Alunna dislessica bocciata, il Tar accoglie il ricorso della famiglia
La scuola non avrebbe tenuto conto delle difficoltà certificate della ragazza
lunedì 7 novembre 2022
9.24
La famiglia di una ragazza dislessica, bocciata da un liceo di Bari, ha vinto il ricorso al Tar contro la decisione dell'istituto scolastico di non ammettere la studentessa all'anno successivo.
Stando alla sentenza del tribunale amministrativo regionale di Bari, la famiglia della ragazza aveva presentato documentazione relativa alla problematica dell'alunna a dicembre 2021, ma la scuola avrebbe predisposto il PdP solo a fine febbraio, e non avrebbe tenuto contro delle difficoltà della ragazza nella valutazione.
La diagnosi avuta dalla ragazza in seguito a valutazione parlava di «difficoltà di memoria di lavoro e velocità di elaborazione statisticamente rilevanti. Rispetto agli apprendimenti si conferma deficit di velocità di lettura, di velocità di scrittura e delle abilità aritmetiche. È possibile che la paziente impieghi più tempo nella memorizzazione e necessiti di tempo per la lettura, la scrittura e il calcolo».
Nonostante tale diagnosi fosse stava celermente inviata alla scuola, la stessa era rimasta «inerte e inadempiente per un lungo periodo», nonché da quanto stabilito dal tribunale è emerso che «in alcun modo che il corpo docente, nell'esprimere i voti (in particolare quelli insufficienti), abbia tenuto in qualche considerazione la sua particolare situazione, né che quei giudizi siano il risultato del lavoro svolto da un'alunna affetta da un, seppur non grave, disturbo dell'apprendimento».
Stando alla sentenza del tribunale amministrativo regionale di Bari, la famiglia della ragazza aveva presentato documentazione relativa alla problematica dell'alunna a dicembre 2021, ma la scuola avrebbe predisposto il PdP solo a fine febbraio, e non avrebbe tenuto contro delle difficoltà della ragazza nella valutazione.
La diagnosi avuta dalla ragazza in seguito a valutazione parlava di «difficoltà di memoria di lavoro e velocità di elaborazione statisticamente rilevanti. Rispetto agli apprendimenti si conferma deficit di velocità di lettura, di velocità di scrittura e delle abilità aritmetiche. È possibile che la paziente impieghi più tempo nella memorizzazione e necessiti di tempo per la lettura, la scrittura e il calcolo».
Nonostante tale diagnosi fosse stava celermente inviata alla scuola, la stessa era rimasta «inerte e inadempiente per un lungo periodo», nonché da quanto stabilito dal tribunale è emerso che «in alcun modo che il corpo docente, nell'esprimere i voti (in particolare quelli insufficienti), abbia tenuto in qualche considerazione la sua particolare situazione, né che quei giudizi siano il risultato del lavoro svolto da un'alunna affetta da un, seppur non grave, disturbo dell'apprendimento».