Anche Bari in piazza a sostegno della Palestina: «Comunità internazionale silente davanti al genocidio»

Cambiare rotta e Osa rispondono alla chiamata della cittadinanza palestinese: «Stop accordi UniBa-Israele»

sabato 28 ottobre 2023 17.48
Anche a Bari, come in tantissime altre città del mondo, si scende in piazza per mostrare sostegno e solidarietà alla comunità palestinese. A maggior ragione dopo quanto accaduto nelle scorse ore, vale a dire da quando ha preso il via l'attacco di terra da parte di Israele (anche se il governo israeliano non lo chiama così) nella striscia di Gaza, tagliata fuori da tutte le comunicazioni con l'esterno e a corto di rifornimenti anche per la popolazione civile.

La manifestazione barese è stata convocata, questo pomeriggio in piazza Diaz, da Cambiare rotta e Osa Bari, che protestano anche contro gli accordi recentemente sottoscritti tra l'Università di Bari e Israele e rimandano alla manifestazione del prossimo 4 novembre a Roma.

«La comunità palestinese di Puglia e Basilicata - commentano gli organizzatori - si rivolge tutte le donne e tutti gli uomini liberi e amanti della Pace e della giustizia, al mondo politico, alla società civile laica e religiosa, agli amministratori degli enti locali e a tutti cuori dell'umanità per l'immediata cessazione del bombardamento e dell'assedio alla Striscia di Gaza. Israele da tre settimane continua incessantemente a bombardare Gaza colpendo, ospedali, scuole ambulanze, protezione civile, vigili del fuoco, chiese, moschee, sedi dell'ONU. Interi quartieri e abitazioni civili vengono bombardati».

Una manifestazione per sottolineare che : «A Gaza si muore e basta, bambini, donne, anziani, medici, personale para-medico e operatori della stampa. Ad oggi quasi 7.000 morti, più di 20.000 feriti e migliaia ancora sono sotto le macerie. Il 40% sono bambini. Bombardano persino gli sfollati in cerca di riparo. Tutto ciò ci impone di prendere parola e mobilitarci, tutti insieme, contro la barbarie di quella che, a tutti gli effetti, è una punizione di massa nei confronti della popolazione civile palestinese. Questo è un genocidio. Assediare 2.5 milioni di civili palestinese, togliere l'acqua, il cibo, le medicine, energia elettrica sta provocando un drammatico ed indiscriminato aumento delle vittime tra coloro che ancora potrebbero essere salvati.

«La comunità internazionale - attaccano gli organizzatori - è rimasta troppo al lungo silente di fronte ad un crimine contro l'umanità annunciato, che si sta svolgendo dinanzi agli occhi del mondo intero. Per fermare questa strage chiediamo che il Governo Italiano, l'Unione Europea e tutta la comunità internazionale prendano fermamente posizione affinché vi sia un immediato cessate il fuoco in tutto il territorio palestinese. Israele deve porre fine alla propria azione militare che, in questo momento, non può che qualificarsi come una drammatica rappresaglia ai danni della popolazione di Gaza».