Arresto Giancaspro, l'ex patron del Bari resta in carcere
Rigettata l'istanza di revoca presentata dalla difesa. Ancora ai domiciliari gli altri quattro indagati nell'operazione "Chiavi della città"
martedì 28 maggio 2019
15.31
Rimane richiuso nel carcere di Trani l'ex patron della FC Bari 1908 Cosmo Antonio Giancaspro, arrestato nell'ambito dell'inchiesta "Chiavi della Città" su trasferimenti di denaro alla società Vigor Trani calcio in cambio di appalti al Comune di Trani.
Il gip Altamura, all'esito dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di Trani ha respinto l'istanza di revoca presentata dalla difesa dell'imprenditore molfettese. Le accuse a carico di Giancaspro sono di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto-riciclaggio. È, tuttavia, plausibile che i giudici vogliano sentire nuovamente Giancaspro nei prossimi giorni.
L'inchiesta, condotta dalla Procura di Trani, vede coinvolti, a vario titolo, dieci soggetti: cinque di questi sono risultati destinatari di una misura cautelare personale, emesse dal Gip Tribunale di Trani, di cui una in un carcere e le altre agli arresti domiciliari. Gli altri cinque sono indagati in stato di libertà.
Ancora nessuna decisione per i quattro soggetti agli arresti domiciliari, sulla cui posizione il Gip si pronuncerà nelle prossime ore. Nell'inchiesta sono indagati anche il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, un consigliere comunale, due dirigenti e un funzionario comunale. Le accuse sono di peculato, abuso d'ufficio e falso.
Il gip Altamura, all'esito dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di Trani ha respinto l'istanza di revoca presentata dalla difesa dell'imprenditore molfettese. Le accuse a carico di Giancaspro sono di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio e auto-riciclaggio. È, tuttavia, plausibile che i giudici vogliano sentire nuovamente Giancaspro nei prossimi giorni.
L'inchiesta, condotta dalla Procura di Trani, vede coinvolti, a vario titolo, dieci soggetti: cinque di questi sono risultati destinatari di una misura cautelare personale, emesse dal Gip Tribunale di Trani, di cui una in un carcere e le altre agli arresti domiciliari. Gli altri cinque sono indagati in stato di libertà.
Ancora nessuna decisione per i quattro soggetti agli arresti domiciliari, sulla cui posizione il Gip si pronuncerà nelle prossime ore. Nell'inchiesta sono indagati anche il sindaco di Trani, Amedeo Bottaro, un consigliere comunale, due dirigenti e un funzionario comunale. Le accuse sono di peculato, abuso d'ufficio e falso.