Appartamenti, fabbricati e altro . Sequestro per oltre un milione ad affiliati dei clan
Si parla di intranei/contigui ai “Parisi”, “Capriati”, “Strisciuglio”, “Di Cosola”, “Palermiti” e “Mercante"
venerdì 11 marzo 2022
11.20
I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo - emesso, su richiesta di questa Procura della Repubblica, dal competente G.I.P. del locale Tribunale - di beni, tra i quali appartamenti, fabbricati, fondi rustici, compendi aziendali e autovetture, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro.
Nello specifico, è emerso che le transazioni oggetto di investigazione hanno interessato oggetto di investigazione hanno interessato anche soggetti intranei/contigui ai noti clan mafiosi attivi nella città di Bari "Parisi", "Capriati", "Strisciuglio", "Di Cosola", "Palermiti" E "Mercante". In tale quadro, il competente G.I.P. del Tribunale di Bari ha ora emesso un decreto di sequestro preventivo di beni, anche nella forma per equivalente, per un importo di oltre 1 milione di euro. Contestualmente all'esecuzione del provvedimento di sequestro è in corso la perquisizione delle abitazioni degli indagati finalizzate all'individuazione di ulteriori beni da sottoporre a vincolo.
Nel provvedimento è stata riconosciuta l'esistenza di un concreto quadro indiziario a carico di 16 soggetti, in relazione all'ipotesi di reato, prevista dal nuovo codice delle leggi antimafia, che obbliga le persone - già sottoposte, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione - a comunicare al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza competente in relazione al luogo di dimora abituale, per 10 anni ed entro 30 giorni dal fatto, tutte le variazioni nell'entità e nella composizione del proprio patrimonio concernenti elementi di valore non inferiore a euro 10.329,14.
La complessa operazione - in corso di svolgimento in Puglia e Veneto da parte di oltre 70 unità del Nucleo PEF Bari, con il contributo di personale del Nucleo PEF Padova, del I Gruppo e del Gruppo Pronto Impiego di Bari, nonché del Gruppo Barletta - costituisce l'epilogo di articolate investigazioni svolte dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata, su delega di questa Procura della Repubblica, finalizzate a verificare il rispetto dei suddetti obblighi di comunicazione. Secondo l'impostazione accusatoria accolta dal competente G.I.P. presso il Tribunale di Bari i soggetti attinti dalla misura residenti nella Città Metropolitana di Bari e in Comuni della provincia BAT - pur sottoposti a una misura di prevenzione - avrebbero omesso di comunicare operazioni attive o passive, aventi riflessi sul proprio patrimonio, di valore superiore al limite di legge. Tra le operazioni che sarebbero state sottratte a tale forma di monitoraggio figurano la donazione e la cessione di immobili, di rami d'azienda, di fabbricati e di fondi rustici, nonché l'acquisto di appartamenti, fabbricati, compendi aziendali e autovetture.
Nello specifico, è emerso che le transazioni oggetto di investigazione hanno interessato oggetto di investigazione hanno interessato anche soggetti intranei/contigui ai noti clan mafiosi attivi nella città di Bari "Parisi", "Capriati", "Strisciuglio", "Di Cosola", "Palermiti" E "Mercante". In tale quadro, il competente G.I.P. del Tribunale di Bari ha ora emesso un decreto di sequestro preventivo di beni, anche nella forma per equivalente, per un importo di oltre 1 milione di euro. Contestualmente all'esecuzione del provvedimento di sequestro è in corso la perquisizione delle abitazioni degli indagati finalizzate all'individuazione di ulteriori beni da sottoporre a vincolo.