Assenteismo all'ospedale di Monopoli, chiuse le indagini della Procura di Bari
Sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati ci sono 46 persone, 13 furono arrestate
giovedì 5 settembre 2019
12.12
La Procura di Bari chiude le indagini relative al caso di assenteismo all'ospedale San Giacomo di Monopoli, che vedono 46 persone coinvolte. Lo scorso 18 luglio l'inchiesta aveva portato agli arresti domiciliari 13 persone, di cui sette primari, mentre per altri venti era stato disposto l'obbligo di dimora. Fra gli indagati figurano medici, infermieri, amministrativi e personale tecnico, a cui la pm Chiara Giordano e l'aggiunto Lino Giorgio Bruno contestano, a vario titolo, i reati di truffa aggravata alla Asl, falso e peculato. Dopo gli arresti tutte le misure cautelari sono state revocate dal gip.
Le indagini dei carabinieri, svolte nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2018 e gennaio 2019, hanno portato a scoprire sistematiche e diffuse condotte di assenteismo attuate con l'arbitrario allontanamento del personale dalla struttura durante l'orario di servizio, con falsa registrazione dell'entrata e dell'uscita avvalendosi anche della collaborazione di terze persone (familiari, colleghi o conoscenti) o con la giustificazione strumentale – con false dichiarazioni rese successivamente agli uffici amministrativi – della mancata registrazione in entrata e/o in uscita (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento, etc.), condotte queste ultime ripetutamente e sistematicamente impiegate al fine di impedire il controllo sull' attività lavorativa effettivamente svolta.
È stato accertato, durante il periodo di allontanamento dal luogo di lavoro, lo svolgimento di attività private (acquisti, consumazioni in esercizi pubblici, etc.) e, in alcuni casi, anche lo spostamento in località marine e nelle residenze estive. Ed è stato calcolato – e costituisce parte integrante delle contestazioni rispettive – l'illecito profitto che ciascuno degli indagati ha procurato a sé con le condotte indicate, corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita a fronte di prestazioni di lavoro non effettuate, con conseguente danno per l'amministrazione pubblica di appartenenza.
Le indagini dei carabinieri, svolte nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2018 e gennaio 2019, hanno portato a scoprire sistematiche e diffuse condotte di assenteismo attuate con l'arbitrario allontanamento del personale dalla struttura durante l'orario di servizio, con falsa registrazione dell'entrata e dell'uscita avvalendosi anche della collaborazione di terze persone (familiari, colleghi o conoscenti) o con la giustificazione strumentale – con false dichiarazioni rese successivamente agli uffici amministrativi – della mancata registrazione in entrata e/o in uscita (avaria della scheda, dimenticanza, smarrimento, etc.), condotte queste ultime ripetutamente e sistematicamente impiegate al fine di impedire il controllo sull' attività lavorativa effettivamente svolta.
È stato accertato, durante il periodo di allontanamento dal luogo di lavoro, lo svolgimento di attività private (acquisti, consumazioni in esercizi pubblici, etc.) e, in alcuni casi, anche lo spostamento in località marine e nelle residenze estive. Ed è stato calcolato – e costituisce parte integrante delle contestazioni rispettive – l'illecito profitto che ciascuno degli indagati ha procurato a sé con le condotte indicate, corrispondente alla retribuzione indebitamente percepita a fronte di prestazioni di lavoro non effettuate, con conseguente danno per l'amministrazione pubblica di appartenenza.