Altamura, la sede dell'associazione polizia dedicata ad Alessandro Fui
L'agente scelto fu ucciso nel 1986 a Vicenza da una banda di rapinatori
giovedì 21 novembre 2019
Una sezione della sede dell'associazione polizia di Stato di Altamura prende il nome di Alessandro Fui, vittima del dovere, caduto il 13 febbraio 1986 in un conflitto a fuoco mentre espletava servizio di controllo del territorio.
Alla cerimonia del 18 novembre, cui ha partecipato anche il 1uestore di Bari, Giuseppe Bisogno - che ha sottolineato l'importanza del valore della memoria e del ricordo di chi ha sacrificato la vita per la difesa della legalità e dello Stato - erano presenti il presidente nazionale dell'Anps Michele Paternoster, i familiari della vittima e le massime autorità istituzionali locali, civili e militari. Scoperta dal figlio Andrea la targa di intitolazione posta all'esterno della sede.
Alessandro Fui, 27 anni, venne ucciso da una banda di rapinatori il 13 febbraio del 1986 in provincia di Vicenza. La sera precedente, 5 rapinatori si introdussero in una fabbrica orafa di Sandrigo (VI) e presero in ostaggio il custode della ditta ed i suoi familiari; attesero il rientro del proprietario per tutta la notte ed al mattino, al suo arrivo, lo costrinsero ad aprire le casseforti da cui prelevarono oro, per un valore di oltre due miliardi di vecchie Lire. Messi in fuga dall'arrivo del fratello del proprietario che contattò il 113, aprirono il fuoco contro l'equipaggio di una prima Volante, giunta tempestivamente sul posto; gli agenti, in considerazione della presenza in strada di molti bambini che si stavano recando a scuola, decisero di non sparare ed i rapinatori riuscirono a guadagnare la fuga; intercettati da una seconda Volante, nei pressi di un casello autostradale, aprirono nuovamente il fuoco sparando all'impazzata. L'Agente Scelto Alessandro Fui, sposato e padre di un bambino di tre anni, venne colpito da un proiettile alla testa e morì sul colpo.
Alla cerimonia del 18 novembre, cui ha partecipato anche il 1uestore di Bari, Giuseppe Bisogno - che ha sottolineato l'importanza del valore della memoria e del ricordo di chi ha sacrificato la vita per la difesa della legalità e dello Stato - erano presenti il presidente nazionale dell'Anps Michele Paternoster, i familiari della vittima e le massime autorità istituzionali locali, civili e militari. Scoperta dal figlio Andrea la targa di intitolazione posta all'esterno della sede.
Alessandro Fui, 27 anni, venne ucciso da una banda di rapinatori il 13 febbraio del 1986 in provincia di Vicenza. La sera precedente, 5 rapinatori si introdussero in una fabbrica orafa di Sandrigo (VI) e presero in ostaggio il custode della ditta ed i suoi familiari; attesero il rientro del proprietario per tutta la notte ed al mattino, al suo arrivo, lo costrinsero ad aprire le casseforti da cui prelevarono oro, per un valore di oltre due miliardi di vecchie Lire. Messi in fuga dall'arrivo del fratello del proprietario che contattò il 113, aprirono il fuoco contro l'equipaggio di una prima Volante, giunta tempestivamente sul posto; gli agenti, in considerazione della presenza in strada di molti bambini che si stavano recando a scuola, decisero di non sparare ed i rapinatori riuscirono a guadagnare la fuga; intercettati da una seconda Volante, nei pressi di un casello autostradale, aprirono nuovamente il fuoco sparando all'impazzata. L'Agente Scelto Alessandro Fui, sposato e padre di un bambino di tre anni, venne colpito da un proiettile alla testa e morì sul colpo.