Welfare nell'ambito del programma cittadino per il contrasto alle povertà educative e gestito dalla cooperativa sociale San Giovanni di Dio grazie all'impegno di educatori e psicologi di strada che opereranno nelle piazze, nei parchi pubblici, nei giardini e nelle aree più periferiche della città.
Destinatari del progetto, che terminerà nella sua prima fase ad aprile del prossimo anno con una frequenza delle attività tra uno e tre giorni settimanali, sono bambini e ragazzi dai 10 ai 21 anni, in linea con il target individuato dal progetto di educativa di strada, e dagli 8 ai 25 anni con disabilità e spettro autistico, anche alla luce del successo registrato dalle attività realizzate a bordo della Bari Social Boat, con un'attenzione particolare nei confronti di minori a rischio devianza, isolamento, dipendenza, di esclusione sociale e di discriminazione.
«Questo progetto si inserisce pienamente nella nostra strategia di promozione delle pari opportunità e di contrasto alle povertà educative - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico -. 70100 Emozioni, affiancandosi al lavoro dell'educativa di strada, si svilupperà specialmente per strada e nei luoghi di aggregazione informali, dove spesso si incrociano ragazzi e ragazze a rischio di esclusione sociale che difficilmente chiedono un supporto in quanto fuoriusciti dai percorsi educativi convenzionali o dal circuito scolastico. Il progetto, inoltre, è rivolto ai giovani con disabilità e con bisogni speciali che tendono purtroppo a chiudersi in casa, offrendo loro diverse opportunità di incontro e relazione con i loro coetanei. L'equipe professionale darà a tutti la possibilità di poter contare su punti di riferimento educativi adeguati, anche attraverso l'organizzazione di esperienze solidali, di volontariato e cittadinanza attiva. L'idea è di coinvolgerli attivamente in percorsi di vita alternativi, rispetto al contesto socio-culturale d'origine, patendo da un lavoro intenso sull'emotività, sulla conoscenza di sé e sui propri bisogni, in un momento storico in cui bambini e ragazzi tendono a isolarsi e ad autoescludersi. Nei momenti dedicati all'ascolto dei ragazzi, infatti, emerge spesso una difficoltà comune ad affrontare momenti e vissuti fallimentari, a rielaborare dolori o forme di discriminazione che richiedono spazi e percorsi adeguati, un confronto con i loro pari e con figure adulte sane».
L'equipe specialistica lavorerà, quindi, prevalentemente sulle emozioni, le relazioni e l'affettività dei ragazzi e sul contrasto agli stereotipi di genere attraverso strumenti e linguaggi artistici, sportivi e musicali, attività laboratoriali, gruppi di parola e ascolto, per fornire ai partecipanti "competenze" emotive e strumenti nuovi per riconoscere e interpretare le loro emozioni e, di conseguenza, i comportamenti. In modo più specifico, il lavoro sull'intelligenza emotiva sarà incentrato sullo sviluppo dell'autoconsapevolezza, dell'autocontrollo e dell'empatia, favorendo il processo di socializzazione tramite l'incontro con l'altro e lo sviluppo della capacità di dialogo.
Oltre all'organizzazione di attività ludiche, di socializzazione e di laboratori multimediali e sulle emozioni, il progetto offrirà ai beneficiari dei percorsi di scrittura creativa, di disegno artistico e di street soccer grazie alla presenza di un rapper, di un disegnatore e di un esperto di calcio freestyle tra gli educatori.
Saranno, inoltre, sviluppate forme di cittadinanza attiva e di solidarietà attraverso l'organizzazione di momenti solidali rivolti a bambini e persone anziane: ogni azione sarà gestita dagli educatori e gli animatori sociali della cooperativa sociale San Giovanni di Dio che guideranno i partecipanti alla scoperta delle emozioni e alla costruzione del pensiero critico su di esse.