Bari avrà una piazzetta dedicata a Nilde Iotti, prima donna presidente della Camera
L'idea dell'assessore Tomasicchio approvata dalla giunta, l'area interessata il largo privo di denominazione adiacente via Caccuri e via Posca
domenica 3 giugno 2018
Una piazzetta di Bari dedicata ad jna grande donna italiana, Nilde Iotti. Su proposta dell'assessore alla Toponomastica, Angelo Tomasicchio, la giunta comunale ha approvato ieri l'intitolazione del largo privo di denominazione adiacente alle vie Edmondo Caccuri e Giuseppe Posca, a Poggiofranco, nel Municipio II.
«Sono fiero di aver proposto l'intitolazione di una piazzetta del Municipio II a Nilde Iotti -commenta Angelo Tomasicchio - una delle figure politiche più amate e rispettate dell'Italia democratica, una donna che, nel suo discorso di insediamento alla presidenza della Camera, pose al centro il ruolo delle donne e il loro faticoso percorso di emancipazione, e che è sempre stata esempio di imparzialità politica e rigore morale, rappresentando lo Stato in uno dei periodi più difficili della nostra storia recente. La sua passione civile, il suo equilibrio, il suo coraggio, restano esemplari di un modello di confronto politico che vede nella democrazia la casa comune di tutti gli italiani. Oggi (ieri, ndr), con le celebrazioni della festa della Repubblica, mi preme ricordare anche la sua testimonianza umana e politica, la sua capacità di essere stata al contempo espressione di una parte politica e figura di garanzia dell'imparzialità delle istituzioni democratiche».
Leonilde Iotti nacque a Reggio Emilia nel 1920 in una famiglia antifascista. Terminati gli studi liceali, Nilde Iotti studiò presso l'Università Cattolica di Padre Agostino Gemelli a Milano dove, dopo l'incontrò con professori come Amintore Fanfani, maturò uno spirito antifascista più profondo. Dopo la laurea intraprese la carriera dell'insegnamento e, durante i mesi della guerra partigiana, partecipò attivamente alla Resistenza senza mai abbandonare la sua professione. Nell'immediato dopoguerra, a seguito di un mandato da consigliere comunale nel partito comunista a Reggio Emilia, si candidò all'Assemblea Costituente dove, eletta con 15.936 voti, entrò a far parte della Commissione dei 75 presieduta dal demolaburista Meuccio Ruini contribuendo alla stesura della Costituzione. La sua vita parlamentare procedette di pari passo con la sua vita privata (la relazione con il leader di Botteghe Oscure, Palmiro Togliatti, con cui convisse e a cui fu vicina fino alla sua morte nel 1964) e con quella di partito, divenendo, in breve tempo, uno dei più importanti e stimati esponenti di tutto il panorama politico italiano. A Montecitorio venne eletta ininterrottamente dal 1946 al 1996, rimanendovi fino al 1999. Nel 1976 divenne presidente della I Commissione della Camera dei Deputati, Affari Costituzionali, e nel 1979 subentrò a Pietro Ingrao alla presidenza di Montecitorio, carica ricoperta fino al 1992 per 13 lunghi anni. Nel 1987 ottenne l'incarico di governo con mandato esplorativo, poi fallito, dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga: è stata la prima donna e il primo esponente del Pci ad arrivare così vicino a Palazzo Chigi. Ricoprì, inoltre, la carica di presidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali nel 1993-94 e fu presidente della delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d'Europa, ricoprendo la carica di vicepresidente italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (1996-99). Continuò a rappresentare, anche da semplice deputato, un punto di riferimento per l'intero Paese. Nilde Iotti morì, pochi giorni dopo le sue dimissioni da deputato, il 4 dicembre del 1999.
«Sono fiero di aver proposto l'intitolazione di una piazzetta del Municipio II a Nilde Iotti -commenta Angelo Tomasicchio - una delle figure politiche più amate e rispettate dell'Italia democratica, una donna che, nel suo discorso di insediamento alla presidenza della Camera, pose al centro il ruolo delle donne e il loro faticoso percorso di emancipazione, e che è sempre stata esempio di imparzialità politica e rigore morale, rappresentando lo Stato in uno dei periodi più difficili della nostra storia recente. La sua passione civile, il suo equilibrio, il suo coraggio, restano esemplari di un modello di confronto politico che vede nella democrazia la casa comune di tutti gli italiani. Oggi (ieri, ndr), con le celebrazioni della festa della Repubblica, mi preme ricordare anche la sua testimonianza umana e politica, la sua capacità di essere stata al contempo espressione di una parte politica e figura di garanzia dell'imparzialità delle istituzioni democratiche».
Leonilde Iotti nacque a Reggio Emilia nel 1920 in una famiglia antifascista. Terminati gli studi liceali, Nilde Iotti studiò presso l'Università Cattolica di Padre Agostino Gemelli a Milano dove, dopo l'incontrò con professori come Amintore Fanfani, maturò uno spirito antifascista più profondo. Dopo la laurea intraprese la carriera dell'insegnamento e, durante i mesi della guerra partigiana, partecipò attivamente alla Resistenza senza mai abbandonare la sua professione. Nell'immediato dopoguerra, a seguito di un mandato da consigliere comunale nel partito comunista a Reggio Emilia, si candidò all'Assemblea Costituente dove, eletta con 15.936 voti, entrò a far parte della Commissione dei 75 presieduta dal demolaburista Meuccio Ruini contribuendo alla stesura della Costituzione. La sua vita parlamentare procedette di pari passo con la sua vita privata (la relazione con il leader di Botteghe Oscure, Palmiro Togliatti, con cui convisse e a cui fu vicina fino alla sua morte nel 1964) e con quella di partito, divenendo, in breve tempo, uno dei più importanti e stimati esponenti di tutto il panorama politico italiano. A Montecitorio venne eletta ininterrottamente dal 1946 al 1996, rimanendovi fino al 1999. Nel 1976 divenne presidente della I Commissione della Camera dei Deputati, Affari Costituzionali, e nel 1979 subentrò a Pietro Ingrao alla presidenza di Montecitorio, carica ricoperta fino al 1992 per 13 lunghi anni. Nel 1987 ottenne l'incarico di governo con mandato esplorativo, poi fallito, dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga: è stata la prima donna e il primo esponente del Pci ad arrivare così vicino a Palazzo Chigi. Ricoprì, inoltre, la carica di presidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali nel 1993-94 e fu presidente della delegazione parlamentare italiana presso il Consiglio d'Europa, ricoprendo la carica di vicepresidente italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (1996-99). Continuò a rappresentare, anche da semplice deputato, un punto di riferimento per l'intero Paese. Nilde Iotti morì, pochi giorni dopo le sue dimissioni da deputato, il 4 dicembre del 1999.