Allo Scacchi di Bari il preside impone il dress code, le reazioni

Con una circolare pubblicata lo scorso 12 maggio si consiglia agli studenti cosa indossare con il caldo

lunedì 14 maggio 2018
A cura di Elga Montani
Arriva il primo caldo e a Bari le temperature si fanno davvero sentire. E al Liceo Scacchi il dirigente scolastico, il professor Giovanni Magistrale, pubblica una circolare sul sito dell'istituto in cui dà, testualmente, delle "Raccomandazioni per un abbigliamento decoroso a scuola nella stagione calda". Non una novità dato che negli ultimi anni sono stati diversi gli istituti ad aver dato indicazioni ai ragazzi in merito all'abbiglismento, considerato spesso non adeguato al luogo e all'istituzione scolastica.

«Con il sopraggiungere delle giornate calde - è possibile leggere nella circolare - si verifica di frequente che molti studenti siano tentati di allentare per comodità i freni inibitori relativi all'abbigliamento, e così capita di assistere talora alla visione di nudità ascellari e inguinali, di pancini scoperti, gambe pelose maschili in mostra, sandali infradito, canottiere succinte, e altro genere balneare. Inutile dire che le seguenti raccomandazioni non rivengono da un sussulto di puritanesimo vittoriano, ma dalla constatazione che comportamento e abbigliamento sono sempre in rapporto alle circostanze e ai luoghi: una cosa è la spiaggia, un'altra è una chiesa. La scuola non è una spiaggia; certo non è nemmeno una chiesa, ma ci va molto vicino, se è vero che culto e cultura hanno la stessa radice, e la scuola è sede di quel culto laico che è rappresentato dal sapere, dall'insegnamento, dall'educazione».

«Pertanto, senza indulgere a noiose classificazioni o a rigidi dress code - prosegue - ma affidandomi al buon senso di studenti maturi, famiglie e docenti, raccomando a tutti di adottare un abbigliamento che consenta di tollerare il caldo, senza far venir meno il decoro, il buon gusto e il rispetto del luogo: pantaloni lunghi, camicia o t-shirt (non canottiere) e normali scarpe per i ragazzi; pantaloni lunghi o corti, ma non cortissimi, o gonne adeguate (evitare hot-pants e minigonne inguinali), t-shirt o camicia (non canottiere succinte o top che lascino pance scoperte), scarpe o sandali adeguati (non da spiaggia) per le ragazze. Da evitare anche pantaloni a vita bassa con fuoriuscita di biancheria intima o jeans con strappi eccessivi. Si confida nella collaborazione anche delle famiglie e dei docenti nel far comprendere il senso di tali raccomandazioni, evitando inutili e sterili polemiche».

Un modo un po' ironico per far capire ai ragazzi e ai genitori che anche con l'abbigliamento si esprime il rispetto per l'istituzione scolastica e la cultura. Nulla di eccessivamente rigido, come invece si è verificato al Gentileschi di Milano, istituto in cui sono stati vietati anche i cappellini da rapper e a volte i genitori sono stati obbligati a portare il cambio ai figli vestiti in maniera poco consona.

Le reazioni sono discordanti, si passa da chi ritiene più che giusto l'atteggiamento del dirigente scolastico, sottolineando come troppo spesso oggi i dirigenti scolastici finiscano per dover dire cose che un tempo venivano insegnate ai genitori, esprimendo inoltre la propria approvazione sul modo ironico con cui Magistrale ha espresso le sue raccomandazioni; a chi invece ritiene tale atteggiamento eccessivo e impositivo, ritenenfo che ognuno debba essere libero di potersi vestire come vuole. Vedremo nei prossimi giorni le reazioni degli studenti e le eventuali reazioni del dirigente nei confronti di chi non dovesse attenersi alle "raccomandazioni".