Bari, dal 18 ottobre al 20 dicembre la nuova stagione del teatro Casa di Pulcinella
Questa edizione sarà dedicata ai cento anni dalla nascita di Gianni Rodari con il cartellone "Abbracciami"
venerdì 9 ottobre 2020
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Il Teatro Casa di Pulcinella riparte con la nuova stagione teatrale il prossimo 15 ottobre con l'anteprima del Festival di teatro di figura "Baracche Volanti", mentre l'intera programmazione andrà in scena da domenica 18 ottobre fino al prossimo 20 dicembre.
Il titolo per la nuova stagione, dedicata a Gianni Rodari di cui quest'anno si celebrano i cent'anni dalla nascita, è "Abbracciami": un invito del Teatro Casa di Pulcinella al pubblico e alle famiglie a sostenere la cultura e i teatri della città.
Il programma della nuova stagione teatrale è stato illustrato dal direttore artistico del teatro Paolo Comentale alla presenza dell'assessore alle Culture e al Turismo Ines Pierucci e di Adriana Marchitelli dell'area programmazione teatro dei ragazzi del Teatro Pubblico Pugliese.
Da ottobre a dicembre più di 20 serate saranno dedicate a un pubblico familiare. Una rassegna articolata, ricca di proposte diverse tra loro, in grado di far riflettere e generare domande ed emozioni sulla vita in tutti i suoi aspetti. Un suggestivo percorso che accompagnerà i bambini e le famiglie in un viaggio di suoni, immagini, parole e figure, con lo scopo semplice ma importantissimo di divertire istruendo.
«Diamo il nostro bentornato al Teatro Casa di Pulcinella - ha detto Ines Pierucci. Paolo Comentale rappresenta sulla scena la leggerezza, di cui parlava Calvino, che in realtà è quella complessa e piacevolmente paradossale amica della bellezza, dell'intelligenza e dell'ansia di sganciarsi dalle opinioni precostituite. I bambini che assistono agli spettacoli della Casa di Pulcinella rappresentano il futuro e il Granteatrino si prende cura del loro futuro. Ed è anche questo il ruolo dell'amministrazione, della politica, prendersi cura del lavoro che svolgono tutti gli operatori della cultura. La stagione di prosa del Comune di Bari si apre a nuove contaminazioni e ospita nel proprio cartellone il teatro per ragazzi del Granteatrino, insieme alla danza e, da quest'anno, anche ai libri».
«Siamo un teatro di frontiera, il nostro è sempre stato un lavoro di frontiera, la nostra è una frontiera, quella tra i bambini e gli adulti, tra il palcoscenico e la platea - ha continuato Paolo Comentale -. La frontiera che abbiamo sempre immaginato non è una separazione ma ha in sé la possibilità di unire. Franco Cassano, nel suo pensiero meridiano, ci suggerisce che la frontiera non unisce e separa ma unisce in quanto separa. Sulla base di queste riflessioni abbiamo cercato di riprendere la stagione teatrale esattamente dal punto in cui l'avevamo lasciata. Abbiamo salutato il pubblico il primo marzo di quest'anno dandogli appuntamento alla domenica successiva. Non potevamo immaginare quello che sarebbe accaduto. Nonostante tutto ciò che è accaduto e sta accadendo, non abbiamo voluto trasformare il nostro teatro, siamo voluti rimanere fedeli alla nostra vocazione. Il titolo della nostra stagione "Abbracciami" va in questa direzione. Il teatro propone, immagina, prevede, ha delle visioni e una di queste visioni è la possibilità che si torni presto all'idea che il teatro ritorni a quello che è sempre stato: un modo per abbracciare il pubblico e con il pubblico gli attori in scena. Noi non abbiamo soluzioni per quello che sta succedendo, possiamo solamente riprendere a fare il nostro lavoro seriamente, però almeno senza facili soluzioni, senza scorciatoie, senza drammi, tenendo aperto il problema. La frontiera ci guida, è una ferita, ma la frontiera può essere anche una possibilità».
Il titolo per la nuova stagione, dedicata a Gianni Rodari di cui quest'anno si celebrano i cent'anni dalla nascita, è "Abbracciami": un invito del Teatro Casa di Pulcinella al pubblico e alle famiglie a sostenere la cultura e i teatri della città.
Il programma della nuova stagione teatrale è stato illustrato dal direttore artistico del teatro Paolo Comentale alla presenza dell'assessore alle Culture e al Turismo Ines Pierucci e di Adriana Marchitelli dell'area programmazione teatro dei ragazzi del Teatro Pubblico Pugliese.
Da ottobre a dicembre più di 20 serate saranno dedicate a un pubblico familiare. Una rassegna articolata, ricca di proposte diverse tra loro, in grado di far riflettere e generare domande ed emozioni sulla vita in tutti i suoi aspetti. Un suggestivo percorso che accompagnerà i bambini e le famiglie in un viaggio di suoni, immagini, parole e figure, con lo scopo semplice ma importantissimo di divertire istruendo.
«Diamo il nostro bentornato al Teatro Casa di Pulcinella - ha detto Ines Pierucci. Paolo Comentale rappresenta sulla scena la leggerezza, di cui parlava Calvino, che in realtà è quella complessa e piacevolmente paradossale amica della bellezza, dell'intelligenza e dell'ansia di sganciarsi dalle opinioni precostituite. I bambini che assistono agli spettacoli della Casa di Pulcinella rappresentano il futuro e il Granteatrino si prende cura del loro futuro. Ed è anche questo il ruolo dell'amministrazione, della politica, prendersi cura del lavoro che svolgono tutti gli operatori della cultura. La stagione di prosa del Comune di Bari si apre a nuove contaminazioni e ospita nel proprio cartellone il teatro per ragazzi del Granteatrino, insieme alla danza e, da quest'anno, anche ai libri».
«Siamo un teatro di frontiera, il nostro è sempre stato un lavoro di frontiera, la nostra è una frontiera, quella tra i bambini e gli adulti, tra il palcoscenico e la platea - ha continuato Paolo Comentale -. La frontiera che abbiamo sempre immaginato non è una separazione ma ha in sé la possibilità di unire. Franco Cassano, nel suo pensiero meridiano, ci suggerisce che la frontiera non unisce e separa ma unisce in quanto separa. Sulla base di queste riflessioni abbiamo cercato di riprendere la stagione teatrale esattamente dal punto in cui l'avevamo lasciata. Abbiamo salutato il pubblico il primo marzo di quest'anno dandogli appuntamento alla domenica successiva. Non potevamo immaginare quello che sarebbe accaduto. Nonostante tutto ciò che è accaduto e sta accadendo, non abbiamo voluto trasformare il nostro teatro, siamo voluti rimanere fedeli alla nostra vocazione. Il titolo della nostra stagione "Abbracciami" va in questa direzione. Il teatro propone, immagina, prevede, ha delle visioni e una di queste visioni è la possibilità che si torni presto all'idea che il teatro ritorni a quello che è sempre stato: un modo per abbracciare il pubblico e con il pubblico gli attori in scena. Noi non abbiamo soluzioni per quello che sta succedendo, possiamo solamente riprendere a fare il nostro lavoro seriamente, però almeno senza facili soluzioni, senza scorciatoie, senza drammi, tenendo aperto il problema. La frontiera ci guida, è una ferita, ma la frontiera può essere anche una possibilità».