Bandiera palestinese issata sul comune: Il comitato “Io accolgo Puglia” sostiene la scelta del sindaco
“La bandiera rappresenta un gesto di pace e di solidarietà”
lunedì 19 agosto 2024
17.54
Bandiera palestinese su Palazzo di Città, il Comitato IoAccolgo Puglia sostiene l'iniziativa del Sindaco di Bari.
La bandiera palestinese issata sul Palazzo di Città dal Sindaco di Bari è un segnale positivo ed è soprattutto un gesto di pace che comunica, al tempo stesso, la vicinanza alla tragedia di un popolo – che dura da 76 anni – e la volontà di percorrere le strade che portano alla fine del terrore.
Appaiono dunque stravaganti alcune polemiche strumentalmente agitate da dirigenti politici che avrebbero piuttosto, essendo maggioranza di governo, la responsabilità di lavorare per la pace senza soffiare sul fuoco dell'antagonismo fine a se stesso.
Issare la bandiera della Palestina significa condividere le immense sofferenze di un popolo innocente che sconta immotivatamente e ingiustamente i problemi cagionati dallo stesso aggressore, che non ha mai considerato come prioritaria una soluzione pacifica ed equa della questione.
In questo momento la popolazione civile della striscia di Gaza vive costantemente sotto i bombardamenti di un governo che ha deciso di approfittare del contesto per promuovere una strategia del terrore nei confronti di un intero popolo: non c'è giustificazione alcuna ai massacri perpetrati nei confronti degli innocenti.
Pieno sostegno dunque al Sindaco Leccese, perché quella bandiera, innalzata sull'edificio che rappresenta tutta la Comunità del capoluogo pugliese, invita tutti a non dimenticare, a non voltarsi dall'altra parte, a evidenziare i silenzi e le omissioni di una parte di informazione asservita alle logiche del potere, ad avvertire la responsabilità di ricercare tutti i sentieri possibili che portino a una tregua immediata e a una pace giusta e duratura.
Ci aspetteremmo anche che altri rappresentanti nazionali abbiano il coraggio di richiamare concretamente il governo israeliano alle proprie responsabilità, seguendo altri Paesi, come il Sudafrica che, di fronte alle continue e permanenti violazioni del diritto internazionale, nel pieno rispetto dell'ordinamento giuridico, hanno saputo scegliere da che parte stare e in che modo farlo.
Auspichiamo fortemente che tutti i Sindaci della nostra Regione, storicamente votata alla pace, seguano l'esempio del primo cittadino di Bari, in segno non solo di solidarietà ma anche di condivisione del dolore sopportato dal popolo palestinese e di denuncia del governo aggressore. I
A tutto il mondo politico ricordiamo che il tempo della giustizia, della pace e del rispetto dell'ordinamento internazionale non può più attendere: la strage degli innocenti deve finire ora.
La bandiera palestinese issata sul Palazzo di Città dal Sindaco di Bari è un segnale positivo ed è soprattutto un gesto di pace che comunica, al tempo stesso, la vicinanza alla tragedia di un popolo – che dura da 76 anni – e la volontà di percorrere le strade che portano alla fine del terrore.
Appaiono dunque stravaganti alcune polemiche strumentalmente agitate da dirigenti politici che avrebbero piuttosto, essendo maggioranza di governo, la responsabilità di lavorare per la pace senza soffiare sul fuoco dell'antagonismo fine a se stesso.
Issare la bandiera della Palestina significa condividere le immense sofferenze di un popolo innocente che sconta immotivatamente e ingiustamente i problemi cagionati dallo stesso aggressore, che non ha mai considerato come prioritaria una soluzione pacifica ed equa della questione.
In questo momento la popolazione civile della striscia di Gaza vive costantemente sotto i bombardamenti di un governo che ha deciso di approfittare del contesto per promuovere una strategia del terrore nei confronti di un intero popolo: non c'è giustificazione alcuna ai massacri perpetrati nei confronti degli innocenti.
Pieno sostegno dunque al Sindaco Leccese, perché quella bandiera, innalzata sull'edificio che rappresenta tutta la Comunità del capoluogo pugliese, invita tutti a non dimenticare, a non voltarsi dall'altra parte, a evidenziare i silenzi e le omissioni di una parte di informazione asservita alle logiche del potere, ad avvertire la responsabilità di ricercare tutti i sentieri possibili che portino a una tregua immediata e a una pace giusta e duratura.
Ci aspetteremmo anche che altri rappresentanti nazionali abbiano il coraggio di richiamare concretamente il governo israeliano alle proprie responsabilità, seguendo altri Paesi, come il Sudafrica che, di fronte alle continue e permanenti violazioni del diritto internazionale, nel pieno rispetto dell'ordinamento giuridico, hanno saputo scegliere da che parte stare e in che modo farlo.
Auspichiamo fortemente che tutti i Sindaci della nostra Regione, storicamente votata alla pace, seguano l'esempio del primo cittadino di Bari, in segno non solo di solidarietà ma anche di condivisione del dolore sopportato dal popolo palestinese e di denuncia del governo aggressore. I
A tutto il mondo politico ricordiamo che il tempo della giustizia, della pace e del rispetto dell'ordinamento internazionale non può più attendere: la strage degli innocenti deve finire ora.