Bari, Carabina la cagnolina torturata e salvata dai volontari cerca una famiglia
Era stata resa cieca dai pallini di una pistola ad aria compressa. Il 17 gennaio se n'erano occupati tutti ma poi su di lei si sono spenti i riflettori ed ora è sola in canile
venerdì 25 gennaio 2019
Ne avevamo parlato anche noi il 17 gennaio scorso. Carabina, questo il nome della povera cagnolino vittima della cattiveria dell'uomo, era stata recuperata in città in strada Pezze del Sole, da un'attivista dell'Ufficio Garante dei Diritti deglia Animali. Cieca ad entrambi gli occhi dopo che qualcuno le aveva sparato sul muso diversi pallini con un fucile ad aria compressa. Vagava impaurita e febbricitante per l'infezione provocata dai colpi, per la città. Tutti si erano indignati, poi però i riflettori si sono spenti perché Carabina stava meglio ed era accudita dai volontari del Canile Sanitario di Bari.
Il caso era anche stato denunciato alla Polizia Locale ma poi nulla più. Ora però gli stessi volontari sono tornati a farsi sentire, a riaccendere i riflettori su di lei sempre tramite i social.
"Ha indignato guelfi e ghibellini. Ha regalato corone e scettri la sua storia - si legge su Facebook - le tv, gli articoli sui quotidiani, le interviste, le denunce. E poi? A luci e microfoni spenti, palcoscenici smontati, pecore ritirate nell'ovile, secondo voi cosa è successo? Ve lo ricordate, almeno, il suo nome? Vi siete chiesti che fine ha fatto la protagonista di copertine e proclami parapolitici? Ve lo dico, che fine ha fatto: in un accogliente e comodo box di cemento, stesa in terra annichilita ed alienata, disdegnando la cuccia morbida perchè, non vedente ormai, deve "sentire" con il corpo nel caso si avvicinasse di nuovo la bestia: l'uomo. Il nome. Ve lo ricordate, almeno il nome? Cieca e svuotata, in canile. L'inferno". Dopo tutto quello che ha patito Carabina non merita di stare un giorno di più sola in canile. Merita che qualcuno, che possa tenerla, accudirla e amarla, la porti via e le dia il posto che si merita. Noi ci proviamo a ridarle la visibilità che si merita. Questi sono i numeri da contattare se volete sapere come e quando andarla a prendere: 3488621266 / 3890238584.
Il caso era anche stato denunciato alla Polizia Locale ma poi nulla più. Ora però gli stessi volontari sono tornati a farsi sentire, a riaccendere i riflettori su di lei sempre tramite i social.
"Ha indignato guelfi e ghibellini. Ha regalato corone e scettri la sua storia - si legge su Facebook - le tv, gli articoli sui quotidiani, le interviste, le denunce. E poi? A luci e microfoni spenti, palcoscenici smontati, pecore ritirate nell'ovile, secondo voi cosa è successo? Ve lo ricordate, almeno, il suo nome? Vi siete chiesti che fine ha fatto la protagonista di copertine e proclami parapolitici? Ve lo dico, che fine ha fatto: in un accogliente e comodo box di cemento, stesa in terra annichilita ed alienata, disdegnando la cuccia morbida perchè, non vedente ormai, deve "sentire" con il corpo nel caso si avvicinasse di nuovo la bestia: l'uomo. Il nome. Ve lo ricordate, almeno il nome? Cieca e svuotata, in canile. L'inferno". Dopo tutto quello che ha patito Carabina non merita di stare un giorno di più sola in canile. Merita che qualcuno, che possa tenerla, accudirla e amarla, la porti via e le dia il posto che si merita. Noi ci proviamo a ridarle la visibilità che si merita. Questi sono i numeri da contattare se volete sapere come e quando andarla a prendere: 3488621266 / 3890238584.