Arrestato Angelo Falco, «il re delle rapine»: ai domiciliari incontrò Olivieri
La figura dell'uomo, volto carismatico del San Paolo e ritenuto vicino al clan Parisi, è emersa nell'operazione "Codice interno"
giovedì 25 aprile 2024
12.39
Era «costantemente impegnato nel tessere relazioni criminali nonostante fosse ai domiciliari» nella sua abitazione del rione San Paolo di Bari. Un uomo, Angelo Falco, che nei mesi scorsi avrebbe ricevuto a casa puee Giacomo Olivieri, avvocato ed ex consigliere regionale, finito in carcere nell'operazione "Codice interno".
In carcere, nelle scorse ore, è finito «Lello» Falco, arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Bari in esecuzione di un provvedimento emesso dall'Ufficio di Sorveglianza di Bari. 62 anni, vanta un curriculum criminale di tutto rispetto: associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi da fuoco. Inoltre, oltre ad avere precedenti ed essere «un soggetto dalla notevole caratura criminale», è ritenuto contiguo al clan Parisi.
L'uomo era ai domiciliari e avrebbe potuto ricevere a casa soltanto parenti. Invece, hanno poi accertato i poliziotti, diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, era solito ospitare esponenti della criminalità organizzata barese. In effetti, l'attività investigativa svolta ha ampiamente dimostrato come il 62enne «sia un soggetto criminale costantemente impegnato nel tessere varie relazioni criminali, nonostante stesse scontando una pena in regime di detenzione domiciliare».
E tra le persone che, nel corso dei mesi precedenti, hanno "frequentato" la casa di Falco, al quartiere San Paolo, spicca la figura di Giacomo Olivieri avvocato e ex consigliere regionale, finito in carcere a Brindisi lo scorso 26 febbraio per voto di scambio politico-mafioso nell'inchiesta che ha portato all'arresto di 130 persone considerate contigue al cartello mafioso Parisi-Palermiti. Il professionista e politico, infatti, è stato arrestato nell'ambito della vasta operazione "Codice interno".
Nel dettaglio, è stato documentato come in passato, in una sola circostanza, il noto avvocato di Bari, già consigliere della Regione Puglia, Olivieri «si sia recato presso l'abitazione del pregiudicato, mentre questi era ai domiciliari, per proporre investimenti finanziari illeciti e fraudolenti», spiegano gli investigatori baresi. «Il suo programma illecito» era finalizzato «all'acquisizione di un'azienda specializzata negli allestimenti fieristici» di Modugno. Ma l'operazione non andò in porto.
Gli inquirenti, nelle scorse ore, hanno così ottenuto la revoca degli arresti domiciliari dal Tribunale di Sorveglianza del capoluogo riuscendo a «cristallizzare e a documentare i comportamenti, profondamente anti-giuridici e improntati alla illegalità, posti in essere» dal 62enne che, dopo le formalità, ora è in carcere a Bari.
In carcere, nelle scorse ore, è finito «Lello» Falco, arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Bari in esecuzione di un provvedimento emesso dall'Ufficio di Sorveglianza di Bari. 62 anni, vanta un curriculum criminale di tutto rispetto: associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi da fuoco. Inoltre, oltre ad avere precedenti ed essere «un soggetto dalla notevole caratura criminale», è ritenuto contiguo al clan Parisi.
L'uomo era ai domiciliari e avrebbe potuto ricevere a casa soltanto parenti. Invece, hanno poi accertato i poliziotti, diretti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, era solito ospitare esponenti della criminalità organizzata barese. In effetti, l'attività investigativa svolta ha ampiamente dimostrato come il 62enne «sia un soggetto criminale costantemente impegnato nel tessere varie relazioni criminali, nonostante stesse scontando una pena in regime di detenzione domiciliare».
E tra le persone che, nel corso dei mesi precedenti, hanno "frequentato" la casa di Falco, al quartiere San Paolo, spicca la figura di Giacomo Olivieri avvocato e ex consigliere regionale, finito in carcere a Brindisi lo scorso 26 febbraio per voto di scambio politico-mafioso nell'inchiesta che ha portato all'arresto di 130 persone considerate contigue al cartello mafioso Parisi-Palermiti. Il professionista e politico, infatti, è stato arrestato nell'ambito della vasta operazione "Codice interno".
Nel dettaglio, è stato documentato come in passato, in una sola circostanza, il noto avvocato di Bari, già consigliere della Regione Puglia, Olivieri «si sia recato presso l'abitazione del pregiudicato, mentre questi era ai domiciliari, per proporre investimenti finanziari illeciti e fraudolenti», spiegano gli investigatori baresi. «Il suo programma illecito» era finalizzato «all'acquisizione di un'azienda specializzata negli allestimenti fieristici» di Modugno. Ma l'operazione non andò in porto.
Gli inquirenti, nelle scorse ore, hanno così ottenuto la revoca degli arresti domiciliari dal Tribunale di Sorveglianza del capoluogo riuscendo a «cristallizzare e a documentare i comportamenti, profondamente anti-giuridici e improntati alla illegalità, posti in essere» dal 62enne che, dopo le formalità, ora è in carcere a Bari.