Banca Popolare, nasce a Bari l’Associazione Azionisti

Presidente l'ex consigliere comunale Giuseppe Carrieri: «Vogliamo dar voce ai tanti che vogliono anzitutto salvare la banca»

lunedì 9 marzo 2020 12.46
Si chiama AssoAzionisti BPB, Associazione Azionisti della Banca Popolare di Bari, ed è nata ufficialmente domenica 1 marzo con la firma dell'atto costitutivo. L'intento è quello di raggruppare i soci dell'istituto di credito, travolti dalle vicende giudiziarie della Banca, e che hanno visto perdere il valore delle loro azioni.

L'obiettivo espressamente dichiarato dall'associazione è quello di dar voce ai tanti azionisti che vogliono anzitutto salvare la banca: «Solo in questo modo, solo se l'istituto continuerà a operare dando credito alle famiglie e alle imprese pugliesi e meridionali, riprenderà a generare ricchezza a vantaggio degli azionisti», spiega l'avvocato Giuseppe Carrieri, presidente di AssoAzionisti BPB, nel cui direttivo figurano anche la professoressa Annamaria Bonomo e il professor Umberto Ruggiero come Vicepresidenti. L'avvocato Michele Santorsola è invece il segretario, mentre Tesoriere è l'Avv. Damiano de Juliis.

«Puntiamo a riunire quanti più soci possibile, per dar voce alle migliaia di piccoli azionisti - aggiunge Carrieri – che in questo momento non hanno modo di far conoscere il loro disappunto e la loro amarezza. L'iscrizione non costa nulla ed è facile. Basta andare sul sito e compilare la scheda di adesione».

«Al contrario di altri gruppi e comitati - aggiunge - non vogliamo né aggredire la banca per recuperare subito i soldi che ciascuno ha perso, anche perché sarà ben difficile che accada, né vogliamo impedire che la banca si trasformi in spa. Vogliamo invece diventare interlocutori degli attuali Commissari e mettere in campo una serie di iniziative per prepararci al meglio agli appuntamenti assembleari di giugno, avendo ben presente che se la banca fallisce è matematicamente certo che azionisti e obbligazionisti perderanno tutto e che la Puglia perderà la più grande banca privata del Sud e sarà costretta ad affidarsi ai grandi gruppi bancari europei, meno attenti alle esigenze delle piccole e medie imprese e di tante famiglie meridionali».