Arriva a Bari Bi.Do.Ba. la biblioteca di genere aperta anche ai più piccoli
Un luogo nel pieno del quartiere Libertà in cui ci saranno condivisione, formazione e incontri, Bottalico: «Lettura come arma contro l'emarginazione»
lunedì 6 luglio 2020
14.40
Uno spazio sociale per leggere nel cuore del quartiere Libertà dedicato alla promozione della cultura di genere. Si chiama Bi.Do.Ba ed è stato inaugurato oggi in una delle stanze della cooperativa Aliante. A permettere la nascita di questo luogo, il terzo dedicato a questo tema insieme alla Biblioteca dei Ragazzi-e e al lascito Garofalo (inaugurato da poco a Palese), la sinergia tra l'assessorato al Welfare con la rete Bari Social Book, l'Università di Bari coinvolta nello specifico con il Dipartimento di Studi Umanistici e il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione (da anni sede dell'Archivio di Genere), il CisCuG e il Co.Re.Com.
«Questo nuovo spazio si aggiunge ai 21 già presenti in città - sottolinea l'assessore Francesca Bottalico - Non si tratta solo di una biblioteca o di un luogo di studio piuttosto di un luogo in cui fare comunità, intorno alla lettura. È solo un passo verso la creazione di un Hub di biblioteche di genere in cui sviluppare una condivisione di idee. Al momento i libri sugli scaffali non sono molti, a causa anche delle regole dettate dal Covid che obbligano alla quarantena e disinfezione dei volumi, in totale sono circa 200, ma è solo un inizio. Questo luogo vivrà grazie anche all'apporto che ognuno vorrà dare».
[YOUTUBE]
Un luogo in cui verranno organizzati incontri dedicati non solo ai grandi o ai ragazzi dell'università, ma anche ai più piccoli, coloro che sono il futuro. E in cui saranno presenti anche dei pc che permetteranno la consultazione del catalogo presente in tutta la città e anche nelle biblioteche universitarie, così da rendere questi beni più accessibili ai comuni cittadini.
«Aprire centri di confronto come questi - dichiara il Magnifico Rettore di Uniba, Bronzini - è un atto di civiltà. La lettura ci permette di educare al confronto e al linguaggio. Ora si parla molto di distanziamento sociale a causa del Coronavirus, attraverso questi posti dobbiamo abolire invece il distanziamento, e accorciare le distanze, soprattutto tra le istituzioni. La collaborazione permette di arricchire la città con questi presidi di civiltà, necessari in questo periodo storico contro le devianze dovute alla disuguaglianza sociale».
Bi.Do.Ba. porta il nome della professoressa Maria Cristina Rinaldi che, come ricordato dal marito presente alla cerimonia, poco prima di morire sul suo blog scriveva: «Alcuni dicono che i libri ti salvano la vita, un'affermazione che a me sembra un po' enfatica: penso però che soprattutto i grandi romanzi sono dei giacimenti immensi in cui puoi trovare la serenità, il coraggio, l'equilibrio e i mezzi per fronteggiare una sofferenza e un dolore, "la letteratura come archivio della condizione umana"».
«Questo nuovo spazio si aggiunge ai 21 già presenti in città - sottolinea l'assessore Francesca Bottalico - Non si tratta solo di una biblioteca o di un luogo di studio piuttosto di un luogo in cui fare comunità, intorno alla lettura. È solo un passo verso la creazione di un Hub di biblioteche di genere in cui sviluppare una condivisione di idee. Al momento i libri sugli scaffali non sono molti, a causa anche delle regole dettate dal Covid che obbligano alla quarantena e disinfezione dei volumi, in totale sono circa 200, ma è solo un inizio. Questo luogo vivrà grazie anche all'apporto che ognuno vorrà dare».
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Un luogo in cui verranno organizzati incontri dedicati non solo ai grandi o ai ragazzi dell'università, ma anche ai più piccoli, coloro che sono il futuro. E in cui saranno presenti anche dei pc che permetteranno la consultazione del catalogo presente in tutta la città e anche nelle biblioteche universitarie, così da rendere questi beni più accessibili ai comuni cittadini.
«Aprire centri di confronto come questi - dichiara il Magnifico Rettore di Uniba, Bronzini - è un atto di civiltà. La lettura ci permette di educare al confronto e al linguaggio. Ora si parla molto di distanziamento sociale a causa del Coronavirus, attraverso questi posti dobbiamo abolire invece il distanziamento, e accorciare le distanze, soprattutto tra le istituzioni. La collaborazione permette di arricchire la città con questi presidi di civiltà, necessari in questo periodo storico contro le devianze dovute alla disuguaglianza sociale».
Bi.Do.Ba. porta il nome della professoressa Maria Cristina Rinaldi che, come ricordato dal marito presente alla cerimonia, poco prima di morire sul suo blog scriveva: «Alcuni dicono che i libri ti salvano la vita, un'affermazione che a me sembra un po' enfatica: penso però che soprattutto i grandi romanzi sono dei giacimenti immensi in cui puoi trovare la serenità, il coraggio, l'equilibrio e i mezzi per fronteggiare una sofferenza e un dolore, "la letteratura come archivio della condizione umana"».