Bari, arresti illustri sulle "gaming machine" grazie alla denuncia di un tabaccaio

Un ruolo determinante viene attribuito a Baldassarre D'Ambrogio e ad altri esponenti dei clan Anemolo, Strisciuglio e Capriati

giovedì 9 gennaio 2020 12.02
Carcere e arresti per 36 soggetti intercettati dall'operazione Gaming Machine. Tra gli arrestati un ruolo determinante viene attribuito al imprenditore nel settore del gioco Baldassarre D'Ambrogio detto "Dario" nonché a diverse appartenenti a storiche organizzazioni criminali della città di Bari quali gli Anemolo gli Strisciuglio e i Capriati. L'indagine è scaturita da una coraggiosa denuncia per usura ed estorsione sporta da un piccolo imprenditore barese titolare di una rivendita di tabacchi. Il focus investigativo avviato sulla attività di noleggio degli apparecchi da intrattenimento da parte del D'Ambrogio ha consentito di acclarare come il contesto denunciato dal tabaccaio non rappresentasse affatto un caso isolato. Le indagini durate oltre due anni hanno permesso di svelare un più ampio e diffuso sistema di malaffare esistente nella città di Bari, e nei paesi limitrofi, finalizzato all'imposizione del noleggio delle apparecchiature da intrattenimento da società riconducibili al d'ambrogio presso esercizi commerciali realizzato anche mediante sodalizi criminali sui rispettivi territori di riferimento. Le indagini durate oltre 2 anni hanno permesso di svelare un più ampio diffuso sistema di malaffare esistente nella città di Bari e nei paesi limitrofi. Dalle indagini è emerso che il clan Strisciuglio nel 2012 avrebbe acquistato le quote di due sale da gioco a Bari sottoscrivendo con il venditore due contratti di compravendita delle relative quote sociali per un corrispettivo dichiarato di 50 mila euro, che le indagini hanno quantificato in oltre 430 mila euro, versati con cadenza mensile in quote frazionate di 22 mila e 500 euro. Inoltre sono stati sequestrati beni appartenenti agli indagati per un valore complessivo superiore a 7,5 milioni di euro.