Bando assegnazione Bari calcio, Decaro: «Ho chiamato tutti decine di volte. C’era anche Moratti»

Il sindaco torna sulle frasi di Aurelio De Laurentiis: «Procedura trasparente». Ma l’opposizione attacca: «Vogliamo le carte»

giovedì 17 giugno 2021 18.07
A cura di Riccardo Resta
Fanno discutere in città le recenti dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, che intervenendo in un contesto pubblico dopo mesi di silenzio è tornato sull'assegnazione del titolo sportivo del Bari calcio da parte del sindaco Antonio Decaro alla sua Filmauro, per la nascita dell'attuale SSC Bari, dicendo che «Il sindaco mi chiamò e mi chiese di interessarmi. Mi disse che era fallito e come il Napoli potevo resuscitarlo. Mi chiese di scrivergli due pagine, me ne vennero fuori trenta e mi "bombardò" chiedendo di prenderlo».

Sulla vicenda è tornato anche lo stesso Decaro, che a margine della "Sponsor cup" lanciata dalla SSC Bari, ha detto: «Il giorno in cui affidai il titolo dissi che avevo chiamato tutti decine di volte, raccontai anche della litigata con Aurelio De Laurentiis. Ma, insieme a lui, ho chiamato decine di volte anche Lotito, Preziosi un po' meno perché era in vacanza e dovevo parlare con il direttore sportivo Perinetti. Ho "torturato" Cairo, quello che ho chiamato più volte; lo avevo quasi convinto a prendere il Bari. Chiamai anche il patron del Monza, parlai con Kutuzov, ex giocatori del Bari e direttori sportivi tra cui Angelozzi. Parlai anche con società di comunicazione, contattai decine e decine di aziende pugliesi che avevano un bilancio solido; ne avevo convinti alcuni a partecipare alla cordata degli imprenditori baresi».

Decaro, inoltre, rivela: «Dopo aver perso l'ipotesi di Napoli e Radrizzani ho iniziato a fare scouting in tutta Italia. Un sindaco si deve preoccupare della società sportiva: dovevo cercare qualcuno a cui cedere il titolo e ho lavorato per quello. Dopo ho capito che, indirettamente, ero arrivato anche a Moratti per il tramite del direttore di una società di comunicazione sportiva; dal giornale appresi che si trattava di lui e che la notte aveva deciso di non partecipare alla manifestazione di interesse. Credo di aver fatto il dovere di un sindaco, e di averlo fatto in maniera trasparente. Periodicamente comunicavo ai tifosi cosa stavo facendo: allo stadio della Vittoria avevo avuto mandato di scegliere in maniera trasparente una società solida. Penso di averlo fatto, pur con tutti i miei limiti».

La polemica, però, non si ferma qui. Aurelio De Laurentiis ha aggiunto anche: «A volte mi dicono ti occupi pure di questa bassa macelleria, ma nulla lo è, ogni cosa si può fare in modo straordinario».

L'espressione "bassa macelleria" ha dato adito a interpretazioni e polemiche politiche. I consiglieri d'opposizione Melchiorre (Fratelli d'Italia) e Ciaula (Forza Italia) hanno dichiarato: «Qualora le dichiarazioni di De Laurentis, riferite alle attività di "bassa macelleria", fossero state effettivamente indirizzate alla Città di Bari, sarebbero gravemente lesive della dignità dei baresi. Sono mesi che chiediamo di acquisire gli atti del fantomatico avviso pubblico che vide vincitore l'attuale dirigenza. È strano e singolare che nonostante le reiterate e ufficiali richieste nessuno ci abbia mai risposto né tantomeno fornito la documentazione riguardante le varie offerte giunte e soprattutto i criteri di valutazione adottati. Se le dichiarazioni fossero effettivamente indirizzate alla nostra città, adesso incominciamo a comprendere le ragioni dell'assordante silenzio seguito alle nostre richieste», hanno dichiarato i consiglieri Melchiorre e Ciaula

Pietro Petruzzelli, assessore cittadino allo Sport, prova a smorzare le polemiche: «La questione della "bassa macelleria" è stata male interpretata da parte di qualcuno. Aurelio De Laurentiis non associa affatto il Bari calcio alla bassa macelleria; sarebbe uno stupido se facesse una cosa del genere».