Bari, da rifiuti a simpatici posacenere. La brillante idea di una commerciante del Libertà
Francesca Zicca aiutata da Leonardo Rizzi ha creato e donato otto barattoli: «Mi auguro sia di input a mantenere la città decorosa e pulita»
giovedì 8 agosto 2019
Fabrizio Da Andrè cantava che dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior. Una frase che può adattarsi benissimo all'iniziativa lanciata da una commerciante di via Manzoni, nel quartiere Libertà di Bari. Francesca Zicca ci tiene alla sua città, e al suo quartiere, e ci tiene a sensibilizzare gli altri cittadini ad avere rispetto per la realtà che tutti noi viviamo. A volte bastano piccole cose, come dei barattoli trasformati in posacenere, che possono spingere i cittadini ad evitare di buttare le cicche a terra, o nelle fioriere davanti ai negozi. E da un rifiuto riciclato ecco che nasce una cosa bella.
«È da più di un anno che ho uno di questi posacenere nel mio negozio, molto semplice e grezzo, fatto dopo aver visto un video del volontario Leonardo Rizzi (Dino per il Sociale) - racconta Francesca - In molti lo avevano visto e mi avevano chiesto di fargliene uno. In fondo farlo non è affatto complicato, la cosa più dura è averne cura, in quanto è necessario che venga svuotato con costanza. Per questo ho deciso di creare questa "campagna" che ho chiamato "Adotta un barattolo" dando ad ognuno un nome simpatico, anche per creare in chi avrebbe deciso di prenderlo un senso di responsabilità. In tutto ne abbiamo creati otto, e in un solo giorno siamo riusciti a farne adottare sette».
«Uno di loro è mio e si chiama Sisina - prosegue - ho fatto gli occhi con degli orecchini rotti e il naso con la pietra saltata da un altro orecchino, tutte cose del mio negozio che si rompono e non butto perché potrebbero avere una nuova vita come in questo caso. Io tengo pulito il mio marciapiede, mi occupo della mia pianta, non solo per me ma per dare una visione più decorosa e carina almeno a quel piccolo tratto che mi appartiene. Spero sempre che gli altri vengano catturati dal mio entusiasmo e facciano lo stesso, basta vedere che l'idea del posacenere è piaciuta. Di fronte alla mia Sisina c'è Gigino, giri l'angolo e in via Abate Gimma c'è Mchél e Ninetta. Lo vedo anche come un modo anche per socializzare e fare buon vicinato».
«Ci tengo alla mia città e al mio quartiere e proprio per questo mi do da fare - ci racconta andando oltre l'iniziativa di questi giorni - ho creato anche un gruppo Facebook che ora conta circa 2 mila membri per incentivare le persone a donare invece di buttare le cose che non usano più e provare a combattere il degrado che si forma vicino ai bidoni, oltre che cercare di essere d'aiuto a famiglie che non possono acquistare una cosa e nel gruppo invece possono trovarla. Siamo andati anche oltre il confine barese con alcune iniziative, come una raccolta vivere per i terremotati di Ascoli Piceno, o una iniziativa che abbiamo fatto in un orfanotrofio di suore a Chieti, Villaggio Speranza».
«Il mio sogno è rendere questo gruppo Facebook una associazione di quartiere con uno statuto - conclude - Avere un locale e diventare una vera e utile alternativa di quartiere, dove dare aiuto alle situazioni di disagio e fare arte del riciclo. Amo il Libertà e non smetterò mai di credere che possa rinascere. C'è tanto di bello in questo quartiere, basta innamorarsi delle piccole cose e farle diventare grandi».
«È da più di un anno che ho uno di questi posacenere nel mio negozio, molto semplice e grezzo, fatto dopo aver visto un video del volontario Leonardo Rizzi (Dino per il Sociale) - racconta Francesca - In molti lo avevano visto e mi avevano chiesto di fargliene uno. In fondo farlo non è affatto complicato, la cosa più dura è averne cura, in quanto è necessario che venga svuotato con costanza. Per questo ho deciso di creare questa "campagna" che ho chiamato "Adotta un barattolo" dando ad ognuno un nome simpatico, anche per creare in chi avrebbe deciso di prenderlo un senso di responsabilità. In tutto ne abbiamo creati otto, e in un solo giorno siamo riusciti a farne adottare sette».
«Uno di loro è mio e si chiama Sisina - prosegue - ho fatto gli occhi con degli orecchini rotti e il naso con la pietra saltata da un altro orecchino, tutte cose del mio negozio che si rompono e non butto perché potrebbero avere una nuova vita come in questo caso. Io tengo pulito il mio marciapiede, mi occupo della mia pianta, non solo per me ma per dare una visione più decorosa e carina almeno a quel piccolo tratto che mi appartiene. Spero sempre che gli altri vengano catturati dal mio entusiasmo e facciano lo stesso, basta vedere che l'idea del posacenere è piaciuta. Di fronte alla mia Sisina c'è Gigino, giri l'angolo e in via Abate Gimma c'è Mchél e Ninetta. Lo vedo anche come un modo anche per socializzare e fare buon vicinato».
«Ci tengo alla mia città e al mio quartiere e proprio per questo mi do da fare - ci racconta andando oltre l'iniziativa di questi giorni - ho creato anche un gruppo Facebook che ora conta circa 2 mila membri per incentivare le persone a donare invece di buttare le cose che non usano più e provare a combattere il degrado che si forma vicino ai bidoni, oltre che cercare di essere d'aiuto a famiglie che non possono acquistare una cosa e nel gruppo invece possono trovarla. Siamo andati anche oltre il confine barese con alcune iniziative, come una raccolta vivere per i terremotati di Ascoli Piceno, o una iniziativa che abbiamo fatto in un orfanotrofio di suore a Chieti, Villaggio Speranza».
«Il mio sogno è rendere questo gruppo Facebook una associazione di quartiere con uno statuto - conclude - Avere un locale e diventare una vera e utile alternativa di quartiere, dove dare aiuto alle situazioni di disagio e fare arte del riciclo. Amo il Libertà e non smetterò mai di credere che possa rinascere. C'è tanto di bello in questo quartiere, basta innamorarsi delle piccole cose e farle diventare grandi».