Allarme Xylella, Coldiretti Puglia: «Più 37,7% di alberi infetti in un mese»

Ieri a Monopoli l'incontro con gli olivicoltori. Cantele: «La malattia è sfuggita di mano. Multe a tappeto anche a enti pubblici»

giovedì 5 aprile 2018 9.54
La Xylella Fastidiosa, il batterio che attacca gli ulivi, continua a mietere vittime tra i preziosi alberi pugliesi. L'allarme lo lancia ancora una volta Coldiretti Puglia, che dal 7 marzo a oggi ha registrato un incremento del 37,7% di esemplari colpiti dal devastante batterio nella cosiddetta "zona di contenimento", che non coincide più con la sola area del Salento, ma si è spostata più a settentrione, arrivando alle porte della Provincia di Bari.

Un segnale chiaro di come la malattia degli alberi sia sfuggita di mano a chi doveva monitorarla e arginarla: «Il fronte della malattia è molto ampio e la Xylella è tutt'altro che sotto controllo – denuncia il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – mentre l'insetto vettore, la sputacchina, ha già superato i primi stadi giovanili ed è ormai prossima a divenire insetto adulto in molte aree e i terreni ancora bagnati per le piogge intense delle ultime settimane non aiutano, perché ritardano le fresature e gli sfalci. Se le attività non saranno svolte con convinzione e al centimetro da tutti, l'avanzamento è certo, abbiamo 4 anni di esperienza e di prove scientifiche. In caso di inadempienza, le multe devono essere comminate a tutti, anche agli enti pubblici, a partire dai Comuni e dal Demanio, che devono immediatamente garantire pulizia di fossi, canali e buone pratiche nelle aree pubbliche e demaniali».

Una situazione in costante peggioramento che ha indotto Coldiretti Puglia, nella giornata di ieri, 4 aprile, a tenere un incontro informativo con gli olivicoltori a Monopoli. Ai coltivatori è stato distribuito l'opuscolo divulgativo sulle "Buone pratiche agricole per la lotta obbligatoria ed il contenimento". Un pamphlet in cui vengono illustrate tutte le informazioni utili sugli interventi fitosanitari concentrati nel periodo primavera–estate e autunnale. Esse prevedono lavorazioni superficiali del terreno, al fine di abbattere gli stadi giovanili della sputacchina e sulle potature leggere ma frequenti della parte aerea delle piante di olivo, evitando tagli profondi sulla struttura portante dell'albero.

«La zona di contenimento si è allargata, spostandosi a nord – aggiunge Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - e ciò impone che innanzitutto gli interessi privati non prevalgano in modo insensato sul bene comune, come è successo sinora, bloccando gli espianti, atteggiamenti che configurano l'ipotesi di una class action. Contemporaneamente non vanno dimenticati tutti gli olivicoltori delle province di Lecce, Brindisi e Taranto che hanno già subito il dramma della malattia, restando senza reddito, a cui vanno garantiti indennizzi per gli abbattimenti e risorse per la irreparabile perdita produttiva, in attesa che possano procedere con il reimpianto, con linea guida chiare e nell'ottica della semplificazione».