Arte, storia e degustazioni di cibi antichi: aperto a Bari vecchia il nuovo Museo nicolaiano
Un'esposizione interattiva di pezzi rari, che racconta la storia della basilica e della città attraverso le varie epoche
sabato 4 maggio 2019
18.21
Apre i battenti a Bari vecchia, in largo Urbano II nei pressi della basilica, il nuovo Museo nicolaiano dopo l'opera di riqualificazione del piano inferiore. Questo pomeriggio il taglio del nastro; a inaugurare il nuovo museo dedicato a San Nicola il sindaco Antonio Decaro, l'arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor Francesco Cacucci, Alberto Losacco, presidente dell'accademia cittadella nicolaiana Alberto Losacco, il direttore del Museo padre Gerardo Cioffari, la responsabile del settore museale dell'Accademia cittadella nicolaiana Claudia Poggi, il responsabile del piano strategico del turismo Puglia 365, Luca Scandale e il priore della basilica padre Giovanni Distante.
Un'esposizione permanente, rinnovata da cima a fondo, con alcune importanti novità: il carattere interattivo e multimediale del museo (aperto dalle 11 alle 18, con giorno di riposo il mercoledì) e i pochi pezzi selezionati che delineano con accuratezza i tre periodi storici (greco-romano, bizantino e normanno-svevo). A far da guida fra i tesori custoditi negli spazi museali le musiche antiche e le degustazioni dei cibi tradizionali di ogni epoca rappresentata dall'esposizione.
All'interno della struttura, al primo piano, alcuni reperti storici della Bari antica e medievale, fra cui spicca il sigillo di Federico II, mentre al piano superiore alcuni dei cimeli più delicati e rappresentativi della basilica di San Nicola attraverso le varie epoche. Un'opera di allestimento che è durata circa sei mesi, dopo la prima apertura del museo datata 2010. «Pochi pezzi, messi a respirare e raccontati - dice Claudia Poggi. Siamo partiti dall'idea di valorizzare alcuni pezzi importantissimi del patrimonio storico nicolaiano, e abbiamo pensato di sceglierne alcuni contestualizzandoli in un percorso storico e multisensoriale. Questo è il primo museo italiano dove c'è una degustazione di cibo a tema, un trend ormai rinomato in Europa».
Approfondimento sulla Bari storica, recupero delle radici cittadine e un forte acceleratore turistico, in un settore sempre più in ascesa come il turismo religioso-culturale, che strizza l'occhio soprattutto a Est, e alla Russia in particolare. Un intervento teso a «Valorizzare l'intera cittadella nicolaiana - dice Losacco. Questo è solo il punto di partenza: il connubio turismo-cultura è necessario per una regione dalle grandi potenzialità come la Puglia. Da fare c'è ancora tantissimo: abbiamo inaugurato il primo piano del museo, con l'attraversamento di diverse epoche storiche, dove il viaggiatore potrà esperire i cibi, la musica e l'atmosfera dell'epoca. Poi passeremo alle dotazioni tecnologiche, come la realtà aumentata, e abbiamo già realizzato un'app con tutti i servizi».
Soddisfatto anche il commento del sindaco di Bari Antonio Decaro: «Viene riqualificato il piano terra del Museo nicolaiano, un tassello importante dell'offerta culturale della nostra città, a disposizione dei baresi e dei tanti turisti che ogni giorno raggiungono il capoluogo. Si tratta, però, anche di un percorso di fede, che ci racconta la storia della basilica e di tutta Bari. Se conosciamo quello che siamo stati nel passato potremo guardare con più fiducia al nostro futuro».
Un'esposizione permanente, rinnovata da cima a fondo, con alcune importanti novità: il carattere interattivo e multimediale del museo (aperto dalle 11 alle 18, con giorno di riposo il mercoledì) e i pochi pezzi selezionati che delineano con accuratezza i tre periodi storici (greco-romano, bizantino e normanno-svevo). A far da guida fra i tesori custoditi negli spazi museali le musiche antiche e le degustazioni dei cibi tradizionali di ogni epoca rappresentata dall'esposizione.
All'interno della struttura, al primo piano, alcuni reperti storici della Bari antica e medievale, fra cui spicca il sigillo di Federico II, mentre al piano superiore alcuni dei cimeli più delicati e rappresentativi della basilica di San Nicola attraverso le varie epoche. Un'opera di allestimento che è durata circa sei mesi, dopo la prima apertura del museo datata 2010. «Pochi pezzi, messi a respirare e raccontati - dice Claudia Poggi. Siamo partiti dall'idea di valorizzare alcuni pezzi importantissimi del patrimonio storico nicolaiano, e abbiamo pensato di sceglierne alcuni contestualizzandoli in un percorso storico e multisensoriale. Questo è il primo museo italiano dove c'è una degustazione di cibo a tema, un trend ormai rinomato in Europa».
Approfondimento sulla Bari storica, recupero delle radici cittadine e un forte acceleratore turistico, in un settore sempre più in ascesa come il turismo religioso-culturale, che strizza l'occhio soprattutto a Est, e alla Russia in particolare. Un intervento teso a «Valorizzare l'intera cittadella nicolaiana - dice Losacco. Questo è solo il punto di partenza: il connubio turismo-cultura è necessario per una regione dalle grandi potenzialità come la Puglia. Da fare c'è ancora tantissimo: abbiamo inaugurato il primo piano del museo, con l'attraversamento di diverse epoche storiche, dove il viaggiatore potrà esperire i cibi, la musica e l'atmosfera dell'epoca. Poi passeremo alle dotazioni tecnologiche, come la realtà aumentata, e abbiamo già realizzato un'app con tutti i servizi».
Soddisfatto anche il commento del sindaco di Bari Antonio Decaro: «Viene riqualificato il piano terra del Museo nicolaiano, un tassello importante dell'offerta culturale della nostra città, a disposizione dei baresi e dei tanti turisti che ogni giorno raggiungono il capoluogo. Si tratta, però, anche di un percorso di fede, che ci racconta la storia della basilica e di tutta Bari. Se conosciamo quello che siamo stati nel passato potremo guardare con più fiducia al nostro futuro».