Bari , casi morbillo: quattro su sette sarebbero parenti

Avviata indagine all'interno del Giovanni XXIII per scoprire eventuali ritardi nella comunicazione del contagio alla Asl

lunedì 12 novembre 2018 19.30
Dopo l'allarme sul contagio per morbillo all'Ospedale Giovanni XXIII di Bari e le polemiche sui no vax e sulle responsabilità del nosocomio arrivano le prime risposte ufficiali. Il direttore sanitario Matilde Carlucci ha avviato una indagine interna per ricostruire la catena dei contagi, alcuni dei quali potrebbero essere avvenuti prima ancora dei ricoveri, e altri potrebbero essere stati ingenerati dal contatto nel reparto dell'ospedale da una bambina non vaccinata. Secondo quanto riporta Ansa il primo ricovero per morbillo nell'ospedale pediatrico di Bari risale al 23 ottobre scorso, l'ultimo, una donna adulta ricoverata al Policlinico, il 9 novembre. Tra questi due casi altri sei pazienti, quattro minorenni e due adulti, hanno contratto il virus. La prima bambina ricoverata con morbillo, di 8 anni, è stata nel reparto di malattie infettive del Giovanni XXIII dal 23 al 27 ottobre, il fratellino di 11 anni è stato ricoverato con gli stessi sintomi il 1 novembre e lo stesso giorno è stato ricoverato un cuginetto di 2 anni. Il 6 novembre, poi, è toccato ad un altro cugino di 16 anni.
Quattro sono quindi minori imparentati tra loro e tutti non vaccinati. Il 23 ottobre è stato ricoverato un bambino di 11 mesi, che in ospedale avrebbe contratto il morbillo, oltre il piccolo, hanno contratto il morbillo anche: un uomo addetto alla sorveglianza in servizio nel reparto di malattie infettive dell'ospedale pediatrico e la mamma del bimbo di 2 anni. Il giorno dopo, infine, un'altra donna è stata ricoverata con diagnosi di morbillo ma senza un collegamento attendibile con gli altri. Ora si cerca di capire se i tempi della notifica dal pediatrico al dipartimento di prevenzione della Asl di Bari siano stati rispettati.