Auditorium "Nino Rota", polemiche sulla serata di inaugurazione ad "invito"
Stasera dopo 26 anni finalmente la struttura verrà riaperta, ma la cittadinanza non potrà partecipare per scelta del Conservatorio
venerdì 22 settembre 2017
10.25
Stasera ci sarà la tanto attesa riapertura dell'Auditorium "Nino Rota". Una vicenda lunga e incredibile, nata nel 1991, ben 26 anni fa, quando l'Auditorium venne chiuso per lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. Lavori iniziati dopo anni di burocrazia solo nel 2009 e terminati da più di un anno, ma riapertura bloccata da intoppi non meglio definiti a cui sembra essere stata messa la parola fine.
Purtroppo, però, non sono finite le polemiche che circondano la vicenda e anzi, tali polemiche continuano. L'ultima in ordine di tempo riguarda la decisione presa dal Conservatorio di Musica di Bari "Nicolò Piccinni", attuale proprietario della struttura, di permettere l'accesso alla serata solo ad invito. Scelta che lascia quindi fuori dalla porta la popolazione e tutti coloro che non saranno ritenuti degni di accedere dai piani alti del conservatorio. Una scelta infelice, che aumenta la distanza tra la cultura e la città, che sottolinea forse l'inadeguatezza del Conservatorio stesso nel gestire una struttura come l'Auditorium, che dovrebbe essere un bene, non solo della città di Bari, ma di tutta l'area metropolitana.
E in merito non sono mancati commenti negativi di chi per giorni ha cercato di capire se e come fosse possibile accedere e che, ieri, ad un giorno dalla storica riapertura, ha visto confermate le proprie peggiori paure, racchiuse nella dichiarazione fatta ieri mattina in conferenza stampa dalla presidente del Conservatorio, Marida Dentamaro: «Non abbiamo pensato a una soluzione diversa dall'invito».
Come sostiene qualcuno, il problema è anche che quelli inviti rischiano di essere stati dati ai soliti noti, oltre che ai 200 docenti del conservatorio e circa 100 allievi scelti su oltre 1600. D'altronde i posti sono poco più di 700. Purtroppo per molti sembra essere stato più importante far accedere alcuni piuttosto che altri, e fare una scelta di comodo piuttosto che far entrare magari per sorteggio o per precedenza. C'è anche chi è «curioso di leggere i nomi dei partecipanti e sapere cosa ha fatto, meritoriamente, ognuno di loro per far riaprire il conservatorio» dopo tanti anni.
In merito il maestro Nicola Leone dell'Orchestra Metropolitana di Bari, creatore e anima del gruppo Facebook "Quelli che…ridateci l'Auditorium Nino Rota di Bari", che da anni porta avanti la lotta per restituire alla città la struttura, ci ha detto: «Non si può inaugurare una struttura come l'Auditorium con inviti tenendo lontano la cittadinanza e gli operatori culturali che ne facessero richiesta. Inoltre non sono d'accordo sulle dichiarazioni del sindaco Decaro, che giustifica la presa di posizione del Conservatorio che inaugura l'Auditorium con la propria orchestra ignorando che il Conservatorio non ha una vera orchestra, in quanto ogni anno possono cambiare i docenti e cambiano anche gli alunni».
«Andando oltre questa ignoranza del sindaco (possiamo comprenderla) che ritengo non possa andare contro la Dentamaro in quanto legati politicamente – prosegue Leone – l'Auditorium porta con sé problemi non ancora risolti. Le sedie dei professori d'orchestra che non sono professionali e col tempo danneggiano la postura, le luci sull'orchestra non sono idonee a leggere gli spartiti, ai bordi del palco mancano delle ringhiere di protezione onde evitare che un professore possa cadere. Inoltre, problema ancora più spinoso è la mancata collaborazione tra il conservatorio e la città metropolitana, che potevano mettere insieme le proprie orchestre e fare una inaugurazione alla grandissima con un bel programma ed un grande direttore d'orchestra, che il nostro direttore artistico Marco Renzi era pronto a chiamare, avrebbero messo insieme la professionalità dei docenti e allievi del conservatorio con la professionalità e l'esperienza dell'orchestra metropolitana. A tutto ciò si aggiunge il dubbio che il conservatorio possa gestire autonomamente la struttura che sappiamo bene non è facile da gestire, avrebbe bisogno di gente esperta in questo».
E commentando la possibilità, auspicata da Antonio Decaro, che ci sia una seconda "inaugurazione" aperta al pubblico con protagonista l'Orchestra Metropolitana, dichiara: «Il sindaco ha praticamente annunciato che anche la nostra orchestra farà un primo concerto, di una lunga speriamo serie come fa l'orchestra da ben 50 anni, quindi ha scoperto l'acqua calda. Sinceramente avremmo preferito che sbattesse i pugni sul tavolo e si facesse rispettare visto che la ex provincia ha messo ben 3.600 milioni di euro per la ristrutturazione, pretendendo la nostra presenza alla serata inaugurale».
Purtroppo, però, non sono finite le polemiche che circondano la vicenda e anzi, tali polemiche continuano. L'ultima in ordine di tempo riguarda la decisione presa dal Conservatorio di Musica di Bari "Nicolò Piccinni", attuale proprietario della struttura, di permettere l'accesso alla serata solo ad invito. Scelta che lascia quindi fuori dalla porta la popolazione e tutti coloro che non saranno ritenuti degni di accedere dai piani alti del conservatorio. Una scelta infelice, che aumenta la distanza tra la cultura e la città, che sottolinea forse l'inadeguatezza del Conservatorio stesso nel gestire una struttura come l'Auditorium, che dovrebbe essere un bene, non solo della città di Bari, ma di tutta l'area metropolitana.
E in merito non sono mancati commenti negativi di chi per giorni ha cercato di capire se e come fosse possibile accedere e che, ieri, ad un giorno dalla storica riapertura, ha visto confermate le proprie peggiori paure, racchiuse nella dichiarazione fatta ieri mattina in conferenza stampa dalla presidente del Conservatorio, Marida Dentamaro: «Non abbiamo pensato a una soluzione diversa dall'invito».
Come sostiene qualcuno, il problema è anche che quelli inviti rischiano di essere stati dati ai soliti noti, oltre che ai 200 docenti del conservatorio e circa 100 allievi scelti su oltre 1600. D'altronde i posti sono poco più di 700. Purtroppo per molti sembra essere stato più importante far accedere alcuni piuttosto che altri, e fare una scelta di comodo piuttosto che far entrare magari per sorteggio o per precedenza. C'è anche chi è «curioso di leggere i nomi dei partecipanti e sapere cosa ha fatto, meritoriamente, ognuno di loro per far riaprire il conservatorio» dopo tanti anni.
In merito il maestro Nicola Leone dell'Orchestra Metropolitana di Bari, creatore e anima del gruppo Facebook "Quelli che…ridateci l'Auditorium Nino Rota di Bari", che da anni porta avanti la lotta per restituire alla città la struttura, ci ha detto: «Non si può inaugurare una struttura come l'Auditorium con inviti tenendo lontano la cittadinanza e gli operatori culturali che ne facessero richiesta. Inoltre non sono d'accordo sulle dichiarazioni del sindaco Decaro, che giustifica la presa di posizione del Conservatorio che inaugura l'Auditorium con la propria orchestra ignorando che il Conservatorio non ha una vera orchestra, in quanto ogni anno possono cambiare i docenti e cambiano anche gli alunni».
«Andando oltre questa ignoranza del sindaco (possiamo comprenderla) che ritengo non possa andare contro la Dentamaro in quanto legati politicamente – prosegue Leone – l'Auditorium porta con sé problemi non ancora risolti. Le sedie dei professori d'orchestra che non sono professionali e col tempo danneggiano la postura, le luci sull'orchestra non sono idonee a leggere gli spartiti, ai bordi del palco mancano delle ringhiere di protezione onde evitare che un professore possa cadere. Inoltre, problema ancora più spinoso è la mancata collaborazione tra il conservatorio e la città metropolitana, che potevano mettere insieme le proprie orchestre e fare una inaugurazione alla grandissima con un bel programma ed un grande direttore d'orchestra, che il nostro direttore artistico Marco Renzi era pronto a chiamare, avrebbero messo insieme la professionalità dei docenti e allievi del conservatorio con la professionalità e l'esperienza dell'orchestra metropolitana. A tutto ciò si aggiunge il dubbio che il conservatorio possa gestire autonomamente la struttura che sappiamo bene non è facile da gestire, avrebbe bisogno di gente esperta in questo».
E commentando la possibilità, auspicata da Antonio Decaro, che ci sia una seconda "inaugurazione" aperta al pubblico con protagonista l'Orchestra Metropolitana, dichiara: «Il sindaco ha praticamente annunciato che anche la nostra orchestra farà un primo concerto, di una lunga speriamo serie come fa l'orchestra da ben 50 anni, quindi ha scoperto l'acqua calda. Sinceramente avremmo preferito che sbattesse i pugni sul tavolo e si facesse rispettare visto che la ex provincia ha messo ben 3.600 milioni di euro per la ristrutturazione, pretendendo la nostra presenza alla serata inaugurale».