Altamura e la Puglia piangono Onofrio Pepe, politico e giornalista gastronomico

Fu ideatore dell'associazione "Le vie del pane" e raccontò la sconfitta di McDonald's nel comune federiciano

martedì 1 settembre 2020 19.58
Altamura e tutta la Puglia piangono la scomparsa a 69 anni di Onofrio Pepe, esponente politico della sinistra altamurana, riferimento culturale della Murgia e noto giornalista enogastronomico.

Pepe fu il fondatore dell'associazione "Le vie del pane", nata per difendere il pane Dop di Altamura, e dell'associazione "Amici del fungo cardoncello", che raccolse adesioni vip tra cui Sabrina Ferilli, Gianfranco Vissani e Massimo D'Alema.

Pepe, inoltre, fu colui che raccontò ai cittadini americani della "sconfitta" di McDonald's ad Altamura, grazie alla tenacia di un panettiere che aveva costretto il colosso americano a chiudere nella città federiciana. Un aneddoto raccontato nel film "Focaccia Blues" di Nico Cirasola, con lo stesso Pepe nel cast.

«Onofrio Pepe è stato un vero testimonial della sua terra, ambasciatore della Murgia e delle sue eccellenze nel mondo, ha portato i prodotti tipici sui palcoscenici più importanti e prestigiosi - il cordoglio di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia. Difficile trovare persone così appassionate nella difesa e nella promozione del territorio come lui. Lo ricorderemo così: un vulcano di idee al servizio di Altamura e di una delle parti più belle e misteriose della Puglia: le Murge».

Rosa Melodia, sindaco di Altamura, scrive: «La sua sfida è stata quella di valorizzare il patrimonio della nostra terra. Sempre con grande passione ed entusiasmo. Abbraccio i suoi familiari e mi stringo al loro dolore».

Enzo Colonna, consigliere regionale di origine altamurana, scrive: «Piangiamo la morte di Onofrio Pepe, instancabile e generoso missionario della Murgia. Uomo pubblico a tutto tondo, tantissimi ne conservano un ricordo. Non sono state, sono convinto, le sue fragilità fisiche, che affrontava da anni con grande determinazione, a causarne la morte, ma che questa sia arrivata perché quelle fragilità, che si erano aggravate negli ultimi mesi di quest'anno orribile, lo hanno sottratto alla sua vastissima e sorprendente rete di relazioni e di affetti. Una violenza insopportabile per lui, uomo di piazza. Piango una persona a cui ho voluto bene, per oltre tre decenni. Non ho mai capito se per me fosse della generazione dei padri o dei fratelli grandi. Dei padri, conosciuto attraverso mio padre, aveva l'essenzialità dell'affetto che si fa gesto, senza parole, quasi anonimo, che arrivava, senza chiedere, quando più ne avvertivi bisogno. Dei fratelli grandi aveva le parole, che non mancavano mai e che ti davano spinta e coraggio, spesso brusche, di quella franchezza che non ferisce mai. Piangiamo Onofrio, uomo di irrefrenabili umori, amori, sentimenti».