Baby gang al Libertà, il preside della Don Bosco: «I cattivi fanno più notizia»
Dopo le diverse segnalazioni di aggressioni ai danni di varie persone, interviene il responsabile della scuola del quartiere
giovedì 22 marzo 2018
15.24
Diverse segnalazioni negli ultimi giorni parlano di una baby gang in azione al quartiere Libertà. Un gruppo di ragazzi, non si sa se sempre gli stessi, avrebbero compiuto diversi atti, dall'aggressione ad un volontario della scuola Penny Wirton, a quella ai danni di giovani stranieri, dalle molestie ad alcuni negozi della zona, fino all'aggressione ad un giovane appena uscito di casa. Abbiamo voluto parlare del fenomeno con il preside del Comprensivo Bosco - Melo da Bari, Giuseppe Capozza, che gestisce l'asilo, la scuola elementare e la media presenti nel plesso che si affaccia proprio sull'area antistante la chiesa del Redentore, e al centro di diverse polemiche a causa della sua pedonalizzazione.
«I giovani picchiati di sera a piazza Redentore - ci dice Giuseppe Capozza - frequentano i corsi di lingua italiana ospitati martedì e giovedì pomeriggio presso la nostra scuola. Si tratta di due pakistani diciottenni aggrediti da coetanei. Non mi risulta il diretto coinvolgimento di alunni della San Giovanni Bosco. I corsi descritti sono tenuti da volontari dell'Associazione Penny Wirton: si tratta per lo più di ex insegnanti».
«I giovani ospitati sono una ventina e provengono da diversi paesi extraeuropei. Alcuni di loro hanno fatto scuole superiori o sono laureati giunti in Italia da poco. Abbiamo ritenuto importante ospitarli - sottolinea -perché alcuni corsisti sono genitori dei nostri alunni non italiani e stiamo valutando la possibilità di organizzare incontri con i nostri alunni stranieri che seguono il corso di italiano organizzato dalla scuola, perché crediamo nel dialogo».
«E' mia ferma convinzione che i balordi che compiono questi atti violenti presto saranno ridimensionati, perché i nostri ragazzi stanno crescendo con una mentalità più aperta e accogliente. Ovviamente, qualche ignorante continuerà ad essere pericoloso e a fare notizia, ma le assicuro che la maggior parte degli alunni sono tolleranti. Il fatto è che i "cattivi" fanno più notizia».
«I giovani picchiati di sera a piazza Redentore - ci dice Giuseppe Capozza - frequentano i corsi di lingua italiana ospitati martedì e giovedì pomeriggio presso la nostra scuola. Si tratta di due pakistani diciottenni aggrediti da coetanei. Non mi risulta il diretto coinvolgimento di alunni della San Giovanni Bosco. I corsi descritti sono tenuti da volontari dell'Associazione Penny Wirton: si tratta per lo più di ex insegnanti».
«I giovani ospitati sono una ventina e provengono da diversi paesi extraeuropei. Alcuni di loro hanno fatto scuole superiori o sono laureati giunti in Italia da poco. Abbiamo ritenuto importante ospitarli - sottolinea -perché alcuni corsisti sono genitori dei nostri alunni non italiani e stiamo valutando la possibilità di organizzare incontri con i nostri alunni stranieri che seguono il corso di italiano organizzato dalla scuola, perché crediamo nel dialogo».
«E' mia ferma convinzione che i balordi che compiono questi atti violenti presto saranno ridimensionati, perché i nostri ragazzi stanno crescendo con una mentalità più aperta e accogliente. Ovviamente, qualche ignorante continuerà ad essere pericoloso e a fare notizia, ma le assicuro che la maggior parte degli alunni sono tolleranti. Il fatto è che i "cattivi" fanno più notizia».