Arresti al porto di Bari, uno di loro è un mercante d'armi

L'uomo, un 37enne albanese, era ricercato con un mandato d'arresto europeo

lunedì 7 maggio 2018 16.23
Nella tarda mattinata di sabato personale dell'Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea di Bari, coordinato dal I Dirigente della Polizia di Stato Giovanni Casavola, nel corso di una specifica attività finalizzata, tra le altre, al contrasto all'immigrazione clandestina, ha tratto in arresto il cittadino albanese KAKULI Roland, di anni 37 in esecuzione al Mandato di Arresto Europeo.
Da circa un anno, infatti, KAKULI era ricercato dalle Autorità greche in quanto appartenente ad un' associazione a delinquere finalizzata al possesso e al trasporto illegale di armi, alla coltivazione di piante di cannabis e condannato, pertanto, alla pena dell'ergastolo e della reclusione di anni 4, mesi 10 e giorni 19.

Durante lo stesso controllo è stato inoltre arrestato il cittadino greco -THEODOROPOULOS Theodoros, di anni 31, in esecuzione a due provvedimenti restrittivi rispettivamente emessi nel 2015, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Ancona - Ufficio Esecuzioni Penali –dovendo espiare il medesimo espiare una pena di anni 1 (uno), mesi 5 (cinque), giorni 19 (dicianove) di reclusione, nonché nel 2017 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Pesaro - Ufficio Esecuzioni Penali – dovendo espiare la pena di anni 2 (due), mesi 7 (sette), giorni 19 (dicianove) di reclusione, ed euro 184.000,00 di multa, in entrambi i casi perché riconosciuto responsabile del reato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Ai due casi appena descritti, si aggiunge l'arresto operato dal personale della Polizia di Frontiera Aerea, per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, nei confronti di un cittadino della Repubblica popolare cinese, YU WEN Hao, nato nel 1985, in procinto di imbarcarsi per Londra, munito di un passaporto apparentemente a lui intestato e risultato contraffatto, a seguito di mirati ed approfonditi accertamenti da parte del personale operante.

Denunciati infine quattro cittadini cingalesi, trovati in possesso, in ambito aeroportuale, di altrettanti passaporti, risultati autentici, all'interno di ognuno dei quali vi erano apposte una vignetta-visto Schengen, apparentemente rilasciate dalle Autorità diplomatiche italiane nello Sri-Lanka e risultate contraffatte.