Aumento dei costi di luce e gas per stadi e piscine, otto assessori scrivono a Draghi
Tra di loro anche Pietro Petruzzelli, ecco le richieste presentate
giovedì 13 gennaio 2022
12.09
A seguito dell'incontro tenuto ieri con la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali, questa mattina gli assessori allo Sport delle città di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Bari e Palermo hanno congiuntamente, scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi, alla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali e ai presidenti delle commissioni di Senato e Camera per manifestare la loro grande preoccupazione circa le conseguenze dell'aumento delle tariffe di luce e gas sui gestori degli impianti sportivi e natatori.
Dopo due durissimi anni di pandemia questo ulteriore impatto economico rende impossibile il presente e il futuro di chi offre servizi sportivi a milioni di cittadini e che, come testimoniato dalle evidenze scientifiche, contribuisce con l'erogazione di quei servizi, a corretti stili di vita generando un concreto risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Il lavoro "di squadra" delle otto città, le cui aree metropolitane contano quasi 22 milioni di persone, coordinato da Mauro Berruto, già CT della nazionale maschile di pallavolo e oggi responsabile Sport nella segreteria del Pd, ha generato le seguenti richieste:
A scrivere al presidente: Alessandro Onorato, assessore allo Sport del Comune di Roma; Cosimo Guccione, assessore allo Sport del Comune di Firenze; Martina Riva, assessora allo Sport del Comune di Milano; Emanuela Ferrante, assessora allo Sport del Comune di Napoli; Domenico Carretta, assessore allo Sport del Comune di Torino; Roberta Li Calzi, assessora allo Sport del Comune di Bologna; Pietro Petruzzelli, Assessore allo Sport del Comune di Bari; Paolo Petralia Camassa, assessore allo Sport del Comune di Palermo; Mauro Berruto, responsabile Sport segreteria Pd.
«L'aumento del costo delle bollette purtroppo riguarda tutti - commenta Pietro Petruzzelli -. A farne le spese vi è anche il mondo dello sport che rientra pienamente tra i settori che, negli ultimi due anni, ha patito parecchio i vari lockdown e la ciclica assenza di utenti dovuta alla persistenza della pandemia. I gestori degli impianti sportivi, soprattutto delle piscine, rischiano di ritrovarsi davvero in una situazione insostenibile, schiacciati da costi elevati e da mancati introiti. Con l'avvento della crisi pandemica sono stati i primi a subire restrizioni e chiusure e, con l'incremento delle tariffe dei servizi, la situazione può assumere contorni drastici per tutto il mondo dello sport. Per questo mi associo ai colleghi delle altre città metropolitane nel ringraziare la sottosegretaria Vezzali e tutto il Governo per averci ascoltato e aver preso atto delle nostre richieste, utili ad evitare la chiusura delle strutture e alleviare la sofferenza dei lavoratori».
Dopo due durissimi anni di pandemia questo ulteriore impatto economico rende impossibile il presente e il futuro di chi offre servizi sportivi a milioni di cittadini e che, come testimoniato dalle evidenze scientifiche, contribuisce con l'erogazione di quei servizi, a corretti stili di vita generando un concreto risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Il lavoro "di squadra" delle otto città, le cui aree metropolitane contano quasi 22 milioni di persone, coordinato da Mauro Berruto, già CT della nazionale maschile di pallavolo e oggi responsabile Sport nella segreteria del Pd, ha generato le seguenti richieste:
- Un'operazione "helicopter money" che permetta agli enti locali e a tutti i soggetti attualmente gestori di impianti sportivi e natatori di sostenere questo ulteriore impatto. La stima, per intervento coerente con la gravità della situazione, è quello di un contributo straordinario di 2 miliardi di euro da destinarsi in maniera proporzionale ai reali costi da sopportare;
- L'estensione del bonus 110% che superi il limite della possibilità di intervento solo sui locali spogliatoi. Il miglioramento delle classi energetiche degli impianti avrà peraltro un effetto particolarmente significativo sui futuri risparmi generati e sull'ambiente essendo le strutture particolarmente energivore e oggi spesso lontane da parametri accettabili;
- La possibilità di prolungare, sulla base di istruttorie da condurre su ogni singolo rapporto, le concessioni per tutti i gestori di impianti sportivi nei casi in cui le condizioni economiche applicate risultino non coerenti con il mutato quadro complessivo e i concessionari si impegnino a interventi di riqualificazione e implementazione dell'impianto.
A scrivere al presidente: Alessandro Onorato, assessore allo Sport del Comune di Roma; Cosimo Guccione, assessore allo Sport del Comune di Firenze; Martina Riva, assessora allo Sport del Comune di Milano; Emanuela Ferrante, assessora allo Sport del Comune di Napoli; Domenico Carretta, assessore allo Sport del Comune di Torino; Roberta Li Calzi, assessora allo Sport del Comune di Bologna; Pietro Petruzzelli, Assessore allo Sport del Comune di Bari; Paolo Petralia Camassa, assessore allo Sport del Comune di Palermo; Mauro Berruto, responsabile Sport segreteria Pd.
«L'aumento del costo delle bollette purtroppo riguarda tutti - commenta Pietro Petruzzelli -. A farne le spese vi è anche il mondo dello sport che rientra pienamente tra i settori che, negli ultimi due anni, ha patito parecchio i vari lockdown e la ciclica assenza di utenti dovuta alla persistenza della pandemia. I gestori degli impianti sportivi, soprattutto delle piscine, rischiano di ritrovarsi davvero in una situazione insostenibile, schiacciati da costi elevati e da mancati introiti. Con l'avvento della crisi pandemica sono stati i primi a subire restrizioni e chiusure e, con l'incremento delle tariffe dei servizi, la situazione può assumere contorni drastici per tutto il mondo dello sport. Per questo mi associo ai colleghi delle altre città metropolitane nel ringraziare la sottosegretaria Vezzali e tutto il Governo per averci ascoltato e aver preso atto delle nostre richieste, utili ad evitare la chiusura delle strutture e alleviare la sofferenza dei lavoratori».