Banca Popolare di Bari, dalla Camera l'ok al decreto
Ora la palla passa al Senato, nessun voto contrario solo 28 astenuti
martedì 21 gennaio 2020
15.50
Il decreto legge per il salvataggio della Banca Popolare di Bari ha ricevuto l'ok della Camera. Sono stati 412 i voti a favore, nessuno contrario e 28 gli astenuti, tutti deputati di Fratelli d'Italia. Ora il decreto approda al Senato.
«Con la conversione in prima lettura del decreto sulla Popolare di Bari comincia il lavoro per farne il perno di una Banca del Mezzogiorno che riequilibri le differenze tra Nord e Sud per l'accesso al credito - sottolinea il deputato barese del PD, Alberto Losacco - Non più di 40 giorni fa abbiamo rischiato la corsa agli sportelli e oggi, invece, i correntisti sono al sicuro, l'istituto ha la piena operatività, si sono insediati i commissari straordinari che lavorano al piano industriale e inizia soprattutto la sfida per il suo rilancio. Ne va dato atto al Governo che si è fatto subito carico di una questione su cui la Magistratura dovrà accertare cause e perseguire con decisione i responsabili. Con questo Provvedimento, la Popolare non ha solo gli strumenti per riguadagnare la fiducia dei risparmiatori e del territorio, ma può e deve diventare l'attrattore di altri soggetti bancari rispetto al progetto di costituzione della Banca del Mezzogiorno. Non dimentichiamoci poi che quest'intervento avviene in concomitanza con l'impegno su altre due delicatissime vicende, quella dell'ILVA e il contrasto della criminalità a Foggia, a riprova della forte attenzione dell'esecutivo per i problemi che affliggono la nostra regione. Ci sono ancora dei delicati nodi da sciogliere, a cominciare dalla tutela degli azionisti frodati e dalla salvaguardia dei livelli occupazionali. Come PD presteremo la massima attenzione, ma oggi è doveroso riconoscere e rimarcare l'importante lavoro di queste prime settimane che si è concluso con la conversione da parte della Camera del decreto del Governo».
«Il Governo ha accolto, con parere favorevole, il mio ordine del giorno al decreto in sostegno del sistema creditizio nel Mezzogiorno - dichiara Marcello Gemmato di Fratelli d'Italia - L'ordine del giorno ha impegnato l'esecutivo a valutare l'opportunità di stanziare, in un prossimo provvedimento, sufficienti risorse destinate ad indennizzare i risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto, in ragione delle violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, sia da parte di Banca popolare di Bari sia da parte di altre banche e loro controllate interessate dall'acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie da parte di Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A., così come previsto dal decreto che abbiamo discusso oggi alla Camera dei deputati. Le ragioni alla base della condivisione del mio atto di indirizzo politico da parte del Governo sono da rilevarsi nella necessità di dover supportare non solo gli istituti di credito in sofferenza, così come disposto dal decreto che abbiamo esaminato, ma anche il risparmio dei cittadini e delle imprese vittime di vendite illegittime di prodotti della banca illiquidi e ad alto rischio. Aggiungo che prima di presentare l'ordine del giorno ho anche provveduto a depositare 2 emendamenti al decreto legge che puntavano a destinare 300 milioni di euro in favore dell'indennizzo dei risparmiatori che hanno subito il predetto ingiusto pregiudizio da BpB e da altre banche. Gli emendamenti sono stati purtroppo respinti. Spero che, alla luce dell'accoglimento del mio ordine del giorno, si possa giungere celermente ad individuare una soluzione e a stanziare concretamente le opportune risorse finanziarie per porre in essere un provvedimento adeguato a supportare quanto più possibile i risparmiatori della Banca popolare di Bari e di altre banche».
Le reazioni
«L'aula della Camera ha approvato il decreto legge per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento, varato per la Popolare di Bari - commenta il petastellato barese Paolo Lattanzio - Nel testo, che ora passa al Senato, è stato accolto un mio ordine del giorno in cui si impegna il Governo a tutelare i risparmiatori danneggiati dalla Banca Popolare di Bari, attraverso un intervento normativo già nella presente legislatura. L'ordine del giorno, in particolare, impegna il Governo a valutare la possibilità di ampliare le risorse economiche in dotazione al Fondo indennizzo risparmiatori, destinandone una quota specifica ai risparmiatori della Banca Popolare di Bari. Il Fondo indennizzo risparmiatori (FIR) è stato istituito dalla legge di bilancio del 2019, con una dotazione finanziaria di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021, a tutela dei risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto, attraverso investimenti in azioni di banche poste in liquidazione coatta amministrativa nell'arco dell'ultimo biennio, usufruendo dei servizi prestati dalla banca emittente o da società controllata. L'obiettivo del mio ordine del giorno è, dunque, garantire una maggiore tutela dei risparmiatori, coinvolti loro malgrado nella crisi della Banca Popolare di Bari, anche attraverso l'ampliamento del Fondo indennizzo risparmiatori».«Con la conversione in prima lettura del decreto sulla Popolare di Bari comincia il lavoro per farne il perno di una Banca del Mezzogiorno che riequilibri le differenze tra Nord e Sud per l'accesso al credito - sottolinea il deputato barese del PD, Alberto Losacco - Non più di 40 giorni fa abbiamo rischiato la corsa agli sportelli e oggi, invece, i correntisti sono al sicuro, l'istituto ha la piena operatività, si sono insediati i commissari straordinari che lavorano al piano industriale e inizia soprattutto la sfida per il suo rilancio. Ne va dato atto al Governo che si è fatto subito carico di una questione su cui la Magistratura dovrà accertare cause e perseguire con decisione i responsabili. Con questo Provvedimento, la Popolare non ha solo gli strumenti per riguadagnare la fiducia dei risparmiatori e del territorio, ma può e deve diventare l'attrattore di altri soggetti bancari rispetto al progetto di costituzione della Banca del Mezzogiorno. Non dimentichiamoci poi che quest'intervento avviene in concomitanza con l'impegno su altre due delicatissime vicende, quella dell'ILVA e il contrasto della criminalità a Foggia, a riprova della forte attenzione dell'esecutivo per i problemi che affliggono la nostra regione. Ci sono ancora dei delicati nodi da sciogliere, a cominciare dalla tutela degli azionisti frodati e dalla salvaguardia dei livelli occupazionali. Come PD presteremo la massima attenzione, ma oggi è doveroso riconoscere e rimarcare l'importante lavoro di queste prime settimane che si è concluso con la conversione da parte della Camera del decreto del Governo».
«Il Governo ha accolto, con parere favorevole, il mio ordine del giorno al decreto in sostegno del sistema creditizio nel Mezzogiorno - dichiara Marcello Gemmato di Fratelli d'Italia - L'ordine del giorno ha impegnato l'esecutivo a valutare l'opportunità di stanziare, in un prossimo provvedimento, sufficienti risorse destinate ad indennizzare i risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto, in ragione delle violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza, sia da parte di Banca popolare di Bari sia da parte di altre banche e loro controllate interessate dall'acquisizione di partecipazioni al capitale di società bancarie e finanziarie da parte di Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A., così come previsto dal decreto che abbiamo discusso oggi alla Camera dei deputati. Le ragioni alla base della condivisione del mio atto di indirizzo politico da parte del Governo sono da rilevarsi nella necessità di dover supportare non solo gli istituti di credito in sofferenza, così come disposto dal decreto che abbiamo esaminato, ma anche il risparmio dei cittadini e delle imprese vittime di vendite illegittime di prodotti della banca illiquidi e ad alto rischio. Aggiungo che prima di presentare l'ordine del giorno ho anche provveduto a depositare 2 emendamenti al decreto legge che puntavano a destinare 300 milioni di euro in favore dell'indennizzo dei risparmiatori che hanno subito il predetto ingiusto pregiudizio da BpB e da altre banche. Gli emendamenti sono stati purtroppo respinti. Spero che, alla luce dell'accoglimento del mio ordine del giorno, si possa giungere celermente ad individuare una soluzione e a stanziare concretamente le opportune risorse finanziarie per porre in essere un provvedimento adeguato a supportare quanto più possibile i risparmiatori della Banca popolare di Bari e di altre banche».